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Caso Azzollini, Sel Molfetta: prevalgono le logiche di potere e la casta si autoprotegge
08 ottobre 2014

MOLFETTA - Sul rifiuto all’autorizzazione richiesta dalla Procura della Repubblica di Trani per l’uso delle intercettazioni relative all’ex sindaco di Molfetta sen. Antonio Azzollini indagato per lo scandalo del porto commerciale con l’accusa di associazione a delinquere, abuso di ufficio e altri reati ambientali, è intervenuto anche Silvio Salvemini, segretario di Sel.

«Con il voto di ieri è caduto il velo dietro al quale si celano le consuete logiche di potere e abbiamo potuto avere l’evidenza di chi pratica l’autoconservazione propria di una “casta” che si autoprotegge. Abbiamo reagito con sdegno nei confronti di chi in questi ultimi giorni ha tentato di tirar per la giacca il Presidente della Giunta per le Immunità del Senato Dario Stefàno, arrivando a insinuare che la melina andata avanti per nove mesi sul pronunciamento della Giunta sul caso Azzollini, sia dipesa dalla imperizia del suo Presidente. Un tentativo maldestro dettato molto probabilmente dalla voglia di contrapposizione propagandistica in vista delle Primarie pugliesi del 30 novembre. Eppure questioni così complesse e delicate, che investono funzioni istituzionali, sarebbe più opportuno trattarle con maggiori cautele invece di spargere accuse e sospetti verso chi ha percorso lo stesso tratto di strada nel far progredire la nostra regione pur in una congiuntura economica così difficile. SEL Molfetta esprime piena gratitudine a Dario Stefàno per il lavoro svolto in qualità di Presidente della Giunta per le Immunità, confermando la sua fermezza etica e morale in vicende così complesse.

Deprecabile anche l’atteggiamento del Senatore Azzollini, il quale pur avendo sempre dichiarato di voler chiarire in fretta la sua posizione in merito alle accuse che gli vengono mosse, nella pratica imita Silvio Berlusconi nella strategia di sottrarsi ai procedimenti giudiziari che lo vedono coinvolto, confidando in qualche inciampo procedimentale della Procura, o facendosi scudo dell’immunità parlamentare nei celeri tempi di prescrizione. Al di là della verità giudiziaria che ci auguriamo faccia il suo corso quanto prima, per noi restano le evidenti responsabilità politiche dell’ex Sindaco Azzollini sulla vicenda Porto Commerciale. Un’opera mastodontica per essere gestita da un Comune e che fa ricadere sulla nostra comunità le pesanti conseguenze per scelte compiute all’inizio di questa vicenda a nostro avviso irresponsabili.

Gano Cataldo, Coordinatore SEl Puglia, parla di “una brutta pagina per la ricostruzione della verità sul porto di Molfetta, che ha delle responsabilità molto precise. Ieri sera si è espressa la Giunta per le elezioni e le immunità del Senato sulla richiesta della Procura di Trani di utilizzare le intercettazioni del Sen. Azzollini, ex Sindaco di Molfetta, indagato connessi alla realizzazione del porto di Molfetta. I componenti del PD, del Nuovo Centro Destra e della Lega hanno votato contro la richiesta, rischiando di insabbiare una faccenda gigantesca che vede in ballo 150 milioni di euro e una serie di implicazioni ambientali. Si esprime un voto di “maggioranza” da parte dei rappresentanti del PD che hanno in questo modo sconfessato persino il relatore della richiesta, il Sen. Felice Casson, anch’egli del PD, che dopo il voto dei suoi colleghi ha deciso di autosospendersi. Le larghe intese diventano opache”.
 “Dopo nove mesi di rinvii, i senatori PD della Giunta fanno chiarezza nel modo peggiore e si esprimono contro l’accertamento dei fatti. Le responsabilità adesso sono chiare e indiscutibili. Noi ci auguriamo che al Senato prevalga la giustizia e non gli equilibri politici. Molfetta non può essere sacrificata sull’altare delle larghe intese.”

Sulla stessa lunghezza d’onda il commento della Deputata SEL Annalisa Pannarale: “la Giunta per le elezioni e per le immunità del Senato questa volta ha deciso. La pratica delle “sempre valide intese” ha anteposto la tenuta del governo a ogni dovere di trasparenza e di integrità etica. Sono stati necessari ben nove mesi per esprimersi sulla richiesta di autorizzazione all’uso delle intercettazioni e dei tabulati telefonici a carico del senatore di NCD ed ex sindaco di Molfetta Azzollini, fatta dalla Procura di Trani nell’ambito dell’inchiesta sul porto di Molfetta. Ieri l’ultimo atto di un assurdo percorso segnato da assenze strategiche dei componenti e rinvii ripetuti: la Giunta, grazie al voto compatto di tutto il PD, ha votato contro la richiesta dei magistrati e lo stesso parere del relatore Casson. Forse il Pd non sa che da troppi anni, su una vicenda così opaca e così profondamente lesiva del bene comune, la cittadinanza molfettese aspetta di poter ripristinare ogni garanzia di legalità’ e di tutela ambientale. O molto più probabilmente il Pd ritiene che la difesa del governo e della sua multiforme maggioranza valgano di più del dovere di assicurare la ricostruzione della verità giudiziaria su un’opera, ad oggi incompiuta. Sento il dovere di ringraziare il presidente della Giunta Dario Stefano che, in tutti questi mesi, ha condotto i lavori con il consueto rigore e ferma imparzialità e mi auguro che l’Aula del Senato, chiamata ad esprimersi sul parere della Giunta, sappia mettere al centro di ogni decisione quel rigoroso spirito di servizio verso la legalità e il diritto a conoscere di ogni comunità che il parere finale della Giunta non ha saputo garantire”».

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