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Attenzione, torna il … Carro! Il gruppo di Francesco Tammacco porta il teatro fra la gente
15 settembre 2004

Siamo partiti all'imbrunire, ispirati dalle gesta del barone di Sigognac e degli attori della Commedia all'improvvisa italiana suoi intimi amici d'avventura. Questo accadeva nel romanzo di Gautier “Capitan fracassa” e questo abbiamo cercato! Nelle brume di orizzonti sfuocati, solo l'attore, anima inquieta sulla prua del mondo in navigazione, pone luce con la lanterna sfibrata dei suoi anni ad un mondo un po' in ombra. Eccoci di ritorno a Molfetta con un diario di …Carro fitto fitto, scritto in cammino da altre mani, da tanti occhi. Portare il teatro tra la gente, è quello che la compagnia del Carro dei Comici ha tentato di fare in un'estate dai sottili contorni metereologici e caratterizzata da una latente quanto mai infausta paura dell'Altro (in senso puramente antropologico). Tanti spettacoli, tanti applausi, tante trame da raccontare… Per cominciare un'esperienza inconsueta, il Bookcrossing, ovvero il tentativo favorito dall'amministrazione del Comune di Trinitapoli con il favore di Trenitalia di portare la lettura nei treni, nelle sale d'aspetto, nei luoghi in cui è bello ingannare il tempo con la fantasia. Eccoci quindi sul treno regionale, a far su e giù in compagnia di musicisti (Francesco Mele e Marco Landriscina) con valigette di cartone (sono dei viaggiatori impavidi e sempre emigranti i pensieri), a recitare poesie di Neruda o pensieri di Ovidio ai viaggiatori; a regalare libri che avrebbero letto i passeggeri che a loro volta avrebbero donato ad altri passeggeri. Poi siamo andati un po' a zonzo per l'Italia portando viva la nostra voce di attori cocciuti del meridione, con nel Dna il codice della fabula, della drammatizzazione. Grande successo hanno avuto i nostri spettacoli “Giocondo” e “Maschere in libertà”. Il primo è uno spettacolo del quale “Quindici” per voce dell'arguto pubblicista Palumbo ha già parlato; un tracciato cantato e recitato improntato sulla poesia popolare e su spaccati della Commedia dell'arte con una particolare attenzione alla maschera meridionale; il secondo spettacolo è invece l'ultima produzione di teatro per ragazzi della compagnia del Carro. Con Maschere abbiamo visto nonni e bambini divertirsi, ridere, emozionarsi…Vorremmo dire grazie a tutti per il calore con il quale i nostri personaggi sono stati accolti; grazie per averci concesso il vostro tempo, sempre così tristemente vivisezionato. Una delle esperienze più esaltanti poi è stata l'emozionante passeggiata del Carro con il cavallo Beonzo e l'asino Terenzio fatta in diverse città, tra cui Ruvo di Puglia, in occasione della Festa Patronale, l' “Ottavario”. Ricorderemo i volti dei bambini trasognati nel vedere il carro sul quale davamo spettacolo noi attori mentre scivolavamo nei budelli del centro storico; i musici che cadenzavano il calpestìo delle grandi ruote; gli anziani che abbacinavano lo sguardo nell'attesa dei loro ricordi, i sorrisi dei balconi per mezzo di signore che accennavano saluti, le bandiere che infrangevano i silenzi di grigi modi d'esistere e tutto quello che la scrittura purtroppo non può rendere… Non possiamo deludere l'aspettativa del nostro diario, quindi diciamo dell'esperienza dello spettacolo fatta negli Ipogei di Trinitapoli : “Ombre di ambra”, nome della performance teatrale dedicata alla figura misteriosa della Signora delle ambre ritrovata all'interno dell' ipogeo di Trinitapoli durante gli scavi archeologici diretti dalla Prof.ssa Anna Maria Tunzi. Non si è voluto solo tratteggiare un 'ipotetica biografia della donna sepolta nell' “età del bronzo”, piuttosto analizzare gli archetipi presenti nella storia dell'uomo. Si è così configurato un testo drammatico lineare, sintetico, lirico, nel quale a contrappunto di scene descrittive come quelle relative ai riti cultuali, alla caccia ed al sacrificio, vi sono stati approfondimenti filosofici sul Tempo, sulla Natura, sull'Amore. Inoltre le dimensioni universali umane sono state specularmene riflesse in realtà oggettuali tipiche come la pietra, il fuoco, l'aria, il sacrificio da compiere per ringraziarsi la simpatia degli dei. Ecco allora l'apertura della performance che è avvenuta tramite la rielaborazione di alcuni versi leopardiani del “pastore errante…” che si chiede il perché delle stelle, il perché del suo vagare; domande che ripristinano subito un legame con i nostri avi, con la nostra progenie. Al di là della storia fantastica della Signora delle Ambre è stato interessante il dialogo tra Gea (dea della terra) e Mistica (Signora delle ambre) con il suo uomo, riflessioni abbarbicate agli stuoli della preistoria che però s'agganciano con la loro universalità al moderno, anzi agli spunti filosofici del post-moderno nonché del futuribile. E poi tante altre esperienze come la rassegna di teatro per ragazzi “Il cortile dei sogni”, fatta nel cortile della Scuola elementare don Milani di Trinitapoli; gli spettacoli fatti con i nostri giovani e bravi allievi attori che ringraziamo di cuore per averci donato mille emozioni esaltanti e tanto , tanto altro ancora del quale, chissà, un giorno vi parleremo… Chiudiamo così il nostro diario, rileggendo in fretta tanti nomi di città; ne manca qualcuno all'appello, una mancanza eclatante! nel novero dei palcoscenici calcati non v'è quello della città da cui partiamo, la stessa città della quale parliamo ogni volta alla gente che ci chiede da dove veniamo: Molfetta. L'orgoglio d'essere molfettesi però non s'infiacchisce anche quando ci vengono chiuse le porte del gioco, anche quando ci dicono che non siamo abbastanza grandi come i Grandi del teatro; l'orgoglio non s'infiacchisce neanche quando all'ignoranza delle scelte dei cartelloni si sovrappongono testardaggini artistiche poco lungimiranti…Aspetteremo il nostro turno! Ringraziamo tutti, in modo particolare “Quindici” per l'ospitalità della nostra pagina e poi tutti i pellegrini, i viaggiatori, gli esuli, i vagabondi, i cani randagi e i sognatori come noi… Francesco Tammacco Matilde Bonaccia Rosa Tarantino e…Beonzo, Terenzio, tutto il Carro con i suoi musici, con le sue ruote, le sue bandiere…….
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