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Ciao don Tommaso frammenti di vita vissuta
15 aprile 2017

Lo sapevamo tutti che prima o poi quel momento sarebbe arrivato, ma vederlo così presente, partecipe e felice di trovarsi con i suoi “vecchi” Scout, col sorriso e il piacere della compagnia, ci faceva sperare che quel momento fosse ancora lontano. Ed è a quella stretta di mano, l’ultima, sotto casa sua, dopo averlo accompagnato, a giugno dello scorso anno, al termine del ritrovo Scout al Lido Belvedere, che è andato il mio pensiero, quando mi è giunta la notizia della sua dipartita: una stretta calorosa, accompagnata dall’immancabile sorriso… Sì perché per noi Scout quel sorriso, rivelatore di un ottimismo radicato nella Fede, era contagioso e riusciva a farci accettare il nostro assistente spirituale, anche quando ai primi bollori giovanili, dovevamo sorbirci le sue ramanzine per aver saltato qualche riunione o, comunque, diminuito la nostra presenza in Reparto, per correre dietro alle “gallinelle”, come etichettava i nostri obiettivi di caccia nel circuito della villa comunale. Eh sì, perché non era certo quello il tipo di caccia che auspicava, ricollegandolo al nostro rituale modo di salutarci “Buona caccia”, all’entrata ed all’uscita dalla Sede di via Tattoli. A dire il vero in questa opera di controllore delle nostre battute di caccia aveva un valido collaboratore in Don Lisena, l’Assistente spirituale delle Guide, che gli forniva un valido appoggio nel vigilare che gli “incroci” non diventassero pericolosi e che, soprattutto, durante la Messa delle 9 in Cattedrale, collocati gli uni di fronte alle altre nelle postazioni riservate al Coro, non vi fossero elementi di distrazione. E, sicuramente, l’aspetto che più ci pesava dopo qualche marachella o esuberanza contraria allo stile Scout, era proprio l’immancabile e conseguenziale “redde rationem” con lui, non solo formalmente in Corte d’onore, ma inevitabilmente anche a tu per tu in privato, e andava ancora bene, se non ti consegnava nelle mani del cugino domenicano Padre Emanuele… Ma per molti di noi ragazzi negli anni Sessanta, in un periodo di forti tensioni nel mondo studentesco e giovanile, è stato ed è rimasto una figura di riferimento, capace di capirci, leggerci dentro e, soprattutto, avere fiducia, trasmettendoci la sua fiducia nella vita. Forse eravamo un po’ diversi dai giovani di oggi, forse un po’ “bacchettoni”, se riuscivamo ad accettare le sue proposte di ritiro spirituale, capaci di passare la Domenica mattina qualche ora con lui per un discernimento vocazionale e di lasciarci toccare dalle sue riflessioni, quando al fuoco di bivacco cominciava a inculcarci i semi di una Fede più adulta e responsabile, ancorando alla proposta cristiana quei valori di rispetto del prossimo, solidarietà e servizio propri dell’etica Scout. Per tutto questo, Caro Don Tommaso, sei stato per noi un file rouge che ha attraversato le nostre vite dalla giovinezza fino all’età matura, lasciando immutato il piacere di trascorrere una serata con te, una serata che il venirti a prendere, il riaccompagnarti, il ripercorrere attraverso i video i tanti bei momenti della nostra avventura Scout, la tua presenza in mezzo a noi, rendeva unica e irripetibile… Il tempo della caccia, che inevitabilmente ci porta a sperimentare fatica e sudore, ora è per te finito: possa tu godere in pace col tuo Signore quei cieli e terra nuova in cui hai sempre sperato e a cui ci hai preparato.

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