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Dal 26 aprile l'Italia riapre (ma gli scienziati temono una ripresa dei contagi), tranne la Puglia che resta in zona rossa Alcune delle novità illustrate dal premier Mario Draghi in conferenza stampa con il ministro della Salute Roberto Speranza
Speranza e Draghi
17 aprile 2021

 «Dal 26 aprile l’Italia riapre. E gli spostamenti «saranno consentiti tra regioni gialle e con un pass tra quelle di colori diversi». Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa ieri con il ministro della Salute Roberto Speranza (un segnale per tacitare anche Salvini che continua a chiedere le dimissioni del ministro della sanità, pur facendo parte della maggioranza)

Il rischio, spiega Draghi, «è ragionato, fondato sui dati in miglioramento». Il premier conferma così che la cabina di regia, con voto unanime, «anticipa l’introduzione della zona gialla con una novità: si dà precedenza alle attività all’ aperto, compresa la ristorazione a pranzo e a cena, e a tutte le scuole che tornano in presenza» tranne che nelle zone rosse.

«La campagna di vaccinazione va bene», dice il premier che osserva come la «premessa» di tutto sia «il rispetto delle norme di distanziamento sociale». «Le aperture sono una risposta al disagio», portano «serenità nel Paese», pongono le basi per la ripartenza dell’economia».

Il 1 giugno, annuncia il ministro Roberto Speranza, riprenderanno alcune attività sportive e dal 1 luglio le Fiere. Dal 15 maggio spiagge e piscine scoperte.

Oggi possiamo disegnare con cautela un percorso graduale che dia un segnale di ripresa al paese, già dal 26 aprile. Un messaggio di fiducia» da vivere però «con la massima cautela e attenzione, è ancora più importante con le aperture ricordare le norme fondamentali di prudenza». Lo dice il ministro della Salute, Roberto Speranza.

«Due sono i fattori fondamentali che nelle ultime settimane ci hanno consentito di vedere una piegatura della curva - sottolinea Speranza - anzitutto le misure adottate nelle ultime settimane, con una parte significativa del Paese in area rossa e l'area gialla sospesa. Ora abbiamo un Rt a 0,85, e per la prossima settimana è previsto sotto lo 0,8, un’incidenza a 182 e una tendenza di gran parte delle Regioni a un miglioramento del quadro epidemiologico.

A questo si aggiunge l’aumento significativo delle dosi di vaccino somministrato: quasi l’80% degli over 80 hanno avuto la prima dose, e già nelle prossime settimane arriveremo a un livello molto alto di richiamati».

Ma la scelta di riaprire non piace agli scienziati.

«Rischio calcolato? Calcolato male. Abbiamo ancora 500 mila casi attivi che significa averne il doppio, perché non possono che essere più di così visto che ce ne sono sfuggiti molti. Abbiamo somministrato appena 23 dosi e mezzo di vaccino ogni 100 abitanti, e ci sono ancora molti anziani non vaccinati. Il sistema dei colori non ha funzionato, basta vedere la Sardegna». Così il direttore del reparto di Infettivologia dell’ospedale Sacco di Milano, ospite di Lilli Gruber a “Otto e mezzo” su La7.

 LA PUGLIA RESTA IN ZONA ROSSA

Covid, la Puglia resta rossa: pesa la pressione sulle terapie intensive. Sesta settimana consecutiva di restrizioni per la regione. Ancora elevati i numeri delle terapie intensive (il 47% dei posti letto di Terapia intensiva è occupato da pazienti Covid, picco mai toccato dall’inizio dell’emergenza sanitaria - la media italiana è del 37%): è questo il motivo fondamentale per cui anche la prossima settimana sarà di zona rossa per la Puglia. Secondo il monitoraggio Iss-Ministero Salute, l’indice nazionale scende ancora, a 0.85, la scorsa settimana era 0.92, perciò la regione, insieme a Sardegna e Valle d'Aosta, resta con le restrizioni più serrate. Cala il livello generale di rischio: alto per la Calabria (4 regioni la scorsa settimana); moderato per 16 regioni/province autonome; basso per Abruzzo, Campania, Veneto e Bolzano.

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