Recupero Password
Buon anno Molfetta con la Filarmonica Pugliese e l’Alter Chorus
15 gennaio 2018

Parliamo di quello che è forse è diventato evento musicale più grande e atteso dai molfettesi, forte di una tradizione che si rinnova ormai da un lustro. Un appuntamento divenuto così importante da spingere l’Amministrazione Comunale a profondere un significativo impegno affinché questa serata fosse inserita nel cartellone delle iniziative del Natale Molfettese Molfetta in Allegrezza e, diversamente dalle scorse edizioni, resa a ingresso libero e gratuito per la cittadinanza. Tutto ciò per farne una grande festa per la nostra città. Parliamo del Gran Concerto di Capodanno giunto alla sua quinta edizione e organizzato dall’associazione culturale Legni Pregiati, tenutosi questa volta proprio il primo giorno dell’anno e nell’inedita location della chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù, proprio nel cuore della città, ça van sa dire. Protagonisti di questa serata il soprano Carmen Lopez e il tenore Giuseppe Settanni, insieme ai due capisaldi di questi concerti di Capodanno molfettesi: l’Orchestra Filarmonica Pugliese, diretta dal M° Giovanni Minafra, compagine orchestrale nata nel 2013 e che vanta numerose e significative esperienze in ambito regionale, e l’Alter Chorus, diretto dal Prof. Antonio Allegretta, dal 2006 una rilevante e riconosciuta realtà corale del nostro territorio, fattasi strada specie nell’ambito del repertorio lirico, sempre a fianco di direttori d’orchestra e cantanti di fama nazionale ed internazionale (impegno a breve termine quello dei prossimi 16 e 17 febbraio, in cui l’Alter Chorus si esibirà a Bisceglie nel Concerto d’Inverno dell’Orchestra della Fondazione Biagio Abbate insieme al soprano Katia Ricciarelli). Hanno patrocinato l’evento, oltre che il Comune di Molfetta, la Regione Puglia e la Fondazione Puglia. Media Partner del concerto la rivista Quindici Molfetta che qui vi racconta, anche con un ampio servizio fotografico, questa grandiosa serata. Una serata resa ancora più speciale da un calorosissimo e strabordante pubblico, buona parte del quale, pur rimasta in piedi nonostante l’abbondanza di posti a sedere, non ha voluto rinunciare ad assistere al concerto dall’inizio alla fine, andando a gremire la chiesa fin dove possibile. Introdotto, come di prammatica, dal Canto degli Italiani (solo pochi giorni prima finalmente riconosciuto ufficialmente dalla Legge quale inno nazionale della Repubblica Italiana) è stato eseguito un ricco e raffinato pot-pourri musicale, che ha spaziato dal repertorio sinfonico a quello operistico, senza tralasciare la canzone popolare e d’autore. Tutto ciò in un contesto artistico e architettonico senza dubbio di gran pregio ma in una situazione logistica non favorevolissima e in un clima acustico ricco di riverbero, il che ha reso ancora più arduo il compito di orchestra, coro e solisti, i quali ne sono comunque usciti vincenti (del resto, vista l’atavica mancanza nella nostra città di contenitori idonei per fare musica, bisogna in qualche modo arrangiarsi). Ad avviare la scaletta l’Alter Chorus che ha eseguito in maniera vigorosa e austera il celebre coro O fortuna dai Carmina Burana di Carl Orff, brano spesso associato ad un immaginario apocalittico o ai film dell’orrore, ma che in realtà altro non è che la metafora della società di oggi, che invoca e maledice allo stesso tempo il fato capriccioso per inseguire miti effimeri piuttosto che i valori fondamentali della vita. Con questo brano l’Alter Chorus si è imposto fin da subito per le sue doti di potenza e omogeneità vocale, espresse in particolare in questa partitura complessa e faticosa. E’ poi il turno della Filarmonica Pugliese che ha regalato ai presenti una suggestiva e lucente esecuzione di una popolarissima pagina sinfonica a firma di Pëtr Il’ic Cajkovskij, il Valzer dal balletto La Bella Addormentata. Ed ecco poi i due solisti della serata, due giovanissime promesse della lirica da poco uscite dal Conservatorio Piccinni di Bari. Il soprano Carmen Lopez, voce estesissima e squillante, che ha eseguito in maniera assolutamente precisa il finale primo de La Traviata di Verdi