Canto dei deportati, spettacolo di Giulio Bufo domenica a Trani
TRANI - Domenica 11 alle ore 19.30, presso “Marluna Teatro” - Trani – unica data in provincia di Bari per l’ultima autoproduzione di Teatro Civilpolitico di Giulio Bufo, con la regia di Maria Filograsso sarà rappresentato “Canto Dei Deportati”.
Lo spettacolo rientra nello stile di teatro politico e sociale che ormai caratterizza la poetica del teatrante molfettese, partendo da una ricerca fatta attraverso la lettura della rivista Triangolo Rosso dell’Associazione Nazionale Esuli e Deportati, lo spettacolo è una riflessione su cosa è successo durante la seconda guerra mondiale, persecuzione contro politici e chiunque avesse una cultura differente da quella dominante, una persecuzione ed un genocidio che con modalità ed in luoghi differenti avviene anche al giorno d’oggi.
Lo spettacolo, che vede il patrocinio morale dell’ANPI, da settembre è in tour nazionale ed ha toccato le regioni di Toscana, Marche, Piemonte, Emilia Romagna, Calabria, dopo la data di Trani nel mese di Gennaio sarà in Lombardia, Sicilia e, nuovamente, in Calabria, durante il 2015 son previste tappe in Abruzzo, Sardegna, Lazio.
“Canto Dei Deportati. Per una memoria del presente” è un omaggio attento e poetico alla resistenza umana partigiana e dalla memoria dei genocidi perpetrati dai nazifascisti nei confronti di dissidenti politici, zingari, ebrei, omosessuali, migranti, disabili, religiosi, ma con un occhio attento ai genocidi dei giorni nostri; si propone l’obiettivo di non lasciare lo spettatore a fermarsi sui ricordi della “Memoria”, ma attraverso la sua attualizzazione a comprendere lo sterminio anche del pensiero indipendente soffocato e represso dal potere.
In scena un incontro casuale, conseguenza della fuga per la salvezza, tra un dissidente politico ed una donna, una zingara, un incontro che diventa uno scambio di confidenze, un scendere in animi spaventati, arrabbiati, indignati ed in fuga, un incontro di culture differenti, uno scambio di cartoline della memoria, un attesa di un destino che potrebbe toccargli di vivere come quello di tanti altri.
La “Memoria” con le parole dei due protagonisti scivola su una riflessione sull'oggi, su quanto le diversità, etniche, culturali, sessuali siano una ricchezza ed un immenso valore aggiunto all'umanità.
Se la “Memoria” è un dovere, fondamentale diventa la riflessione su quanto ci sia ancora da fare come comprendere e combattere ciò che soffoca la società toccando ogni corda dell'esistere. Uno spettacolo in cui non si ride, uno spettacolo in cui ci si potrebbe commuovere e provare rabbia verso le vessazioni dell'oggi esattamente come quelle di ieri, uno spettacolo elegante e pacato che non rinuncia mai alla rabbia del proprio messaggio e per cui a tratti gridato.
In scena un Giulio Bufo trattenuto e composto, accompagnato dalla professionalità di Maria Filograsso, circondati da atmosfere soffuse e calde frutto della regia di Maria Filograsso.
A cornice e completamento dello spettacolo, a formare un unicum con il testo, ci sono canzoni storiche antimilitariste ed antifasciste come “Gorizia tu sei maledetta” o, la stessa, “Canto dei Deportati” e canzoni della tradizione Yiddish e Gitana.