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Bari, oltre 200 calciatori e 9 selezioni al 1° Torneo dell'Immigrazione Uniti L'8 giugno la conferenza stampa
07 giugno 2011

BARI - Nove selezioni, altrettante bandiere e quasi 200 giocatori dilettanti provenienti da tutto il mondo, ma ormai "adottati" dalla Puglia e dalla provincia di Bari. Sono i numeri e i colori del "I Torneo dell'Immigrazione", campionato di calcio organizzato dall'associazione UN.IT.I, con la collaborazione dell'associazione Abusuan e la collaborazione tecnica della Joma, che verrà presentato mercoledì 8 giugno alle ore 16,00 presso l'auditorium dell'Istituto Tecnico Superiore per Geometri "Euclide" di Bari. E' prevista la partecipazione, tra gli altri, dell'Assessore Regionale Nicola Fratoianni, del vice presidente della Provincia di Bari, Trifone Altieri, dell'Assessore allo Sport del Comune di Bari, nonché presidente del CONI Puglia, Elio Sannicandro, del presidente del CONI Bari, Eustacchio Lionetti e del presidente regionale FIGC, Vito Tisci.
Il torneo è destinato alle comunità di immigrati residenti nella provincia barese: Afghanistan, Albania, Eritrea, Georgia, Mauritius, Nigeria, Romania e Senegal, oltre ad una "nazionale" italiana composta da volontari della Serbari, si sfideranno sul rettangolo verde del centro sportivo comunale del quartiere San Pio di Bari (ex Enziteto) dal prossimo 12 giugno (quarti di finale, fischio d'inizio alle ore 9) fino al 26 giugno (semifinali e finale). Nel corso della conferenza stampa di presentazione, avrà luogo il sorteggio degli accoppiamenti dei quarti di finale, alla presenza dei capitani di tutte le selezioni in lizza. Nell'occasione la "nazionale" italiana sarà rappresentata dal giovane talento dell'As Bari, Francesco Grandolfo.
"Troppo spesso si parla di nuovi cittadini - è il commento della presidentessa dell'Uniti, Vera Guelfi - o di nuovi italiani, eppure in troppi casi ancora, per tanti giovani immigrati, anche piccole iniziative come organizzare una partita di calcio diventano grandi imprese. Lo sport invece può svolgere un ruolo fondamentale nel completamento di un necessario processo di integrazione che deve partire dalle fondamenta della società, in una terra naturalmente di confine e di frontiera come Bari e la Puglia in generale".          
 

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