Ancora una volta bracconieri in azione: sorpresi due cacciatori a Bitonto
BARI - 28.3.2006
Questa volta prese di mira alcune marzaiole specie acquatiche in migrazione proprio in questo periodo. Il luogo, un laghetto dell'estensione di circa un ettaro a circa 1.500 metri dall'abitato di Ruvo di Puglia. Ed è proprio questo scenario naturale quasi irreale che ha spinto i Forestali del CTA “Alta Murgia” in collaborazione con gli uomini del Comando Stazione CFS di Ruvo di Puglia e le Guardie del WWF a controllare spesso con appostamenti incrociati in queste ultime settimane tutta l'area proprio in virtù dell'arrivo delle anatre. La scorsa notte due cacciatori armati di fucili e provenienti dall'hinterland di Bitonto sono stati sorpresi mentre erano intenti a svolgere illecitamente attività venatoria.
Si ricorda che la caccia è chiusa dal 29 di gennaio scorso. Uno dei due ha tentato la fuga ma è stato subito fermato dagli agenti della Forestale. Lo stesso durante gli accertamenti è risultato privo di porto d'armi per questo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Trani per porto d'armi abusivo oltre ad attività venatoria in tempo di divieto generale.
Stessa sorte per l'amico cacciatore che dovrà rispondere di concorso per porto d'armi abusivo e per bracconaggio.
Piena soddisfazione da parte di Pasquale Salvemini - coordinatore regionale del WWF – questa è l'ennesima dimostrazione che l'attività illegale venatoria che da tempo denunciamo si consuma frequentemente anche a pochi chilometri dai nostri centri abitati e in tutta la nostra Provincia. Ancora una volta emerge una situazione platealmente illegale da parte di soggetti facenti parte della galassia del mondo venatorio. Appare sempre più frequente che quegli stessi cacciatori che oggi contestano l'attività di controllo del Corpo Forestale e delle guardie del WWF vengono poi scoperti a commettere reati ai danni dell'ambiente. Un plauso agli uomini del Corpo Forestale di Ruvo e del CTA “Alta Murgia” che avvalendosi anche della convenzione con il WWF riescono con personale impegno e dedizione a raggiungere ottimi risultati.
Ovviamente detti risultati sono frutto di precisi e severi controlli e non certo di quella vecchia cultura “tanto cara al mondo venatorio” che vorrebbe vedere gli operatori del settore svolgere controlli in maniera superficiale se non addirittura omissiva.