Congresso Arci: coltivare le differenze
Superare l'ultimo periodo di transizione e ampliare la base dell'associazione. Sono queste le due linee guida, per il prossimo triennio, emerse dal secondo congresso del Circolo Arci “Il Cavallo di Troia” di Molfetta.
La massima assise dell'associazione è stata, però, caratterizzata da una lunga discussione sui due documenti congressuali presentati dai candidati al Consiglio Direttivo del Circolo.
Il primo documento discusso è stato presentato da Giuseppe Squeo, defilatosi dal documento unitario presentati dagli altri candidati.
“Credo che l'Arci abbia perso la sua reale identità negli ultimi tempi – ha commentato Squeo presentando la sua mozione – e credo che per il prossimo futuro si debba puntare su un progetto di integrazione delle minoranze di immigrati nel tessuto sociale della nostra città, valorizzando l'aspetto ludico e ricreativo della nostra associazione”.
Di tutt'altro tono la mozione della maggioranza presentata da Roberto Lozzi, Giuseppe Di Stefano, Corrado Minervini e Dario De Robertis.
Un documento dai toni più politici e che definisce maggiormente le attività a cui si dedicherà l'Arci di Molfetta nei prossimi tre anni, disegnando un nuovo profilo dell'associazione e un diverso approccio con il tessuto sociale della città.
Non sono state poche le obiezioni mosse alla mozione: molti degli iscritti, infatti, hanno riscontrato una certa staticità del documento che, a detta loro, non si occupa specificatamente dell'attività musicale e ricreativa che nei primi tre anni di vita del circolo ha costituito un vero e proprio “fiore all'occhiello”.
Al congresso era presente anche il presidente di Arci Puglia Alessandro Cobianchi, che ha volutamente posto l'accento sulla vitalità del movimento.
“Ciò che caratterizza l'Arci a tutti i livelli è la grande partecipazione dei propri iscritti – ha commentato Cobianchi – e credo che, come associazione abbiamo sempre avuto un atteggiamento autonomo e critico nei confronti dei partiti del centro sinistra”.
Proprio il rapporto tra il Circolo Arci e i partiti del centro sinistra ha rappresentato il nuovo terreno di scontro durante i lavori congressuali. “Visto che si avvicina la campagna elettorale, credo sia il caso che si definisca il rapporto fra l'Arci e i partiti dell'Unione” – è l'intervento di Alberto Trapani, membro del Consiglio dei Garanti e presidente dell'assemblea congressuale.
“Dobbiamo risolvere la questione di Aritmia Mediterranea e garantire l'autonomia dell'associazione” – ha continuato lo stesso Trapani.
La “questione Aritmia” non è stata apertamente trattata all'interno del congresso, probabilmente a causa degli imbarazzi che potrebbe creare non soltanto all'interno dell'associazione.
Secondo indiscrezioni, serpeggia un certo malcontento tra alcuni soci del circolo sulla gestione del festival rock, soprattutto nei rapporti tra Arci e Democratici di Sinistra, che ospitano la manifestazione all'interno della Festa de l'Unità.
“Non è escluso che si possa rendere Aritmia Mediterranea completamente indipendente”, ha commentato Marco di Stefano (eletto poi presidente del circolo) durante il suo intervento.
Analizzando, però, la composizione del direttivo eletto al congresso, risulta difficile immaginare una separazione fra Aritmia Mediterranea e Festa de l'Unità, visto che tre dei cinque membri del Consiglio Direttivo (precisamente Lozzi, De Robertis e Minervini) sono anche membri del direttivo della locale sezione della Quercia.
Altro problema che l'Arci dovrà affrontare nei prossimi mesi è quello dell'ampliamento della base, ma soprattutto un suo maggiore coinvolgimento nella vita associativa.
Punto di partenza per il nuovo triennio dell'associazione è il documento congressuale “Coltivare le differenze” che – è detto nel comunicato finale - pur conservando la natura poliedrica e multifunzionale del circolo, lo orienta verso un impegno più concreto nel sociale con particolare rilievo alla vasta categoria degli 'esclusi'. La sfida è quella di procedere sulla strada che porta alla cittadinanza attiva”.
Il nuovo corso del circolo ribadisce al suo interno il ruolo preminente della cultura, intesa come formidabile veicolo di emancipazione
Emblema della crisi partecipativa che il circolo ha registrato negli ultimi mesi è la riduzione del numero di membri del consiglio direttivo, da sette a cinque; ma anche i lavori congressuali sono stati disertati da molti, se si pensa che su una base di circa cinquecento tesserati, appena trentotto hanno votato per il rinnovo del Direttivo, che eleggerà poi il presidente.
Al nuovo direttivo spetta il compito di risolvere i numerosi problemi emersi durante l'assemblea congressuale, compito non facile vista la difficoltà oggettiva di portare avanti un'associazione come l'Arci in una città “difficile” come Molfetta.
Vito Piccininni
vito.piccininni@quindici-molfetta.it
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Nuovo Consiglio Direttivo ARCI: Dario De Robertis; Giuseppe De Santis; Marco Di Stefano; Roberto Lozzi; Corrado Minervini.
Collegio dei Revisori dei Conti: Giulio Binetti; Gianni Francese; Enrico Gadaleta.
Collegio dei Garanti: Saverio De Robertis; Annalisa Gadaleta; Alberto Trapani.