Club dei “trombati”, distribuite le tessere
Contate le schede, compilati i verbali, chiusi gli scatoloni, si sono aperti i battenti dell'esclusivo “Club dei trombati”. Candidati che partivano da una certa posizione di visibilità o che in campagna elettorale hanno messo mano al portafogli per farsi vedere, e che invece nell'urna hanno trovato consenso insufficiente per entrare nella massima assise cittadina. Partiamo da chi ha ricoperto nella passata amministrazione incarichi di governo.
Sono entrati direttamente nel “Club” Pietro Uva (64) (foto)assessore all'Urbanistica del Tommaso Minervini 1, vittima di un destino cinico e baro, la spumosa Titti Lioce (176) assessore alle Risorse Tecnologiche del Tommaso 1.
Clamorosa, in senso negativo la performance di Giuseppe De Nicolò (118 Socialisti), assessore alle Attività Produttive nel Tommaso 2, nonché presidente del “Molfetta calcio”, nonostante lo spottone della conquista della categoria superiore. Evidentemente, o Tommaso porta male, oppure il loro operato è passato inosservato. Sul versante dei consiglieri uscenti Benito Cimillo (220) per lungo tempo 16° del 1° e 2° Tommaso, questa volta è rimasto con il cerino in mano. Stessa sorte è toccata a Leonardo Lucanie (124 Margherita) e Damiano De Palma (141 Margherita ex An), un uomo apparentemente mite, ma con l'occhietto attento e dalla stoccata niente male. Mitica la sua definizione di “mercenari” rivolta agli assessori del Tommaso bis.
Poi ci sono personaggi dai quali si attendeva qualcosa di più, a cominciare dall'iperpresenzialista Pino De Candia (128 ). Lo abbiamo visto prima fondatore e poi liquidatore del movimento locale “Politica Nuova”, a braccetto con il sindaco di Bari Michele Emiliano, con il presidente della Provincia Vincenzo Divella, vicino a Lillino Di Gioia, poi centrista nell'Unione, per riavvicinarsi poi a Tommaso Minervini. Non si è accorto che ad ogni passaggio perdeva decine di voti.
Buona, ma non ottima, la performance di Antonio Visaggio (329), fratello del consigliere regionale, influente responsabile dello Sportello Unico per le Imprese, quasi un assessorato ombra per tutte le stagioni.
Ovviamente più numeroso il gruppo che dopo in ballottaggio in fila indiana è entrato nel Club e che vedrà l'aula consiliare da spettatore.
A cominciare dai consiglieri provinciali Mimmo Cives e Antonello Zaza, i consiglieri uscenti Corrado Minervini (Ds) e il dott. Nunzio Fiorentini, di solito sempre il primo della classe e che questa s'è dovuto accontentare di guardare le terga di Nicola Piergiovanni (632), il riscattista Nicola Angione (200) e il neomastelliano-madomanisivedrà Mariano Caputo (328).
Comunque la tornata elettorale porterà nel prossimo Consiglio comunale 18 volti nuovi. Per la prima volta occuperanno gli scranni ben cinque donne: Piera Picaro (F.I.), Carmela Minuto (Udc), Annamaria Brattoli (An), Annalisa Altomare (Riscatto della città), e la signora Anna Maria Tulipano finora, come la “Gioconda”, vista solo sui manifesti. Buon lavoro a tutti.
Autore: Francesco Del Rosso