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Concluso con successo “Contro-versi” il primo concorso di poesia del Rotaract
15 giugno 2016

Oggetto di controversia, materia di dubbio, di incerta interpretazione. Questa la definizione dell’aggettivo che ha dato il nome al primo concorso di poesia organizzato dal Rotaract Club di Molfetta e che ne ha costituito il tema. Una parola dalla difficile interpretazione, colta come sfida dai 17 partecipanti al concorso, provenienti da tutt’Italia. Un tema ampio, scelto apposta per dare la possibilità ai poeti di esprimere se stessi all’interno dei propri componimenti. Tutto era lecito, tutto il contrario di tutto. Vinceva chi riusciva a dipingere di questa parola un’immagine originale, senza utilizzare modelli di poesia predefiniti troppo spesso utilizzati come boa di salvataggio in mancanza d’ispirazione. A controllare la qualità degli elaborati una giuria composta da tre docenti di Lettere, Lucia Silvestri, Anna Vera de Pinto, Marilena Moret insieme al Presidente del Rotaract Club di Molfetta Margherita Nappi ed alla collaboratrice di “Quindici” e Dottoressa in Lettere Moderne Daniela Bufo. Due le categorie in concorso: una dagli 11 ai 17 anni chiamata “Categoria Giovani”, l’altra per tutti coloro che avessero compiuto 18 anni, “Categoria Adulti”. Due i vincitori, uno per ogni categoria, premiati con una targa al merito e due libri in regalo: Giulia Tedesco (13 anni) per l’una; Giovanni Spadavecchia (21 anni) per l’altra. A tutti gli altri, invece, è stato consegnato un attestato di partecipazione durante la cerimonia di premiazione, tenutasi presso la Sala Finocchiaro della parrocchia San Domenico. Un’iniziativa che molto probabilmente diventerà un cult nella città di Molfetta dato il successo di questa prima edizione. Un’iniziativa totalmente in linea con quello che è il senso del’azione Rotaract e più in generale Rotary, “la valorizzazione del “meglio” che abbiamo sul nostro pianeta”.   Queste le poesie vincitrici. Categoria giovani Un pensiero Com’è bella l’innocenza di un bambino, com’è bella l’ignoranza di un bambino, non conosce l’odio e non conosce la guerra, la sofferenza la lascia alla storia, la disgrazia alla terra, non conosce il principio e non consce la fine, sta lì nel suo angolino a suggerire nutrimento e sogni dal suo solstizio d’inverno. Giulia Tedesco Categoria adulti Filo attorcigliato Quel pensiero che ogni tanto ritorna, è come una corda impigliata tra le caviglie. Mi lascia correre ed allontanare, ma quando vuole mi riporta indietro; e lo fa con una forza che non riesco a contrastare. Poi ritorno sul mio cammino e ricomincio, facendo sempre più strada e tracciando diversi sentieri; ma tanto già so che quel filo mi scaraventerà come vuole. Ed io non sono ancora troppo potente per uscirne fuori; probabilmente perché è un filo che mi ricorda chi sono diventato.

Autore: Daniela Bufo
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