Consiglio comunale Molfetta: via alla nuova Tares, rinviata l'approvazione del bilancio
Bagarre in aula: Ninnì Camporeale ex candidato sindaco del centrodestra ha uno scatto di ira e attacca tutti, poi si pente e chiede scusa
MOLFETTA - Un'alluvione di insulti, grida e minacce, battutacce di pessimo gusto e volgari attacchi personali. E' successo nel consiglio comunale di ieri sera, non appena il fantasma di una discussione fiume lunga tutta la notte, ha iniziato a serpeggiare concretamente tra i banchi dei consiglieri comunali del centrodestra.
Sono le 19.40 e il sindaco Paola Natalicchio ha appena chiesto all'aula un piccolo sacrifico, faticoso ma necessario: “dobbiamo approvare il Bilancio di Previsione per l'anno finanziario 2013. Il Prefetto ci ha chiesto di votare il Bilancio entro il 30 novembre. Chiedo quindi un atto di responsabilità piena verso il prefetto e di dovere morale nei confronti della città. Dimostriamogli che siamo in grado di tener fede ai nostri impegni. Prepariamoci ad andare avanti a oltranza come è successo a Milano dove la discussione si è protratta per 48 ore”.
L'incubo di una notte in bianco passata tra carte zeppe di numeri, cifre e codicilli, precipita in una crisi di nervi cupa e inconsolabile, il consigliere Ninnì Camporeale (Pdl), che furibondo (recentemente appare sempre molto nervoso), si scaglia contro il presidente del consiglio comunale Nicola Piergiovanni con parole durissime: “Presidente, lei è un bugiardo! Non sa adempiere al suo ruolo e pensa a tutelare solo la maggioranza a discapito della minoranza. Nella commissione affari istituzionali abbiamo stabilito che arrivati a una certa ora, la seduta viene aggiornata alla volta successiva. Chiederò l'acquisizione verbale dell'ultima riunione!”.
Mariano Caputo (Molfetta Futura) rincara la dose: “il tentativo di stasera è ignobile sotto il profilo istituzionale. Dobbiamo analizzare dettagliatamente gli elaborati del bilancio ma con il tempo necessario! Se andate avanti ci rivolgeremo al prefetto e faremo annullare il bilancio del Comune di Molfetta”. Pacata ma decisa è la replica della maggioranza affidata a Gianni Porta (Rifondazione Comunista): “siamo pronti alla più ampia ed estesa discussione. Questa è una prova straordinaria alla quale siamo chiamati ed è chiaro che quest'aula è sovrana anche in ordine ala mozione della commissione affari istituzionali”.
Segue l'interruzione della seduta, e una mezz'ora di incontri frenetici e tesissimi. Ninnì Camporeale perde la bussola e fuori dall'aula a microfoni spenti si sfoga rancoroso e inviperito, ancora con Piergiovanni “questa non la doveva fare!”, ma anche con Porta “prima avevo una grande considerazione di lui, ma adesso dopo queste sue osservazioni ridicole si conferma un quaquaraqua come tutti gli altri. E' questa la Rifondazione che vogliono? Bella roba! Con Azzollini, i dibattiti duravano massimo cinque ore e i consiglieri d'opposizione avevano due ore a testa per esporre loro ragioni sul bilancio. Io devo leggere attentamente le carte, non le ho nemmeno lette! Vogliono comprimere una cosa complessa in poche battute. Vergogna!”.
Sicuramente la rabbia ha obnubilato la memoria del solerte consigliere, che non ricorda i dibattiti spiacciativi, autoritari e tutt'altro che approfonditi, dell'epoca azzoliniana e inoltre sarebbe bastato leggere Quindici per prevedere una seduta fiume.
La solita penosa, colorata, chiassosa e inconcludente gazzarra messa in scena dal centrodestra, che si mostra ancora dolorante e rancorso per la sconfitta elettorale, si conclude verso le 20 quando viene raggiunto un accordo: esaurimento di tutti i punti all'ordine del giorno, apertura del punto sul bilancio con lettura delle relazioni degli assessori al bilancio e ai lavori pubblici e discussione e approvazione rinviata alla mattina di giovedì 5 dicembre alle ore 8.
