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Ayroldi, una dinastia arbitrale da Molfetta
27 ottobre 2017

Molto spesso in una famiglia per generazioni e generazioni viene portato avanti un mestiere, una tradizione, una passione ma non capita così frequentemente che questo accada con l'arbitraggio. La bella eccezione è rappresentata dalla famiglia Ayroldi di Molfetta.

Il più giovane esponente della dinastia arbitrale calcistica è Giovanni, giovane emergente della classe arbitrale quest'anno alla seconda stagione nei ranghi della Can-C. Arbitra da quando ne aveva sedici e quindi a 26 anni già può annoverare nel suo curriculum una carriera quasi decennale, con quest'ultimo biennio protagonista sui campi piuttosto impegnativi della serie C.

Ma anche sua sorella Raffaella arbitra ma in ambito della pallavolo. Ex giocatrice proprio di pallavolo, a sedici anni un infortunio la costringe ad interrompere quasi dieci anni di attività sportiva di questa disciplina. Il padre Stefano allora la incita a provare l'arbitraggio in ambito volley e dopo cinque anni può annoverare già belle soddisfazioni nella sua carriera. Raccontando la sua esperienza ha dichiarato che inizialmente tendeva a scusarsi quando tirava fuori qualche cartellino ricordandosi della sua esperienza da giocatrice e soprattutto delle sue proteste nelle funzioni di capitano della sua squadra. Attualmente arbitra nella serie B nazionale.

Giovanni e Stefania ovviamente avranno acquisito interesse e passione da loro padre Stefano. Classe 1967, è arbitro in Serie C1 e C2 dal 1995 al 2000, diviene assistente in serie A e ci rimane per 11 anni. Nella sua carriera vanta partite in Champions League durante due arbitraggi di Rosetti ed anche un Mondiale quello del 2010, non esente da polemiche per un gol di Tevez assegnato in presunto fuorigioco nel corso dell'ottavo di finale tra Argentina e Messico. Vanta anche partecipazione al Campionato Mondiale Under 20 in Egitto, alla Coppa del Mondo per Club nel 2009 ed anche due finali di Coppa Italia tra Lazio e Sampdoria nel 2009 e tra Inter e Roma nel 2006. La sua carriera si conclude nel 2011 per raggiunti limiti di età.

Se ci fosse un gioco online aams che permettesse di scommettere sul fatto che ci saranno altri arbitri in famiglia vi consiglieremmo di farlo subito visto che la dinastia arbitrale Ayroldi ha pure un altro importante tassello. Nicola, di professione commerciante, classe 1965, fratello di Stefano e zio di Giovanni e Raffaella, è stato arbitro dal 1994 al 2009 calcando i campi di C2, C1, B e Serie A. Il suo debutto nel massimo campionato italiano avviene nel 2000 con la partita Perugia Udinese e nello stesso anno vince il premio Giorgio Bernardi per il miglior giovane arbitro debuttante in serie A. Dopo quasi dieci nel massimo campionato e quasi cento partite arbitrate in A, decide di anticipare il suo congedo nel 2009 per limiti di età (per gli arbitri è previsto il limite fissato a 45 anni). Non si ritira però dal mondo arbitrale: diviene prima  vice commissario alla C.A.N. D. e successivamente ricopre lo stesso ruolo della CAN PRO. Negli ultimi due anni svolge anche osservatore arbitrale in CAN B e dalla stagione in corso viene promosso osservatore in CAN A.

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