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Cresciuto un fico sulle torri del Duomo di Molfetta, ma nessuno pensa a rimuovere la pianta dal monumento simbolo della città
16 novembre 2016

MOLFETTA – Continua a crescere rigoglioso il fico sulle torri del Duomo di Molfetta, come hanno segnalato alcuni lettori indignati a “Quindici”, senza che nessuno si preoccupi di rimuoverlo.

«Gentile Direttore, mi meraviglio che nessuno provveda a togliere quel brutto fico che deturpa una delle torri del Duomo di Molfetta (vedi foto).

Considerato che il Duomo rappresenta il simbolo della città, lasciare per incuria che questa vegetazione continui a crescere, è veramente intollerabile e segno di grande incuria per i nostri monumenti.

C’è da dire che il fenomeno del fico che cresce sul Duomo è già avvenuto in passato. Poi, la pianta è stata tagliata, ma sicuramente non rimossa e, quindi, oggi è tornata a crescere ancora più rigogliosa, anche grazie alle piogge.
Cosa si aspetta a rimuoverla, che produca fichi per raccoglierli. E’ troppo presto: occorre aspettare il prossimo giugno-luglio. Forse si aspettano le elezioni amministrative e il nuovo sindaco che come prima iniziativa provvederà a rimuovere la pianta. Dove sono oggi tutti coloro che protestarono per la pavimentazione dell'asfalto davanti al Duomo? E il fico non li fa indignare, oppure considerano questa pianta una variante di attrattiva turistica?

Visto il proliferare dei candidati sindaci, qualcuno di loro potrebbe anche inserire questa rimozione nel suo programma elettorale. Un suggerimento per la candidata sindaca che si è messa a fare la giornalista per promuoversi e dare suggerimenti a tutti, su come si governa la città. Sù, diamoci una mossa e togliamo il fico».

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Che nessuno tocchi il fico". Il fico è stato uno dei primi alberi coltivati dall'uomo. Il frutto, se mangiato, giova al sangue e al pensiero, alla parola e all'amicizia. Nell'Antico Testamento il fico, insieme con la vite, è simbolo non soltanto di fertilità, ma anche di vita gioiosa nel regno messianico. Un'antica ricetta di erboterapia consiglia di rimanere tutti i giorni, nella luna crescente di primavera, con la testa sotto le foglie del fico, per ricevere chiarezza nella mente e forza nel corpo. Nella magia verde le coppie sterili ricorrevano regolarmente alle foglie di fico. A luna crescente staccavano due foglie da un albero e ne mettevano una sotto il cuscino della moglie e una sotto quello del marito perché si pensava che avessero il potere magico di far arrivare dei figli. Se un bambino o un adulto è balbuziente bisogna portarlo sotto un albero di fico perché ha il potere di sciogliere la lingua e facilitare la favella. Plutarco narra, riguardo alle origini di Roma, che la cesta con Romolo e Remo, destinati a morire come frutto illegittimo della vestale Rea Silva, non fu trascinata dalla corrente del Tevere che era straripato, ma si arenò miracolosamente in un'insenatura fangosa, sotto un fico selvatico dove vennero nutriti dalla lupa. La pianta divenuta sacra, in quanto riferita a Marte, padre dei gemelli, era diligentemente curata dai sacerdoti del dio che provvedevano alla sostituzione della pianta ogni volta che questa moriva. - Occhio: estirpare un fico porta "iella". Lasciamolo crescere rigoglioso e orgoglioso.


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