Chiuso il tavolo del centrosinistra di Molfetta con tre candidati sindaco. Coalizione a pezzi dopo il disfacimento del Pd
MOLFETTA – Come “Quindici” aveva previsto e annunciato nell’articolo di ieri sul disfacimento del Pd, anche il tavolo del centrosinistra è andato in pezzi, soprattutto come conseguenza della frattura nel Pd, che, ovviamente non era presente.
La maggioranza del partito, grazie al blitz delle “tessere fantasma” operato da Piero de Nicolo (quello senza accento sulla o insieme al commissario De Nicolò con l’accento) e convalidato con un discutibile artificio dalla commissione centrale di garanzia, è orientata a gettarsi nel brodo di pesce del destracentro di Tammacco e Minervini (Tammavini) in cambio di tre assessorati e due incarichi.
E mentre il Tammavini è intento a dividersi gli incarichi e soprattutto a cercare di accontentare tutti, dopo l’arrivo alla tavola di un partito importante o meglio di quello che resta col simbolo, il centrosinistra naufraga in un mare di incomprensioni e di veti incrociati.
Risultato? Tre candidati sindaci: Gano Cataldo, come aveva anticipato “Quindici” per Sinistra italiana e Dèp (ex guglielmini), Gianni Porta per Rifondazione comunista, intransigente fin dall'inzio per rimediare un posto in consiglio comunale ed evitare di scomparire come è avvenuto nel Parlamento italiano e poter restare almeno come riserva indiana e Linea diritta con Bepi Maralfa (foto).
A confermare le responsabilità del Pd è Bepi Maralfa: «Non sono amareggiato, ma consapevole e rassegnato, della mancata condivisione di una figura unica di candidato sindaco per parte della Sinistra. La tenuta non stabile della coalizione del 2013 con le dimissioni del Sindaco uscente e la perdita del collante cioè il Partito Democratico, punto di riferimento della maggioranza relativa, hanno rappresentato eventi politici che non potevano non produrre lo sfilacciamento di tutto il centro sinistra. Sappia la Città che la sinistra locale avrà, pertanto, in campo almeno 2 candidati Sindaci. Questo l'esito del percorso iniziato a novembre 2016 e conclusosi oggi, nell'ambito del quale, va detto, nessuno si è alzato prima della conclusione dei lavori e tutti hanno tenuto posture politicamente e comportamentalmente corrette. Ma, nulla da fare. D'altronde i matrimoni forzati possono produrre più danni che vantaggi, o no ? Questa è la mia modesta analisi. Ora muscoli. Inizia una nuova era».
Apprezzabile l’ottimismo di Maralfa, ma di quale nuova era si tratti, è tutto da vedere e soprattutto da immaginare.
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