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Centrosinistra le speranze del Partito Democratico
15 dicembre 2007

Il quadro politico nazionale degli ultimi giorni sta attraversando un momento di completa rivoluzione. A quanto sembra è stata proprio la nascita del PD ad innescare questo processo, che non sappiamo se porterà ad un bipartitismo, ad un bipolarismo perfetto (perché quello degli ultimi quindici anni tutto è stato tranne che perfetto), ad una grosse koalition in stile tedesco (vedi gli ultimi avvicinamenti Veltroni-Berlusconi sulla legge elettorale), senza escludere la possibilità di uscire lo scheletro dall'armadio, ovvero la rinascita della vecchia DC. Anche a Molfetta, negli ultimi mesi, sono in atto molti movimenti politici, a volte incomprensibili, che lasciano i cittadini disorientati; al termine della stagione politica 2007, cerchiamo di ricostruire le ultime vicende, cercando di comprendere se per il 2008 dovremmo essere più fi duciosi, o al contrario, rassegnarci ulteriormente al declino politico della nostra città (quest'ultima possibilità sembra più plausibile). PARTITO DEMOCRATICO, LA NOVITA' DEL CENTROSINISTRA Partiamo dal centro-sinistra. La grande novità è stata la nascita, con le primarie del 14 ottobre scorso, del Partito Democratico. Dopo la costituzione del gruppo unico consiliare, che ha nominato come capogruppo l'avv. Mino Salvemini (ex DS), si è proceduto alla nomina per acclamazione di un comitato provvisorio, che a sua volta ha individuato al suo interno come portavoce l'avv. Giovanni Abbattista. Compito del comitato è di traghettare il nuovo partito verso l'elezione del segretario cittadino, curando la predisposizione della nuova sede (che è stata individuata in corso Margherita di Savoia, ex Ancri), l'organizzazione di alcune manifestazioni politiche che si terranno nei prossimi giorni, cercando soprattutto di fondere le diverse anime (partitiche e della società civile) che hanno dato vita al nuovo partito. Su questi aspetti sta lavorando Giovanni Abbattista (personaggio nuovo della politica cittadina, stimato professionalmente, che in molti vedono come futuro segretario cittadino), nei limiti delle competenze del suo attuale ruolo, che si muove con molta prudenza (ha preferito rinunciare anche a un'intervista proposta da Quindici). Alcuni simpatizzanti del PD, però, hanno visto come un colpo di mano la nomina per acclamazione del comitato provvisorio e del suo portavoce, avendo preferito un processo pubblico e trasparente come le primarie; altri cittadini scettici parlano di incarichi e strategie politiche già stabilite a tavolino. A questo punto non ci resta che attendere l'elezione del nuovo segretario cittadino e la sua linea politica, solo in quel momento potremo capire se il Partito Democratico non è stata una fusione fredda, ma il concepimento di una realtà politica moderna, innovativa, costituita da donne e uomini nuovi e principalmente giovani. Le ultime indiscrezioni parlano di uno spostamento della scadenza per le elezioni dei segretari cittadini del PD, dal 23 dicembre al 20 gennaio; l'auspicio e che si stia lavorando per permettere il voto a quei cittadini, che il 14 ottobre scorso non hanno potuto esprimerlo per le lunghe code ai seggi; oppure in questo allungamento dei tempi si sta cercando il modo per riportare l'elezione dei segretari cittadini all'interno dei partiti, un po' come è avvenuto con l'individuazione dei coordinatori provinciali, evitando il meccanismo delle primarie e le sue sorprese? PERSE LE TRACCE DELLA SINISTRA RADICALE Per quanto concerne la sinistra radicale molfettese, sembra si siano perse le tracce; si parla poco della costruzione della sinistra democratica (ribattezzata da qualcuno, la “cosa rossa”), come sta avvenendo a livello nazionale. Attualmente, l'unico rappresentante istituzionale è l'assessore provinciale di Rifondazione Comunista Antonello Zaza, che nei limiti delle deleghe attribuite alla Provincia, poco può incidere sul territorio molfettese, confermando l'inutilità di quell'organismo. L'area socialista, invece, è alla ricerca di una casa politica. Considerando l'incarico ricevuto da Tommaso Minervini nella costituente socialista regionale, vi potrebbe essere un completo ritorno nel centro-sinistra; ma c'è l'incognita Francesco Visaggio, che nel consiglio regionale sembrerebbe collocato a sinistra, ma a livello cittadino non si esclude un dialogo con la casa dei moderati-riformisti di Lillino Di Gioia. Alla fi ne, grazie alla loro camaleonticità, i Visaggio saranno nuovamente l'ago della bilancia nelle future competizioni elettorali.
Autore: Roberto Spadavecchia
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