Asili nido di Molfetta, l'amministrazione replica a Minervini: dalla Regione solo esuberanti esternazioni estive
MOLFETTA - Nuova polemica dell'amministrazione comunale di centrodestra contro l'assessore regionale Guglielmo Minervini della “Margherita” in merito al contributo di 500mila euro erogati dalla Regione per il nuovo asilo nido.
«Per l'ennesima volta l'assessore regionale Guglielmo Minervini costringe questa amministrazione comunale a correggere le sue esuberanti esternazioni estive», dice l'assessore comunale ai Servizi Sociali, Anna Maria Brattoli (foto), replicando alla nota stampa diffusa dall'assessore regionale alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva.
«Le possibilità sono due: o l'assessore Minervini non è ben informato sull'origine di questo contributo già predisposto dal Piano regionale delle Politiche Sociali del 2003 varato dall'allora governatore Raffaele Fitto; oppure, per esclusione, devo dedurre che i suoi apprezzamenti sono rivolti all'operato del centrodestra».
«I fatti sono i seguenti: il Comune di Molfetta nel 2006 ha presentato presso la Regione Puglia un progetto preliminare per la realizzazione di un asilo nido nel comparto 1 della nuova zona di espansione il cui costo ammonta a ben 2,5 milioni di euro. È previsto che i quattro quinti del costo dell'opera siano coperti con fondi comunali (ben 2 milioni di euro), mentre i restanti 500 mila euro derivano da fondi statali assegnati per il 2003 dall'allora governo Berlusconi e solo oggi effettivamente ripartiti.
«Il Comune di Molfetta è risultato vincitore del relativo bando regionale solo grazie a un progetto presentato nell'ambito del Piano di Zona comunale e contenente parametri oggettivi tali da classificarsi al primo posto della graduatoria finale. L'attuale amministrazione regionale non ha attinto nemmeno un centesimo di euro dalle proprie risorse, piuttosto si è limitata a realizzare un riparto di tali fondi statali come mero atto dovuto».
Sulla questione è intervenuto anche l'assessore comunale all'Urbanistica, Pietro Uva: «Occorre evidenziare che Grumo Appula con appena 331 minori dai 0 ai 3 anni ha ottenuto un contributo di oltre 352mila euro, pari al 50% del costo totale dell'opera; il comune di Molfetta con 2.010 minori (quasi sei volte rispetto a quello di Grumo Appula) ha invece ottenuto un contributo che è appena il 20% del costo totale dell'asilo nido da realizzare, e ciò in base delle regole di riparto fissate – queste sì - dal “ticket” Nichi Vendola-Guglielmo Minervini. Il risultato reale è che, nonostante le urgenti esigenze della popolazione riconosciute dallo stesso Guglielmo Minervini, a favore della nostra città non è stato possibile concedere un contributo superiore ai 500 mila euro. Allora, vorrei capire di cosa si vanta il nostro illustre assessore regionale? A cosa si riferisce quando parla di “welfare” e “investimenti del centrosinistra”? Non ho mai visto tanta sfacciataggine politica… alla faccia della Trasparenza!».
Insomma, la polemica politica non manca mai anche nel periodo estivo per movimentare un po' l'estate molfettese: è mo! Non entriamo nel merito della vicenda, lasciando ai protagonisti di confrontarsi con i loro argomenti. Ci preme solo evidenziare come questa polemica sia dettata anche dalla necessità di spostare l'attenzione dalle vicende ben più gravi che vedono coinvolta la stessa assessora Brattoli per la storia dell'appalto dei trasporti pubblici a un suo parente (una vicenda sconcertante che solo “Quindici” ha rivelato con un suo scoop), mentre il suo partito Alleanza Nazionale si sta spaccando sulla vicenda dell'accoglienza del discusso consigliere comunale Pino Amato nelle sue fila.
Insomma, ben altre gatte da pelare. E che gatte! Altro che sfacciataggine! Su questi argomenti l'amministrazione di centrodestra preferisce un imbarazzato silenzio.