La notizia di una nottata da passare tra le braccia di Morfeo e non in aula, rasserena Camporeale che riconosce la tremenda figuraccia, rientrando in aula e chiedendo scusa a tutti: “In un raptus ire ho mancato di rispetto ai consiglieri, all'amministrazione, ai componenti di giunta e al presidente Nicola Piergiovanni al quale sono legato da un'amicizia personale lunga 35 anni. Chiedo davvero scusa a tutti”.
Una brutta macchia in un consiglio comunale aperto all'insegna della collaborazione. E' stato infatti approvato un emendamento presentato dal consigliere Davide De Candia (Pd) per perfezionare il sistema delle prestazioni assistenziali approvato lo scorso 18 novembre. Adesso al contributo ordinario (360 euro a bimestre) sarà cumulabile quello straordinario, fondamentale per chi si trova a fronteggiare l'emergenza abitativa. L'emendamento è passato con un consenso unanime.
Questo l'inizio. Poi, il teatrino sopra descritto seguito dalla discussione sulla Tares, la tassa comunale sui rifiuti e sui servizi in vigore dal 1°gennaio 2013 in sostituzione della vecchia Tarsu. Chiara la relazione di Cosimo Damiano Angeletti (Pd) presidente della 4ª commissione: Tributi, finanze, bilancio, patrimonio e municipalizzate. “False le accuse dell'opposizione. Noi non abbiamo aumentato di un centesimo le tasse. E' stato così per Imu, addizionale comunale, tasse accessorie e Tares che prevede la copertura del 100% del costo di servizio effettuato rispetto alla Tarsu che prevedeva una copertura dell'80% del costo del servizio. Gli incrementi non sono stati voluti dall'amministrazione ma da una legge dello Stato, alla quale non potevamo sottrarci”.
Nella discussione è stato ricordato anche lo stato, quasi fallimentare dell'ASM (al quale l'amministrazione ha aumentato il corrispettivo portandolo da 8,3 milioni di euro a 9, dopo molti anni che ciò non avveniva, scongiurando così il fallimento), mentre il sindaco Paola Natalicchio ha risposto breve e incisiva alle strumentali accuse dell'opposizione sull'aumento delle tasse: “ il passaggio alla Tares è obbligato, frutto dell'ideologia dell'abbattimento dell'IMU voluta da Berlusconi, e sancita dalla commissione bilancio del Senato (presieduta da Azzollini), scatenando gravi conseguenze su città come Molfetta. E' singolare che quelli che oggi protestano sono gli stessi che qualche mese fa sui propri manifesti elettorali avevano la scritta Berlusconi per Molfetta, Grazie Presidente. In realtà siete voi che per anni avete aumentato l'Irpef portandola fino a un +33%. E' questa l'eredità di Azzollini”.
Si chiude con le relazioni sul bilancio.
Prima quella di Angela Amato, assessore al bilancio: “con questo chiudiamo i conti con il passato anche se l'influenza sul presente è palpabile. Ora partiremo da rigore e trasparenza. Abbiamo già proceduto a una valutazione attenta delle entrate e a revisione chirurgica delle spese superflue, eccessive, derogabili”.
Poi quella di Giovanni Abbattista, assessore ai Lavori pubblici, appalti e contratti, porto: “oggi approviamo piano opere pubbliche 2013-2014 ma la nostra sfida sarà quella di restituire al piano per le opere pubbliche 2014 – 2016 un’autentica finalità programmatica. Abbiamo già inaugurato un' inversione di tendenza rispetto al passato”.
Seduta chiusa all'1.00. Giovedì mattina ci sarà il bis alle ore 8 (sperando nella puntualità dei consiglieri: ieri si è iniziato alle 17.13 con quasi 2 ore di ritardo).
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Autore: Onofrio Bellifemine