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AUGURI di un Buon Natale di pace e serenità a tutti i lettori di QUINDICI MOLFETTA
25 dicembre 2014

MOLFETTA – Anche quest'anno inviamo gli auguri di BUON NATALE a tutti e in particolare ai lettori del mensile Quindici Molfetta che “scelgono” il nostro giornale in edicola e del quotidiano Quindici on line, soprattutto a quelli più lontani in Italia e nel mondo che ci seguono da oltre 18 anni in internet e da 20 anni la rivista mensile in edicola e che ringraziamo per la fiducia, l’amicizia e l’attenzione che ci riservano sempre.

Quest’anno il Natale per noi di “Quindici” rappresenta una data particolare, perché ci ricorda i 20 anni della nascita del nostro e vostro giornale, proprio a Natale del 1994, che vide in edicola il primo numero Quindici giorni a Molfetta (come era la testata di allora del giornale, nato come quindicinale). Per questo lieto anniversario, abbiamo messo a disposizione dei NUOVI abbonati, alcuni biglietti del Concerto di Capodanno del 3 gennaio (sono disponibili per voi alla Libreria "Il Ghigno, in via G. Salepico, 47).

E anche per celebrare i 20 anni, questo Natale anziché le tradizionali immagini natalizie o quella del bel manifesto realizzato dal nostro Alberto Ficele, che vedete affisso nelle strade di Molfetta e riprodotto sulla copertina del numero della rivista di dicembre in edicola, ci piace dedicare ai nostri affezionati lettori il quadro (nella foto) che l’artista molfettese Gaetano Grillo ha donato a Quindici per il suoi primi 20 anni, “di ragioni e di passioni”, di cui andiamo orgogliosi per il lavoro svolto, sempre a testa alta, sempre con la schiena dritta, sempre con tante ragioni e tante passioni, sempre da uomini liberi di raccontare la nostra Molfetta, che amiamo profondamente e che vogliamo vedere crescere e prosperare, superando gli anni bui del passato. L’augurio più grande che rivolgiamo a tutti è un Natale di pace, come ci ha insegnato l’indimenticabile vescovo don Tonino Bello, con la speranza che questo periodo difficile di crisi economica, che stanno attraversando l’Italia e Molfetta, possa passare presto. I cittadini di Molfetta hanno deciso, dopo oltre 10 anni di voltare pagina, rinnovando e ringiovanendo la classe dirigente e politica, eleggendo a sindaco della città una giovane donna, Paola Natalicchio, che i nostri lettori più affezionati conoscono bene, per averla seguita sulle nostre pagine, fin da quando studiava nel nostro liceo. Purtroppo questo rinnovamento politico e generazionale non è stato accettato dagli sconfitti che con rancore e risentimento continuano ad alimentare un clima di ostilità, cercando ancora di dividere anziché unire. Ci auguriamo che anche nei loro cuori possa arrivare un po’ di serenità del Natale con un augurio di pace e con l’auspicio che l’interesse per la città prevalga su tutti gli altri, per riportare Molfetta ai livelli che merita e che hanno caratterizzato la sua gloriosa storia.
Ci auguriamo, soprattutto, che questo Natale possa fare il miracolo della collaborazione fra maggioranza ed opposizione, cancellando l’odio poco cristiano di questo primo anno e mezzo contro la nuova amministrazione della città, che, con grandi sforzi, sta cercando di trovare una soluzione ai grandi problemi insoluti di Molfetta. E l’abbraccio storico fra il sindaco Paola Natalicchio e l’ex sindaco sen. Antonio Azzollini nell’ultimo consiglio comunale, possa rappresentare la svolta che la città attende, facendo cadere il muro delle ostilità preconcette e aprendo la strada a una opposizione critica mirata alla costruzione e non alla demolizione che, alla fine, travolge tutto.

Un abbraccio virtuale a tutti dal direttore Felice de Sanctis e dalla redazione di Quindici e dell’Associazione culturale “Via Piazza”, editore delle testate mensile “Quindici Molfetta” e quotidiana “Quindici on line”. AUGURI!

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In Italia l'albero di Natale fa la sua comparsa verso i primi del Novecento, e si diffonde al nord per la vicinanza dell'area settentrionale con quei paesi, tra cui in particolare la Germania, dove questa tradizione era da tempo radicata. Secondo la leggenda, San Bonificio consacrò l'abete al Bambin Gesù in Germania nell'VII secolo, durante l'evangelizzazione di quel paese, e l'albero cristiano finì col prendere il posto delle piante sacre al nordico Odino. Una teoria più recente vuole invece che sia stato Martin Luter (1483-1545) il primo a celebrare il Natale con un albero sempreverde, usanza che prese piede in tutta la Germania e si diffuse poi nell'intera Europa. Da noi il simbolo natalizio per eccellenza è sempre stato il presepio le cui origini risalgono al 1223 e sono attribuite a San Francesco. Già all'inizio del secolo, comunque, accadeva perfino che dalla Germania giungessero sul mercato italiano cartoline di Natale che cominciavano a fondere le due tradizioni, facendo convivere alberi e angeli. - “Al centro della camera, il grande abete era carico di mele d'oro e d'argento; mandorlati, confetti d'ogni colore e tutte le possibili ghiottonerie spuntavano da ogni rametto come gemme e fiori”. Così lo scrittore tedesco E.T. Hoffmann descriveva l'albero di Natale in un racconto del 1816 intitolato “Lo schiaccianoci” e “Il Re dei Topi” che si trova nel libro “I confratelli di San Serapione”. A quell'epoca l'uso di decorare un albero per Natale era ancora una novità. Nel tardo Medioevo si soleva decorare l'interno delle case con rami di sempreverdi, benchè “il taglio di rami in occasione del Natale, dannoso per le foreste”, venisse ripetutamente proibito dalle autorità. E la Chiesa condannava come pagana l'abitudine di usare, tra Natale e l'Epifania, fasci di sempreverdi per tenere lontani i demoni. Ma l'albero di Natale, che i fedeli identificavano con l'albero del paradiso, diventava sempre più popolare. Oggi un albero di Natale riccamente addobbato trova ormai posto in ogni salotto. Non riusciamo infatti a sentire pienamente lo spirito del Natale finchè l'albero non rifulge in tutto il suo splendore. BUON NATALE MOLFETTA!


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