Consiglio comunale: eletto il presidente dei revisori, maggioranza ricompattata
MOLFETTA – 16.5.2005
Considerata la “madre di tutte le nomine”, l'elezione di Giovanni Abbattiscianni a presidente dei Revisori dei Conti, ci riconsegna una maggioranza ricompattata e che ora può viaggiare spedita verso l'approvazione del bilancio. Scadute da mesi le cariche all'Asm, Multiservizi e Collegio Revisori del Comune, l'attività amministrativa è rimasta bloccata per veti, ricatti, lotte intestine, voci di minacce di ribaltone, messe in giro ad arte e che qualcuno s'è pure bevuto come acqua fresca.
A mettere fine a questa “manfrina” ci ha pensato il sindaco che, conoscendo bene i suoi “polli”, li ha lasciati fare, sicuro che nessuno avrebbe rotto la corda. Il bluff si è sgonfiato quando Tommaso Minervini ha minacciato di mandare tutti a casa. Chi in questi mesi ha fatto la voce grossa ha abbassato le orecchie e accettato il calendario che prevedeva la nomina prima del Presidente dei Revisori e successivamente l'approvazione del Bilancio per poi passare alle altre nomine. Fino all'ultimo momento il gruppo consiliare di Alleanza Nazionale, che evidentemente non si fida degli alleati, ha cercato di tenere tutti sulle spine, ma poi si è adeguato, suscitando non pochi malumori nel partito.
Vinta la battaglia interna, quella esterna è tutta da giocare.
Infatti, dieci consiglieri d'opposizione sono usciti dall'aula al momento del voto, ritenendo l'elezione illegittima. Per capire la vicenda occorre tornare indietro di qualche mese.
Il 1° dicembre scorso il Consiglio comunale rinnovava le cariche del Collegio Revisori scadute. Dalle votazioni a scrutinio segreto, risulta eletto il presidente uscente Angelo Fiumefreddo in quota An che raccoglie 11 voti, contro i nove voti di Samarelli. La nomina, però, è contestata dall'opposizione di centrosinistra che riteneva Fiumefreddo ineleggibile perché per due volte componente del Collegio, in contrasto sia con lo Statuto comunale, sia con le norme generali che disciplinano la materia.
La vicenda ebbe un seguito, perché il dott. Samarelli, leso in un diritto soggettivo, ricorse al Tar che riconobbe la fondatezza dell'istanza, riservandosi di entrare successivamente nel merito.
Nel frattempo, per un caso analogo, il Consiglio di Stato ha dato torto al Comune di Modugno, che ora è nei guai, perché tutti gli atti sanciti dal Collegio dei Revisori illegittimo rischiano di essere nulli. Considerato l'incerto quadro normativo, Angelo Fiumefreddo si dimetteva e così la maggioranza ha deciso di ricorrere ad una nuova votazione.
L'opposizione ha contestato proprio questo: Fiumefreddo non aveva neanche i requisiti per candidarsi, per cui non aveva titolo ad occupare una carica e quindi neanche la facoltà di dimettersi da qualcosa che non gli apparteneva. Quando scatta ineleggibilità, accede alla carica chi lo segue in graduatoria. “Noi - ha dichiarato Angione, ex centrodestra - abbiamo già votato il 1° dicembre, quindi per noi il presidente del Collegio dei revisori è Samarelli. Lo dicemmo allora, ma voi non ci avete dato ascolto. I fatti dimostrano che avevamo ragione. Ora state ripetendo l'errore. Siete liberi di farlo, ma questa volta non sarà senza conseguenze”.
A rincarare la dose è intervenuto Centrone: “Assumendovi questa responsabilità rischiate poi di rispondere sul piano personale”. La maggioranza come al solito è rimasta muta, nessuno contestava le argomentazioni dell'opposizione e la maggior parte si guardava in faccia non sapendo cosa fare. Ci pensava De Bari a iniettare ai suoi un'aria di fiducia: senza entrare nel merito delle obiezioni sollevate, ribadiva che la scelta della maggioranza era giusta e legittima. Tanto è bastato per convincere gli altri a votarsi da soli e all'unanimità (21 voti) Giovanni Abbattiscianni.
Francesco del Rosso