Come nasce un natante da pesca di 20 metri XIII parte
Le due paratie stagne individuano tre locali sottocoperta. Il locale più a poppavia è il locale motore. Al suo interno verrà sistemata la macchina principale che fornirà potenza all’elica; ad essa, attraverso derivatori di potenza, saranno collegate diverse utenze ausiliarie*. In questo locale, longitudinalmente e lateralmente al paramezzale, ad una distanza stabilita dalle dimensioni del basamento del motore, sono predisposti due longheroni di legno di azobé. I longheroni hanno le dimensioni di 6 m di lunghezza, 0,45 m di larghezza e 0,5 m di altezza. La superficie superiore sarà perfettamente piana; su di essa verrà fissato, con l’interposizione di una piastra d’acciaio dalla superficie rettificata, il carter del motore di propulsione. La parte inferiore, quella che appoggià all’interno dello scafo presenta, in corrispondenza delle ordinate, delle scanalature che una volta incastrate nelle stesse, renderanno più rigido tutto il sistema ed in grado di sopportare le sollecitazioni e le vibrazioni che il motore trasmette allo scafo tutto. Foto 1, 2, 3. Sopra coperta, a cura del Fabbro, viene predisposta l’alberatura ed il sistema di gru a cavalletto, chiamato in gergo archetto**. Foto 4, 5, 6. Il Fabbro allestisce le coperture del capodibanda della zona poppiera e le ringhiere, sempre in acciaio inossidabile, sulla sommità della sovrastruttura, del cassero e intorno alla prora. Inoltre, in questa barca, a prora, si realizza una struttura in acciaio che conterrà i passacavi per l’ormeggio. Foto 7, 8. Sempre a cura del Fabbro, sono stati costruiti i serbatoi del combustibile. Tali serbatoi sono realizzati in officina e presenteranno una forma che, su di una faccia, riprodurrà le forme interne della sala motore. Infatti essi saranno assicurati su sopporti opportunamente predisposti, sulle fiancate interne, appunto del locale motore e di fianco ad esso. Per cui, sono montati sulla murata esterna e dovranno avere la sagoma interna delle ordinate. I serbatoi saranno dotati di diverse prese filettate, per attaccare valvole, indicatori di livello; saranno collegati fra di loro tramite opportune tubazioni e valvole, sia per il rifornimento (bunkeraggio) sia per l’alimentazione delle pompe di iniezione del motore Diesel. Sul lato interno sono dotati di un’apertura chiusa da un coperchio imbullonato, chiamato in gergo, passo d’uomo, necessaria appunto al passaggio di un uomo che potrà così ispezionare, previa deareazione e pulizia preliminare, l’interno dei serbatoi o effettuarne l’eventuale pulizia accurata. Nel nostro caso, i serbatoi saranno in numero di sei (foto 9), tre per lato, per una capacità totale di circa 23.000 litri di combustibile. Sarà poi compito del Mastro d’ascia assicurare stabilmente i serbatoi allo scafo, con un elaborato sistema di puntelli e staffe; questo per evitare che, durante la navigazione con mare grosso, quando la nave subisce violenti movimenti di rollio e beccheggio, i serbatoi medesimi possano essere scardinati dal loro sito.
Autore: Tommaso Gaudio