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Comic horror a Molfetta, la pubblicità dello studio Altomare
06 marzo 2013

MOLFETTA - A volte ritornano. Il genere del comic horror a Molfetta non ha fine. Uno dei pannelli pubblicitari alla rotonda di via Terlizzi ospita un manifesto 6x3 (foto) che ha lasciato perplessi gran parte dei cittadini, alcuni dei quali ci hanno segnalato l’anomalia.
In pratica, si tratta di una pubblicità per lo studio tecnico dell’ing. Rocco Altomare, quasi risorto dopo le note vicende giudiziarie dell’operazione “Mani sulla Città” (23 giugno 2011) che portarono al suo arresto, a quello di suo fratello Donato e di altri collaboratori dello studio tecnico dell’epoca. Ebbene Altomare oggi si autopubblicizza mostrando tre progetti in foto: il Pip3, tra i punti di discordia con l’Autorità di Bacino per la questione rischio idrogeologico, la riqualificazione urbanistica del comparto 17 (che in questi anni ha mostrato tutti i suoi nei progettuali e finanziari) e, infine, i progetti di edilizia residenziale produttiva.
Cosa si nasconde dietro questo manifesto? Secondo alcuni, una semplice pubblicità, quella di un professionista che ha pagato la tassa per l’affissione del manifesto e va bene, rientra nei diritti dei cittadini, anche se un minimo buon senso amministrativo e civico avrebbe dovuto facilitare una più approfondita riflessione sulla opportunità di affiggere quel manifesto. Secondo altri, una riesumazione politica dell’ing. Altomare, nonostante la vicenda giudiziaria “Mani sulla Città” non si sia ancora conclusa e si attende la chiusura delle indagini e l’udienza preliminare.
Inaccettabile apparirebbe per l’opinione pubblica, però, il reintegro amministrativo e/o politico dell’ing. Altomare (nelle sole file del centrodestra, considerata la sua antica militanza politica in Forza Italia), considerata anche l’interdizione dai pubblici uffici e i presunti reati contestati dalla Procura di Trani. Purtroppo, a Molfetta sembra tutto concesso: basti pensare alle ferie retribuite allo stesso ingegnere per «esigenze di servizio».
L’ennesimo tragicomico episodio in salsa molfettese, condito all’italiana, che, invece di turbare i cittadini, lascia il solito deserto alle spalle, con una politica impegnata più nella guerriglia politica da campagna elettorale che nell’evidenziare l’assurda anomalia di alcune “situazioni” locali.
Il commissario prefettizio (presente in città solo due giorni alla settimana) è a conoscenza di questa sfacciata pubblicità? Prima del regolare pagamento del tributo pubblicitario, non sarebbe stato opportuno esercitare quel buon senso che caratterizzata l’homo sapiens? O anche Molfetta si caratterizza come exemplum italiano? Un po’ di buonsenso in questi casi non guasterebbe: occorre una gran bella faccia tosta che non manca evidentemente all’interessato, ma l’opportunità avrebbe consigliato il commissario prefettizio Giacomo Barbato ad evitare di essere complice di una così indecorosa pubblicità.
 
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TESTO DELLA CELEBRE CANZONE DEL NOSTRO CONCITTADINO IL MOLFETTESISSIMO MICHELE SALVEMINI IN ARTE "CAPAREZZA" -VIENI A BALLARE IN PUGLIA- STA DIVENTANDO L'INNO CONTRO IL DEGRADO RICORRENTE NELLE PERIFERIE E GLI ATTI DI VANDALISMO PERPRETATI NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MOLFETTA. -------------------- I delfini vanno a ballare sulle spiagge. Gli elefanti vanno a ballare in cimiteri sconosciuti. Le nuvole vanno a ballare all'orizzonte. I treni vanno a ballare nei musei a pagamento. E tu dove vai a ballare? RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia. Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perchè può capitare che si stacchi e venga giù. Ehy turista so che tu resti in questo posto italico. Attento! Tu passi il valico ma questa terra ti manda al manicomio. Mare adriatico e Jonio, vuoi respirare lo iodio ma qui nel golfo c'è puzza di zolfo, che sta arrivando il demonio. Abbronzatura da paura con la diossina dell'ILVA. Qua ti vengono pois più rossi di Milva e dopo assomigli alla Pimpa. Nella zona spacciano la morìa più buona. C'è chi ha fumato i veleni dell'ENI, chi ha lavorato ed è andato in coma. Fuma persino il Gargano, con tutte quelle foreste accese. Turista tu balli e tu canti, io conto i defunti di questo paese. Dove quei furbi che fanno le imprese,no non badano a spese, pensano che il protocollo di Kyoto sia un film erotico giapponese. RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia. Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più. Vieni a ballare e grattati le palle pure tu che devi ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia. Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perché può capitare che si stacchi e venga giù. E' vero, qui si fa festa, ma la gente è depressa e scarica. Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica. Tra un palo che cade ed un tubo che scoppia in quella bolgia si accoppa chi sgobba e chi non sgobba si compra la roba e si sfonda finché non ingombra la tomba. Vieni a ballare compare nei campi di pomodori dove la mafia schiavizza i lavoratori, e se ti ribelli vai fuori. Rumeni ammassati nei bugigattoli come pelati in barattoli. Costretti a subire i ricatti di uomini grandi ma come coriandoli. Turista tu resta coi sandali, non fare scandali se siamo ingrati e ci siamo dimenticati d'essere figli di emigrati. Mortificati, non ti rovineremo la gita. Su, passa dalla Puglia, passa a miglior vita. RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia. Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più. Vieni a ballare e grattati le palle pure tu che devi ballare in Puglia Puglia Puglia dove ti aspetta il boia boia boia. Agli angoli delle strade spade più di re Artù, si apre la voragine e vai dritto a Belzebù. O Puglia Puglia mia tu Puglia mia, ti porto sempre nel cuore quando vado via e subito penso che potrei morire senza te. E subito penso che potrei morire anche con te.




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