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Calici di Primitivo di Manduria a Tenuta Chianchizza Degustazione di vini di 6 aziende del tarantino in diretta via web da Tenuta Chianchizza il 1 ottobre prossimo dalle 20.30 in poi
27 settembre 2010

MONOPOLI - Dopo il successo di Calici di Stelle a Sava (Taranto) il 10 agosto scorso le degustazioni di Primitivo di Manduria si spostano e proseguono nella città di Prospero Rendella, il primo scrittore di vino di Puglia nel XVII secolo e fra i primissimi al mondo. E così l'evento "Calici di Primitivo di Manduria e dintorni", organizzato dall'associazione di Maruggio "Sileno in Terra di Puglia" teso alla conoscenza e valorizzazione dei piccoli e storici produttori di eccellenza del tarantino, è previsto per venerdì 1 ottobre dalle 20.30 in Tenuta Chianchizza, a pochi passi da quella che fu la residenza estiva dei Rendella in Parco dei Tucci.
Sarà l'occasione per imparare a bere il vino con le note di degustazione dell'enologo e consulente Massimo Martella, per meglio conoscere "alla cieca" quello di Manduria e terre limitrofe e ciò significa che i presenti alla cena, in diretta streaming sul web su Tv-Sommelier e su www.eusto.it, saranno partecipi delle valutazioni da dare ai vini al fine al termine una classifica della serata che decreterà il miglior vino della rosa. Il giudizio dell'enologo Martella, importante come quello dell'enogiornalista e sommelier degustatore (ospite del Gusto di "Mezzogiorno sul 7" su Telenorba) Eustachio Cazzorla e soprattutto quello degli stessi produttori e della gente che vorrà partecipare alla serata. Solo 30 posti, da occupare su prenotazione (info 080.9374951 e al 3927398987; info@tenutachianchizza.it) per una cena a base di carni locali, l'immancabile zampina, gnumireddi e capocollo alla brace e i vini ovviamente delle aziende in degustazione Azienda agricola Casinovi, Daggiano, Erario, I centopozzi, Turco Grazia Sonia, Pesare,  Pichierri. Questi ultime due aziende con la particolarità di vini affinati o conservati in antichi capasoni realizzati nella vicina Grottaglie. Artigiani del Primitivo con un forte legame al territorio, con "nettare di Bacco" da alberelli (gobelet) e conservati in anfore vinarie come ai tempi dei romani, realizzate con l'argilla di quelle stesse terre, di quegli stessi vigneti in cui la vite affonda fino a 7 metri di profondità le sue radici. La terra che abbraccia il vino dalla raccolta alla conservazione. Nel tempo.
Tutte le informazioni aggiornate su www.eusto.it.
 

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