Caro-libri? Ecco come aggirare gli aumenti
A pochi giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico, è il tema del caro-libri a tenere banco in tutta Italia. I consumatori, infatti, denunciano un aumento del materiale librario pari addirittura al 40% rispetto al 2007, cosa inconcepibile se si pensa che proprio quest'anno, grazie ad un provvedimento dell'ex ministro Giuseppe Fioroni, anche le scuole secondarie superiori non potranno oltrepassare un tetto massimo di spesa per i libri di testo. La scorsa settimana la Guardia di Finanza ha fatto dei controlli su alcune città campione per controllare questi aumenti, considerati smisurati da qualcuno. Molfetta non era tra queste, ma certamente anche nella nostra comunità quello del caro libri è un problema sentito: «Questi libri mi stanno svenando!» dice una signora che con due figli, uno in prima media e uno in terza liceo, non può non sentire il portafoglio incredibilmente leggero all'uscita della libreria. Eppure, parlando con i titolari di alcune cartolibrerie, questi incredibili aumenti sembrano inesistenti, e utili solo ai giornalisti per alimentare inutili querelle: «Sono tutte sciocchezze, ogni anno si inventano la stessa cosa» ci riferisce il signor Mezzina, titolare di una cartolibreria in via S. Francesco d'Assisi, «il prezzo si mantiene stabile da almeno tre anni, il problema è che cambiano continuamente i libri di testo, vengono adottate sempre nuove edizioni». Dello stesso avviso è il titolare della libreria Pagina tre: «i libri sono aumentati, ma appena del 2%, le cifre di cui ci parlano sono assurde». Indubbiamente però il prezzo dei libri di testo pesa sul bilancio di ogni famiglia. Uno dei modi per risparmiare è quello di comprare libri usati presso i numerosi mercatini istituiti anche dai commercianti da noi intervistati. Il risparmio è del 40% circa e inoltre è possibile anche vendere i propri libri usati a metà prezzo. Ciò che però vanifica la possibilità di risparmiare attraverso l'usato è il fatto che le case editrici impangono nuove versioni dei libri di testo, praticamente identiche, ma che non si può fare a meno di adottare. A denunciarlo è proprio una professoressa, che dopo aver utilizzato un libro per cinque anni è stata costretta a cambiarlo, quasi avesse una scadenza. Parlando con i docenti dei nostri istituti superiori, abbiamo potuto osservare che il tema del caro-libri sta a cuore anche a molti di loro: la maggior parte degli istituti non ha superato il tetto massimo di spesa se non di poco, nel caso in cui un testo venisse utilizzato per più di un anno. Certo, è anche vero che, nonostante il tetto massimo di spesa, i costi sono elevati. Per le famiglie meno abbienti, il cui I.S.E.E. non supera i 10,462,94 euro è possibile ricevere dei buoni per i libri di testo che saranno distribuiti nei primi giorni di scuola. Tuttavia nella circolare inviata ai Comuni dall'assessorato al diritto allo studio della Regione Puglia un paragrafo dice: “Non si è certi che tutti i Comuni effettuino i controlli della veridicità sulle informazioni fornite dai richiedenti che invece, si ribadisce, sono previsti dalla normativa vigente per tutte le prestazioni sociali agevolate”. Noi, naturalmente, siamo convinti che tutti i controlli del caso siano stati effettuati, anche se spesso nel caso di agevolazioni, anche a livello universitario, ciò che le determina non è il vero reddito di una famiglia ma solo quello che viene dichiarato. Ma questo è un problema tutto italiano.