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Arte, poesia e musica: è l'8 marzo del Cral comunale CRONACA
15 marzo 2006

L'8 marzo: ognuno considera questa giornata secondo la propria visione. Chi festeggia, chi si scambia gli auguri, chi continua a vivere silenziosamente il suo essere donna. Il Cral (Circolo ricreativo dipendenti comunali), con il patrocinio del Comune di Molfetta, ha voluto ricordare questa data in un incontro, tenutosi nell' auditorium S. Domenico, all'insegna dell'arte, della poesia e della musica. Lo ha fatto attraverso due grandi testimoni della femminilità molfettese che esporta la propria arte oltre la nostra dimensione cittadina: la pittrice Marisa Carabellese, già docente di Disegno e Storia dell'Arte, protagonista di mostre personali e collettive a livello nazionale, intervenendo in manifestazioni d'arte di carattere internazionale, e la poetessa-scrittrice Loredana Pietrafesa, di origine lucana, docente di scuola media, pianista e clavicembalista, presente in molte antologie di poeti contemporanei e in riviste specializzate, tradotta in serbo, albanese, macedone e sloveno. Suggestivo è stato l'incontro tra la viva voce della poetessa che recitava sentitamente le proprie creazioni liriche e le note del pianoforte che seguivano la lettura. Introdotta dal presidente del Cral, Ignazio Annese, che ha ricordato l'attivismo dell'associazione, sin dai suoi esordi nel 1983, in ambito culturale, sociale, sportivo, turistico, la pittrice Marisa Carabellese ha esposto le qualità artistiche e umane della sua “ amica”, di cui ha raffigurato il volto in un dipinto presente in sala. È la poliedrica attività di artista e donna che la contraddistingue, nonché quella fervida meridionalità che le fa vivere intensamente ogni esperienza ed emozione. Vari i luoghi e i suoi “compagni di viaggio” a cui sono rivolti i suoi versi: gli adorati figli, i genitori, il suo focolare, la donna come madre e la stessa poesia, che per lei è un “brivido di fuoco”. Lo stesso trasporto della lettura, le scorreva anche tra le dita, durante la sua esibizione al pianoforte, attraverso cui ha proposto sia brani del repertorio classico napoletano e malinconiche melodie, che per lei sono valvole di sfogo di una vita così dolce quanto burrascosa, di una donna così pacata quanto perennemente in evoluzione interiore. Il sindaco, Tommaso Minervini, ha ricordato quanto il rapporto tra donna e arte tenda sempre a un'aspirazione emozionale, alla ricerca di un senso attraverso il sentimento, un sentimento artistico che deve portare alla conoscenza, non finalizzata al dominio, ma alla contemplazione. E, senz'altro, l'incontro, le note, i versi hanno arricchito molto l'uditorio, trasportato tra le poesie di Se esiste un cielo, Io che sono di luna, Al merlo che canta sull'ultima casa di Cleo.
Autore: Gabriella Valente
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