Follie! Follie!... Sempre libera…, insidioso banco di prova anche per i soprani più navigati. E poi il tenore Giuseppe Settanni, che oltre ad eseguire gli interventi solistici interni della precedente aria, ha cantato con generosità vocale e slancio emotivo l’aria Ch’ella mi creda da La Fanciulla del West di Giacomo Puccini. A seguire ancora l’Alter Chorus ,che da Lucia di Lammermoor di Donizetti ha offerto una brillante interpretazione del coro Per te d’immenso giubilo, con l’intervento di Settanni nella parte solistica di Arturo. Nel cuore del concerto, a chiuderne la prima parte, un altro celeberrimo balletto, poco se non addirittura mai eseguito dal vivo a Molfetta in forma completa, il Bolero di Maurice Ravel, brano solo all’apparenza semplice, un continuo ripetersi di due temi, dal pianissimo iniziale fino ad arrivare, quasi senza che ce se accorgesse, al maestoso finale. Un pezzo molto ricorsivo, che ha richiesto pertanto alla Filarmonica pugliese un supplemento di concentrazione. E da qui sono emersi la competenza e la vivacità di Giovanni Minafra e la bravura degli oltre quaranta professori d’orchestra che sapientemente dirige. E tra i violini primi della prima edizione del Concerto di Capodanno figurava la giovane Gabriella Cipriani, che di lì a poco perse la vita in un tragico incidente stradale, e la cui memoria è stata omaggiata come ogni anno dalla sua orchestra, facendo risuonare il suo violino per tutto il concerto dalle mani della sua cara amica Valeria Breglia. Ad aprire la seconda parte un’ampia pagina dedicata ad una delle più significative opere di Giuseppe Verdi, Nabucco, prima con l’impetuoso intervento dell’orchestra con la sinfonia iniziale e poi con l’Alter Chorus che ha offerto una solenne interpretazione del coro introduttivo Gli arredi festivi. Ancora in scena poi i due solisti: Carmen Lopez con la briosa interpretazione di un’altra aria molto gettonata dai soprani, l’arietta Je veux vivre dal Roméo et Juliette di Charles Gounod, e Giuseppe Settanni che si è cimentato nel grande successo di Mario Del Monaco e di molti altri celebri tenori Un amore così grande di Guido Maria Ferilli, brano particolarmente gradito dal pubblico presente. A seguire l’Alter Chorus, smessi per un momento i panni di coro lirico, ha chiuso la scaletta ufficiale del concerto con un una emozionante interpretazione di My way, di Claude François e Jacques Revaux, uno dei brani-simbolo dell’indimenticato Frank Sinatra. Il programma musicale è stato aperto e chiuso con gli interventi del il vice-sindaco nonché assessore alla Cultura Sara Allegretta, presente al concerto insieme all’assessore al Marketing Territoriale Pasquale Mancini in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale. La Allegretta, musicista a sua volta, ha in modo particolare omaggiato la prolifica arte musicale molfettese, ricordando colui il quale ne è stato in gran parte l’artefice, l’indimenticato don Salvatore Pappagallo, maestro di tanti artisti molfettesi di successo, nonché sottolineando a titolo di merito l’amatorialità delle quattro maggiori corali cittadine. A sigillo di questa esaltante serata i due tradizionali bis: il Brindisi della Traviata di Verdi Libiamo ne’ lieti calici, che ha unito tutti gli interpreti della serata, e la Marcia di Radetzky di Johann Strauss scandita, come da tradizione, dal battito delle mani degli entusiasti e divertiti spettatori. E se è vero, come è vero, che «la musica non è solo intrattenimento, ma è una necessità dello spirito» come una volta asserì un altro illustrissimo musicista di sangue molfettese, il M° Riccardo Muti (che proprio poche ore prima del nostro concerto, per una felice coincidenza, aveva diretto il concerto di Capodanno per eccellenza, quello di Vienna) ci piace immaginare che ciascuno degli spettatori del concerto di Capodanno molfettese sia tornato a casa un po’ più rasserenato e rigenerato per vivere le sfide che lo attendono nel 2018, da madre o padre di famiglia, da lavoratrice o lavoratore, da cittadina o da cittadino. Insomma, la musica si rivela il modo più giusto per augurare: Buon anno, Molfetta! © Riproduzione riservata

Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet