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Cento anni e non li dimostra: la scuola marina proiettata nel futuro Le celebrazioni con una Mostra alla Sala dei Templari
15 novembre 2019

Sono trascorsi ben 100 anni da quel 22 settembre 1919, quando la Scuola marittima di Molfetta avviò ufficialmente le sue attività. Nel giugno successivo il Ministero dell’Istruzione Pubblica riconobbe l’istituzione come ente. Nacque come alternativa alla scuola media (propedeutica agli studi liceali) e all’avviamento (propedeutico alla formazione professionale). Si voleva fornire una formazione adeguata a coloro che, sin da piccoli, erano destinati a solcare il mare. Obiettivo che si può definire perfettamente raggiunto poiché gli studenti (molfettesi e non) che si sono avvicendati nelle aule, dapprima ubicate in via San Domenico e ora nel recentissimo istituto su via Giovinazzo, hanno appreso i rudimenti della navigazione ed hanno conseguito brevetti e diplomi e, soprattutto, la competenza che ha consentito loro di essere tra i più richiesti professionisti del settore. Hanno, così, solcato il mare su piroscafi, petroliere, pescherecci, navi commerciali ma si sono fatti onore anche negli equipaggi di incrociatori, torpediniere, sommergibili ecc. Il successo della scuola in questi decenni, forse, è stata quella di rappresentare una scelta formativa che, al termine del percorso, si trasformava in una realtà occupazionale; il tutto restando nell’alveo della secolare tradizione familiare che vedeva tramandarsi di generazione in generazione il lavoro sul mare, dalle paranze alle navi oceaniche. Sarebbe un errore, però, credere che l’istituto, con i suoi 100 anni di storia sia come una canuta signora che si perde nei ricordi e nelle immagini del passato: la scuola è sempre più proiettata verso il futuro, attenta anche ai più impercettibili mutamenti nella società e nel mondo del lavoro. Non a caso, da scuola professionale marittima per marinai e sottoufficiali è diventata Istituto Nautico, avviando anche corsi per ufficiali di ogni grado. A questo si aggiunge quella che, per molti, sarà una novità ma che è presente già da circa un ventennio: il corso di moda, in cui si sono formate valide stiliste che, dalla nostra città, hanno preso il volo verso i centri dell’haute couture (ad esempio Isabel Pabo e Biancamaria Gervasio). L’Istituto ha voluto celebrare l’importante traguardo con una serie di incontri e di iniziative, a partire dalla mostra allestita nelle scorse settimane nella Sala dei Templari, in cui sono state collocate foto e attrezzature d’epoca, che hanno ben illustrato l’evoluzione della tecnologia e, con essa, quella della scuola. Trasmettitori automatici, tasti di telegrafo, lettori di nastri perforati, bussole, lampada Aldis (utilizzata per le segnalazioni in codice Morse), sestante, modelli in scala di imbarcazioni, pannelli con i tipici nodi marinari, sono solo alcuni degli strumenti che i visitatori hanno potuto ammirare. Non sono mancate collaborazioni, come quella realizzata con la sezione molfettese dell’associazione radioamatori italiani, o con i cittadini che hanno contribuito all’allestimento mettendo a disposizione materiali provenienti da collezioni private (ad esempio Leonardo La Forgia, con foto e documenti d’epoca, e Sergio Ragno che ha concesso i cimeli di Vincenzo Rutigliano, che collaborò con Guglielmo Marconi). La mostra ha voluto mettere in evidenza anche il nuovo volto dell’Istituto, con l’ampia sezione dedicata al settore moda, caratterizzato da professionalità e creatività. In questo ambito sono stati esposti bozzetti, studi e capi realizzati dalle allieve dei corsi diurno e serale: ricerche sulla moda nel tempo, dal Rinascimento ai primi del Novecento, ma anche innovazioni, come gli abiti realizzati con materiale di riuso (alcuni dei quali si sono aggiudicati importanti premi). Le due anime dell’Istituto hanno dato vita anche ad altre iniziative, come la seguitissima sfilata di moda in piazza Municipio o le conferenze del prof. Giuseppe Poli, ordinario di Storia Moderna presso l’Università di Bari, del prof. Alberto Altamura, docente presso il liceo Einstein di Molfetta, di Giovanni Lafirenze, consigliere ANVCG (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra), dell’Amm. Michele De Pinto. Nel novero delle manifestazioni collegate alla presenza e all’attività dell’Istituto Vespucci vanno inseriti il Trofeo del Sole, una gara sportiva remiera dedicata alla compianta docente Marta Veneziano e realizzata in collaborazione con la Lega Navale, e la cerimonia di consegna delle medaglie di lunga navigazione (di cui Quindici si occupa in un altro articolo). La gara, che ha visto sfidarsi gli allievi di 10 istituti di scuola superiore, provenienti da tutta Italia, è stata vinta proprio dagli allievi del “Vespucci”. Spenti i riflettori sulle celebrazioni, il dirigente scolastico Carmelo D’Aucelli, i docenti e gli allievi sono tornati al quotidiano impegno formativo in un percorso che, oggi più che mai, vuole mantenere la forte connessione tra la scuola e la comunità locale che ha caratterizzato l’istituto sin dai suoi primi passi. © Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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