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Come nasce un natante da pesca di 20 metri II parte
15 febbraio 2012

La poppa dell’imbarcazione, di questa in particolare, è piuttosto elaborata: sarà realizzata nel tipo a “specchio”, ma con un’ulteriore peculiarità. Normalmente le poppe a “specchio” hanno forme piane, leggermente convesse e non rotondeggianti come lo sono quelle della maggior parte delle imbarcazioni classiche - la convessità serve a dare maggiore rigidità alla superficie piana. Questo “specchio”, in particolare, avrà un superficie piano-convessa, ma presenterà un leggero “diedro” (angolo) negativo, nel suo sviluppo verticale, cosa che darà slancio ed ulteriore rigidità alla poppa medesima. Questa, chiamiamola così, …finezza costituisce, per un progettista e per il costruttore, un’ulteriore complicazione concettuale e costruttiva, che mastro Michele affronta, nei due ruoli, e risolve con la solita maestria. (foto 01 – Vista della poppa a” specchio”). Ma sul dettaglio di costruzione di questa particolare forma di “specchio” torneremo più avanti. L’assieme della parte poppiera di un’imbarcazione (dritto e specchio) ha una forma strutturale piuttosto complessa, costituita da parecchi componenti sagomati accuratamente che vengono assemblati e bloccati fra di loro, con estrema accuratezza. A questo proposito, basti pensare che il complesso del “dritto di poppa” (foto 02 – Complesso del dritto di poppa, con l’immagine sacra* che si nota in alto a destra) alloggia il sistema di passaggio dall’interno dello scafo, all’esterno in mare, dell’albero porta-elica (astuccio) e il “piede” della pala del timone. Il tutto in perfetto ed assoluto allineamento con la mezzeria della chiglia; costituisce pertanto forse una delle parti più critiche di tutta l’imbarcazione (foto 03, 04, 05 – fasi di assemblaggio del complesso “dritto di poppa”). Tutto il complesso, costituito dal dritto di poppa e dalla parte di chiglia, ad esso collegata - nella parte verso proravia – terminerà con un incastro a parella, che poi si collegherà con il corrispondente incastro sulla parte poppiera della chiglia intermedia (vedi numero di Gennaio). Nella parte terminale, superiore del complesso del dritto di poppa, sarà fissato lo specchio, di cui diamo la descrizione di seguito. Nell’immagine 06 si può vedere tutta la complessità dell’insieme. (foto 06 – complesso dritto di poppa; si noti il “calcagno” su cui poggerà il “piede” della pala del timone ed il rigonfiamento attraverso il quale passerà l’”astuccio” dell’albero portaelica. La foto successiva mostra la sagomatura esterna dei montanti laterali della poppa a specchio, (foto 07 – creazione della sagoma esterna dei montanti dello “specchio”). Come accennato precedentemente, lo “specchio” sarà realizzato in modo diverso da quello delle barche a …specchio tradizionali. Nella foto 08 (foto 08 – notare il “diedro” negativo che caratterizzerà la superficie dello “specchio”) possiamo vedere la forma geometrica dei montanti laterali, con l’angolo negativo; Ad altezze diverse, si notano le scanalature nelle quali verranno incastrati i longheroni trasversali – realizzati anch’essi in modo particolare (lo vedremo in seguito) ed anche, sull’altro lato, le scanalature che accoglieranno i correnti longitudinali che, fasciando da poppa a prora tutta la costruzione, “legheranno” le ordinate (l’ossatura dello scafo) fra loro. I longheroni trasversali dello specchio sono lamellari: da una tavola di dabema (un tipo di legname proveniente da alberi dell’Africa equatoriale, estremamente duro, rigido e compatto, senza nodi o venature) spessa circa 80mm, larga 200mm e lunga circa sei metri, usando sia la sega a disco, che la sega a nastro, mastro Michele, ricaverà delle tavole spesse circa 10mm. Queste, una volta rifinite e lisciate, saranno poste su una culla arcuata, appositamente costruita, incollate e pressate fra di loro, in numero di tre, e lasciate ad assumere la forma ad arco – a freddo, per circa quindici ore, sulla culla sagomata (foto 09, 10 e 11 – taglio delle tavole dello spessore di 10mm; preparazione della culla sagomata; longheroni sagomati, appoggiati sulla loro matrice). Viene preparato poi: il montante centrale che sarà collegato al complesso del dritto di poppa ed i montanti intermedi ed il tutto sarà assemblato per formare il “telaio” dello specchio di poppa. Nelle foto 12, 13 e 14: montaggio dei longheroni laterali. (foto 12, 13 e 14 – assemblaggio dello “specchio” e longheroni lamellari fissati allo “specchio”). La foto 15 mostra lo “specchio” finito. (foto 15 – specchio di poppa finito, in attesa di posa in opera sul complesso del “dritto di poppa”).

Autore: Tommaso Gaudio
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