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Coalizione moderata e riformista a Molfetta: de Cosmo presenta il candidato sindaco Salvemini
10 marzo 2008

MOLFETTA - “In questi ultimi venti mesi, nella nostra città si è totalmente persa la capacità di definire e far applicare le regole, persino per andare dal tabaccaio si lascia la macchina in doppia fila, anche se a due passi vi è un posto libero. Proprio per questa mancanza di regole, per lo svuotamento delle proprie funzioni degli organi istituzionali, per l'accentramento in una sola persona di tutti i poteri, oggi ci candidiamo al governo della città. La stampa l'ha definita una coalizione di salute pubblica per il superamento di una situazione di emergenza democratica, che ricorda momenti più bui della storia italiana, oggi mi sento di definirla coalizione di riscossa democratica”. Con queste parole il candidato sindaco della coalizione di “emergenza democratica” Mino Salvemini, ieri mattina nel cine-teatro Odeon, è intervenuto alla presentazione della lista “Con de Cosmo per Molfetta. A fare gli onori di casa il prof. Enzo de Cosmo, già parlamentare e sindaco della città, il quale nell'aprire il comizio ha ricordato la recente vittoria giudiziaria contro l'ex assessore al Bilancio, Mimmo Corrieri, in merito alla contesa del simbolo “Molfetta Prima di Tutto”, con cui si sono presentati alle ultime elezioni amministrative. (Nella foto: Salvemini, de Cosmo, Germinario Calzi, De Bari). “Una città soffocata: liberiamo le energie migliori”, questo lo slogan della lista presentata da De Cosmo, che elencando i nomi dei candidati ha voluto sottolineare le loro qualità professionali; ne fanno parte avvocati, insegnanti, giovani imprenditori ed imprenditrici, neo laureati, un giudice tributario ed anche un cameriere. “Anche io mi candido a ricoprire il ruolo di consigliere comunale, senza alcuna pretesa, mettendo a disposizione la mia lunga esperienza amministrativa e professionale, – ha ribadito de Cosmo – perché oggi è anche colpa di chi non ha voluto rischiare, se la città si ritrova in questa preoccupante deriva democratica”. Nel suo intervento il prof. de Cosmo non ha nascosto i suoi errori nella precedente designazione a sindaco del sen. Antonio Azzollini, ma ora è arrivato il momento di abbattere la concentrazione di potere in una sola persona, che ancora oggi è convinto di poter essere l'unico sindaco possibile di questa città. De Cosmo ha attaccato duramente il sindaco-senatore soprattutto in relazione agli ultimi provvedimenti varati alcuni minuti prima di dimettersi, eseguiti con chiari scopi propagandistici: la costituzione della società porto, con nomina a presidente del segretario di FI Antonio Camporeale, la privatizzazione del mercato ittico, la stipula di una convenzione per la destinazione di Palazzo Dogana ad attività turistiche ricettive. Delibere tutte da revocare, sulla base di quanto dichiarato da de Cosmo. “Per queste ragioni – ha continuato – abbiamo predisposto una coalizione di “salute pubblica”, che include centro-destra e centro-sinistra (quindi la famosa casa dei moderati-riformisti, preannunciata da Lillino Di Gioia, sembra essersi costituita, ndr), individuando nell'avv. Mino Salvemini la sintesi delle forze politiche scese in campo (PD, UDC, Confronto, Costituente Socialista, Lista Di Pietro, Molfetta con de Cosmo). Pur comprendendo le difficoltà di integrare diverse tradizioni politiche, affidiamo a lui il baricentro della coalizione e vi assicuro – ha concluso scherzosamente de Cosmo – avrà di rosso solo il colore dei capelli”. Il candidato sindaco, Mino Salvemini, dopo aver ricordato le vittime della Truck Center, ribadendo la necessità di aiutare con tutti i mezzi disponibili i parenti, ha condotto una spietata analisi dell'attività amministrativa degli ultimi 20 mesi (che lo ha visto coinvolto come consigliere di opposizione), imperniata sul potere autarchico del sindaco-senatore Antonio Azzollini, non limitandosi ad una semplice aggressione ma proponendo anche delle soluzioni concrete. “In questa città, ormai, i luoghi della politica sembrano essere scomparsi, – ha esordito Salvemini – negli ultimi tempi qualsiasi decisione amministrativa, importante per la crescita di Molfetta, è stata presa in sedi extra istituzionali tra studi romani e appartamenti privati, declassando il Consiglio Comunale da organo del confronto per eccellenza, ad istituzione per semplici ratifiche di delibere già preconfezionate. Diversi cittadini che, in questi mesi, hanno chiesto di incontrare il sindaco, hanno sempre trovato la porta chiusa, in virtù dei suoi impegni romani, che si potrebbero conciliare per una piccola cittadina ma non per un Comune con più di 60.000 abitanti come Molfetta. Oggi c'è la necessità di costituire dei forum in cui i cittadini siano informati e partecipino alle decisioni più importanti per la città, invece attualmente non conoscono le conseguenze della costruzione del nuovo porto commerciale, dove sarà realizzato quello turistico, quale potrebbe essere la migliore destinazione di Palazzo Dogana”. Salvemini ha ricordato come la Molfetta degli ultimi tempi è terribilmente sporca e sudicia (Quindici è stato il primo a denunciarlo e ne ha fatto una campagna, subito imitata da altri), come l'attività di tecnici professionalmente validi delle aziende municipalizzate è bloccata da presidenze politiche assolutamente incompetenti. “Abbiamo un impianto di compostaggio – ha continuato Salvemini – che è attualmente inutilizzato, in quanto i vertici dell'impresa affidataria (Mazzitelli) sono indagati per vari reati ambientali, questo ci costringe a smaltire i rifiuti in paesi limitrofi, con ulteriore aggravio per le casse comunali. Nonostante questo, l'Amministrazione costituita parte civile nel processo, ha rinnovato la transazione fino al 2021 con l'impresa”. Sul punto, l'avv. Salvemini ritiene che la prossima amministrazione comunale dovrà assumere la responsabilità diretta dell'impianto, evitando ogni ulteriore sperpero di denaro pubblico. Pesanti critiche anche sulla privatizzazione del mercato ittico, affidato in gestione ad una azienda privata per circa 30.000 euro l'anno (all'incirca il canone di locazione di un negozio a Corso Umberto). Il candidato sindaco ha sottolineato la necessità urgente di provvedere alla redazione del Piano coste, del Piano dell'agro, del Piano dei servizi totalmente dimenticati dall'amministrazione Azzollini, forse per mancanza di tempo del sindaco-senatore, forse anche per mancanza di capacità tecniche. Così come è indispensabile la realizzazione di un Piano per il commercio, per porre un freno allo svuotamento della città, determinato dall'apertura del Fashion District e del Centro Commerciale Mongolfiera. “Se non si provvede immediatamente – ha puntualizzato Salvemini – la città perderà le sue funzioni sociali, le piazze non saranno più i luoghi di incontro dei cittadini, e aumenterà la deportazione della gente in luoghi artificiali”. Sicuramente l'avv. Mino Salvemini (esponente del Partito Democratico) avrà dei buoni propositi, i sondaggi danno la coalizione per l'emergenza democratica come vincente, ma si riuscirà a governare con forze politiche provenienti da percorsi totalmente diversi, e che ancora oggi, come ha dichiarato lo stesso de Cosmo, alle nazionali voteranno per il Popolo delle Libertà o per altri partiti di centro? Una cosa è certa, che i molfettesi, il 13 aprile, saranno ancora più confusi.
Autore: Roberto Spadavecchia
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