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Allarme dell'Ulivo sulla “rottamazione" dell'ospedale
14 febbraio 2003

MOLFETTA – 14.2.2003 L'Ulivo all'opposizione nel consiglio comunale lancia l'allarme sulla “rottamazione” dell'ospedale (nella foto). “La scorsa estate ci siamo opposti con tutte le nostre forze e con la mobilitazione dei cittadini molfettesi allo scellerato piano di riordino ospedaliero – dice l'Ulivo -. Temevamo che quel Provvedimento del Governo regionale di centrodestra, invece di riqualificare il nostro ospedale, lo avrebbe definitivamente ridotto al lumicino, abbassando il livello e la qualità delle prestazioni ospedaliere e diminuendo i servizi sanitari erogati dai presidi pubblici. Insomma, costringendo i cittadini a rivolgersi alle strutture private. Tutto ciò sta puntualmente accadendo!! Dopo la nomina del nuovo Direttore Generale Ing. Pentassuglia, l'ospedale di Molfetta continua a svuotarsi e degradarsi: * Alcuni servizi di consulenza e diagnostica vengono periodicamente sospesi (Pediatria, Endoscopia, Ecografia, ecc.) senza che i cittadini ne siano informati, e dopo mesi di lista d'attesa si finisce per non poter fare gli accertamenti. * Il personale medico è stato ridotto al lumicino (-8 unità): i turni nel pronto soccorso sono garantiti dai medici dei reparti, che vengono ridotti abbassando ulteriormente la qualità del servizio. * Cardiologia e Ginecologia non riescono a gestire le urgenze e sono costrette a dirottare a Bisceglie i pazienti, con grave rischio per la loro vita * I minori portatori di handicap non vengono più trasportati dall'Asl ai centri di riabilitazione. * I mezzi del servizio d'emergenza 118 saranno spostati a Giovinazzo! Era questo il progetto di Sanità che il presidente della Regione Fitto aveva in mente? Questa è la prova che il sindaco Tommaso Minervini e il senatore Antonio Azzollini non hanno saputo difendere né l'ospedale né il diritto alla Salute dei cittadini molfettesi! La sanità è sempre più cara ed i servizi sono sempre più scarsi!” Il documento dell'Ulivo si conclude con un appello: “Costituiamo, con i cittadini e gli operatori sanitari un comitato per vigilare sui servizi sanitari e su quello che accade all'ospedale, per far valere i diritti dei cittadini che non vengono difesi dal governo regionale e comunale”. In realtà, il nostro ospedale è abbandonato a se stesso e rischia la chiusura totale. Al di là dei proclami trionfalistici e delle posizioni allarmistiche sia del centrodestra che del centrosinistra, occorrerebbe che tutti, indistintamente, si battessero per evitare che la nostra città venga privata di un bene primario come l'ospedale e la sanità in genere. Quella della difesa dell'ospedale dovrebbe diventare il primo obiettivo del sindaco Tommaso Minervini, che dovrebbe cercare l'appoggio anche dell'opposizione per una battaglia giusta in difesa della salute dei cittadini.
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