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Armenio (Pdl): bene la riduzione del numero dei consiglieri regionali. Ma dimentica che la legge la volle Fitto
01 maggio 2010

MOLFETTAFrancesco Armenio (foto), già consigliere comunale e candidato alle ultime elezioni regionali nella lista “Io Sud” in appoggio al candidato del centrodestra “Rocco Palese” commenta positivamente, firmandosi “semplice iscritto del Pdl”, la decisione della Corte di Appello di Bari di non aumentare a 78 il numero dei consiglieri regionali, dimenticando, però, che questa legge fu voluta dal suo ministro di centrodestra Raffaele Fitto e dall’allora assessore regionale Rocco Palese, per garantirsi la governabilità con una maggioranza stabile in consiglio. Lo ricordiamo noi per dovere di cronaca e obiettività nei confronti dei lettori.

Ma per il centrodestra come sempre le leggi non sono uguali per tutti, ma solo quando conviene, come insegna il padrone Silvio Berlusconi. Dovrebbe ricordarlo anche Armenio che come professione fa l’avvocato. Oggi Palese spera di ribaltare la volontà popolare, che lo ha bocciato come candidato presidente, preferendogli Nichi Vendola, magari mettendolo in difficoltà in consiglio, dove la maggioranza di centrosinistra dispone di appena 8 consiglieri in più.
Ecco, comunque, il comunicato di Armenio:
«Ormai è fatta. Ad un mese dalla elezione regionali finalmente tutto è stato ufficializzato.
Abbiamo il presidente della regione con i suoi 14 assessori ed anche il consiglio regionale con i suoi originari 70 consiglieri.
Questo grazie alla decisione della Corte di Appello, che nel rispetto dello statuto regionale, ha mantenuto inalterato il numero dei consiglieri, evitando che diventassero 78 con un maggior aggravio di spesa per le già dissestate casse regionali.
Alla comunità molfettese sono andati un assessore ed un consigliere di opposizione entrambi espressione dei partiti di maggioranza degli opposti schieramenti.
Ad entrambi faccio un augurio di buon lavoro nell'interesse della Puglia, poichè solo facendo crescere la nostra regione si fa crescere anche la nostra città.
Ciò premesso, mi auguro che all'assessore Minervini non venga in mente di avvocare a se la delega sul porto di Molfetta che, come tutti sanno, è una infrastruttura di valenza e competenza regionale.
Ma, allo stesso tempo, invito il Sindaco Azzollini a rivedere la sua errata ed autarchica scelta strategica di tener fuori il nostro porto dall' Autorità Portuale del Levante e cioè dall'Ente che riunisce sotto un unico coordinamento il porto di Bari, Barletta e Monopoli.
Il porto di Molfetta, per non rimanere una scatola vuota, deve diventare parte integrante dell' Autorità, altrimenti da solo non potrà essere competitivo nell'intercettare i traffici marittimi.
Sulla tematica porto, ma non solo, è giunto il momento dell'incontro fra le varie istituzioni protagoniste.
Per ciò che attiene invece alle scelte politiche del centro-destra locale mi auguro che a breve ci sia un passaggio di consegne nella segreteria del partito del Popolo delle Libertà per un semplice ed elementare ragionamento, il Prof. Camporeale divenuto consigliere regionale deve impegnarsi a fare l'opposizione al governo Vendola, quindi lasci a Pasquale Mancini la segreteria e ad altri la presidenza della Società Porto altrimenti triplicherebbe gli incarichi uguagliando il suo "protettore politico".
Mi permetto inoltre di fare una preghiera al prossimo segretario cittadino del Popolo della Libertà quella di aprire urgentemente, come avviene in tutti i comuni del circondario, una sede di partito dove poter dialogare e dibattere fra gli iscritti dei temi politici ed accogliere all'interno della struttura sia i ragazzi della Giovane Italia sia la minoranza politica interna al Pdl che sta nascendo anche a Molfetta e che fa capo al Presidente Gianfranco Fini quella di Generazione Italia».
 
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