Ancora scempi a Molfetta, tagliato un albero in via S. Rocco. Protestano gli abitanti
La discutibile politica del verde pubblico: sbagliata e costosa. I residenti della zona scrivono a “Quindici”: un’operazione inutile, mentre ora la base del tronco è un pericolo
La base dell'alberto tagliato
MOLFETTA – Al festival delle incompetenze degli amministratori “esperti” del destracentro di Molfetta, da oggi si può aggiungere un altro scempio.
Mentre si fanno lavori pubblici inutili (vedi Corso Fornari che piace tanto all’assessore “cantiere perenne” Mariano Caputo) in altre parti della città si distruggono perfino alberi.
E’ avvenuto all’angolo tra le vie S. Rocco e Madonna dei Martiri, dove è stato abbattuto un albero che non dava fastidio e non creava problemi. Era troppo grande? Si poteva potare. Oppure serve legna da ardere?
Gli abitanti della zona ci hanno scritto chiedendoci chi fosse il grande esperto che aveva consigliato il taglio e l’amministratore ancora più grande ed “esperto” che ne aveva autorizzato l’abbattimento, creando anche una situazione di pericolo, per la presenza della base del tronco, che potrebbe far inciampare qualcuno. Così il malcapitato farà causa al Comune, come tanti altri e il Comune, cioè i cittadini pagheranno per gli errori di chi li governa. Ma in compenso si dà un nuovo incarico ad un avvocato, visto che gli incarichi legali prolificano in città.
Inoltre, là dove una volta c’era un’edicola, oggi c’è un tabellone pubblicitario arrugginito, altro pericolo per i passanti. Senza considerare che lo stesso marciapiede è sconnesso e pericoloso. Non sarebbe stato più utile sistemare il marciapiede, invece di tagliare l’albero, che non sembrava malato e al quale sono legati tanti ricordi dei cittadini. No, il verde deve essere creato altrove, dove piace all’assessore Caputo, non dove interessa ed è utile ai cittadini. E via col taglio, come è avvenuto anche con l’albero di Piazza Moro, vicino la stazione ferroviaria.
Insomma, nella città dove uno si alza la mattina e fa quello che gli pare, c’è sempre qualche “esperto” che fa anch’egli quello che gli pare, in una deregulation assoluta.
Siamo, ormai, alla follia amministrativa, all’improvvisazione fatta regola. Una città dove il verde pubblico è assolutamente ridicolo, con piante che seccano dopo qualche giorno, mentre i cittadini pagano di tasca propria queste scelte irrazionali.
Non è mai accaduto che la cura del verde pubblico a Molfetta fosse più improvvisata e dannosa.
La politica del verde pubblico richiederebbe più attenzione e meno improvvisazione, come avviene ora. Perché non affidare questo compito a gente veramente esperta e qualificata e non al primo che capita?
E’ questa la rinascita della città, della quale parlano sempre i nostri amministratori, è questa la città smart (intelligenza) o la città stupid? I cittadini se lo chiedono seriamente e sono preoccupati, anche per lo spreco di denaro pubblico a fronte degli scarsi risultati ottenuti finora.
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