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Covid, Area pubblica e Sinistra italiana Molfetta: dubbi sui tamponi nelle scuole. Perché il sindaco non comunica il numero dei decessi?
30 dicembre 2020

MOLFETTA - Area Pubblica e Sinistra Italiana Molfetta esprimono perplessità sull’attendibilità dei dati forniti dal sindaco Tommaso Minervini sulla situazione dei contagi (dubbi espressi più volte anche da “Quindici”), ma anche sullo screening del personale docente e dei collaboratori scolastici.

«Merita una riflessione la decisione dell’Amministrazione comunale sullo screening per COVID-19 del personale docente e dei collaboratori scolastici, attraverso tamponi antigenici rapidi somministrati grazie all’attività volontaria di personale medico ed infermieristico.

È importante che il Comune faccia la sua parte nella lotta al Covid, ma il rischio che queste iniziative autonome rispetto all’attività della ASL creino maggiore confusione esiste.

Prima di tutto, esprimiamo alcune perplessità sulla valenza di tale screening eseguito 10 giorni prima della riapertura. È evidente che, nei 10 giorni che seguiranno ad esso, ognuno dei testati avrà, purtroppo, nuove occasioni di contagio.  Sarebbe stato meglio, forse, organizzare un T-day in cui sottoporre contemporaneamente a tampone tutto il personale scolastico, nei giorni immediatamente precedenti alla riapertura delle scuole stesse. 

Esprimiamo inoltre perplessità sul corretto rispetto delle norme di igiene e prevenzione nella esecuzione materiale di detta procedura. Le immagini diffuse per “promuovere” l’evento non sono confortanti. Abbiamo visto operatori che non indossavano tutti i DPI previsti in questo caso: no occhiali protettivi, no visiera. Questo comportamento, inappropriato e diseducativo, oltre a mettere a rischio la salute dell’operatore stesso, è purtroppo potenzialmente pericoloso anche per gli altri: se l’operatore si infettasse ad es. attraverso la congiuntiva (ricordiamo che le persone sottoposte a tampone non indossano la mascherina e potrebbero, a causa della procedura, starnutire o tossire), egli stesso potrebbe diventare un inconsapevole “untore”. 

É, infine, inevitabile che si crei allarme per lo svolgimento dei test nelle scuole. Le procedure di sanificazione e la raccolta di rifiuti speciali potranno essere eseguite fino in fondo? Non era più adeguato immaginare delle postazioni mobili, come dei gazebo o presidi simili?

Chiediamo al Sindaco e all’Amministrazione la massima attenzione e sorveglianza. Chiediamo, infine, di conoscere il numero dei decessi per Covid nel Comune di Molfetta, insieme a quello dei positivi al virus. Perché omettere questa informazione, visto che su scala nazionale ci viene quotidianamente fornita?».

Forse comunicare il numero dei decessi, metterebbe in dubbio l’attendibilità dei dati diffusi dal sindaco che tende sempre a minimizzare la situazione rispetto a quella degli altri Comuni, per dimostrare che a Molfetta siamo i migliori, i più bravi, un vizio congenito nei molfettesi.

Dov’è allora la vantata trasparenza? Domande, ovviamente destinate a restare, come sempre, senza risposta.

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