Come nasce un natante da pesca di 20 metri X parte
Si procede con la realizzazione del ponte di coperta: sulla parte superiore dei bagli che, come abbiamo visto precedentemente, sono stati incatenati.* Partendo dal centro del piano di coperta, longitudinalmente sono inchiodate a distanza di circa due-tre centimetri fra loro, delle tavole spesse 25mm e larghe 150mm che costituiscono il sottoponte (che, appunto incatena ulteriormente i bagli) sulle quali verrà poi posato il piano di coperta propriamente detto (foto 1). Completata questa copertura, in posizione stabilita (in corrispondenza del locale motore) sul piano di costruzione, viene praticata un’apertura delle dimensioni di 1,5 metri di larghezza per 2 di lunghezza, opportunamente segando i bagli e le tavole del sottoponte per predisporre l’apertura dell’osteriggio** (foto2). Il piano di coperta, come sarà per il fasciame delle fiancate, è costituito da pannelli di compensato marino sagomati in funzione delle forme del ponte di coperta. Questi pannelli, al contrario di quanto si farà per quelli del fasciame di scafo, avranno le estremità di sovrapposizione e collegamento fra loro lavorate nel modo seguente: l’estremità relativa ai bagli (quella trasversale, per intenderci da sinistra a destra) sarà sagomata a smusso della larghezza di circa 10 cm. (foto 3), con una battuta di arresto dello spessore di circa 5 mm ; l’estremità per chiglia (quella laterale, da poppa verso prora), sarà realizzata con uno scalino profondo due centimetri e alto circa la metà dello spessore del pannello di compensato (la foto 4 mostra i due tipi di connessione). Si incontrano particolari difficoltà nel preparare i pannelli, specialmente quando si deve sagomare quelli delle estremità della coperta; la preparazione del pannello prevede che sia ‘rilevata’ con estrema precisione la forma dell’orlo esterno. Per questo vengono preparate delle sagome di legno leggero, che riproducano esattamente l’andamento delle linee di scafo e la posizione esatta delle ordinate (foto 5 e 6); nelle immagini si può notare l’estrema precisione delle forme dei pannelli, anche nei punti critici, come quelli descritti. La copertura completa consisterà in uno strato di pannelli di compensato dello spessore di 20mm. Il fissaggio avviene tramite l’applicazione di strati di collante epossidico bi-componente e viti di acciaio inossidabile (foto 7). Quando tutto il piano di coperta sarà stato completamente rivestito, saranno stuccate tutte le fessure ed i fori che contengono le teste delle viti, per dare uniformità al ponte. Infatti, per quanto il lavoro di preparazione dei pannelli possa essere accurato, qualche fessura dopo il montaggio c’è sempre; pertanto si usa una emulsione di collante bi-componente ‘arricchita’ con fiocchi di polimeri inerti, tale da ottenerne una sorta di stucco pastoso che ricoprirà tutte le piccole irregolarità. Infine tutta la superficie del ponte sarà ricoperta di una mano di resina epossidica, a protezione; questo strato di resina costituirà anche la base per la successiva pitturazione definitiva. In questo stadio della costruzione, lo scafo ha assunto la sua forma definitiva, quindi è necessario calcolarne la reale stazza. L’operazione sarà eseguita con la supervisione di un Tecnico delegato dal R.I.Na.. Le accurate misurazioni dimensionali interne dello scafo, verranno utilizzate per il calcolo del volume di stazza, adoperando algoritmi matematici dedicati. Tale operazione è particolarmente disagevole e complicata, in quanto Tecnico e operai devono muoversi all’interno dello scafo “nudo” (privo di ogni ponteggio, passerella o quant’altro) per effettuale accurate misure metriche. La foto mostra il rilievo di una delle misure, riferita all’estrema poppa. La tecnica di elaborazione della stazza consiste nell’integrare i volumi unitari ottenuti moltiplicando le aree trasversali unitarie individuate da ogni ordinata, per lo spessore e per il numero delle ordinate medesime. Il risultato costituisce la stazza di scafo*** del natante. In seguito definiremo tutti i parametri caratteristici di un’imbarcazione.
Autore: Tommaso Gaudio