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Allagamento della zona Asi, la replica dell'ex sindaco di Molfetta Paola Natalicchio alle bugie del sen. Azzollini
18 luglio 2016

MOLFETTA - «Caro Antonio Azzollini, sono profondamente colpita dalla tua perseveranza. Continui a costruire la tua carriera politica sulla oggettiva mistificazione della realtà e pensi, da Berlusconi di provincia quale da sempre sei, che una bugia raccontata cento volte si trasformi in verità».

E’ l’ex sindaco Paola Natalicchio a parlare per replicare alle accuse del suo predecessore sen. Antonio Azzollini. La nota è così completa, che non occorre aggiungere altro: del resto “Quindici” ha scritto decine di articoli sull’argomento in cui queste cose sono state messe in evidenza. Oggi qualcuno vorrebbe far dimenticare quell’infausto passato amministrativo. Fa bene la Natalicchio a rinfrescare la memoria dei cittadini, anche di quelli che vengono giornalmente drogati su Facebook dai voltagabbana servi mercenari del senatore. In politica mai dire mai, la Natalicchio potrebbe ricandidarsi e c’è già chi si preoccupa. Buona lettura!
«Stamattina, ad esempio, la tua teoria è che la zona industriale si è allagata per colpa mia. E che per questo devo dimettermi dal consiglio di amministrazione dell'Asi, il consorzio che si occupa dello sviluppo economico degli agglomerati di Bari-Modugno e Molfetta. Ho preso il tuo posto nel Consorzio, dopo che avevi occupato abusivamente quella poltrona (io gratis e tu a pagamento) chiaramente in conflitto di interesse con la tua carica di Senatore della Repubblica. Ma tu sei tu: l'imperatore. A me per tre anni son stati contati i punti e le virgole, anche dagli amici. A te, invece, ogni cosa è stata concessa. Non ti concedo, però, di diffondere in ore tragiche una menzogna velenosa che diffondi con il solo scopo di operare un depistaggio mediatico dalle vere responsabilità di quanto accaduto. Antonio Azzollini, fossi in te guarderei lo specchio. Con umiltà, per una volta. Sei stato
tu quello delle battute sulle nostre lame. "Molfetta non è il Michigan", la guerra nelle aule di tribunale all’Autorità di Bacino per dire che le lame non sono corsi d'acqua ma "ruscellamenti", per dire che l’Autorità di bacino aveva sbagliato a contarle e che si stava "ampiamente sopravvalutando". Tu, negli scorsi mesi, mi hai attaccato duramente perché' non mi sono messa a fare la guerra alla natura. Tu mi chiedevi, raccogliendo firme tra gli imprenditori, di portare l’Autorità di Bacino in tribunale per sbloccare le nuove edificazioni. Tu dicevi di me che ero il sindaco che bloccava lo sviluppo delle nostre imprese. Esiste un video del nostro incontro in primavera, in cui punti il dito contro di me, schernisci più volte l'Assessore Gadaleta.
E poi la menzogna madre: "C'era un'opera pronta e il sindaco l'ha bloccata". Il canalone da oltre 20 milioni di euro, che aveva pareri sfavorevoli non solo del Comune ma da parte di tutti gli enti coinvolti. Un tuo classico: la grande opera irrealizzabile. Finanziata solo per 8 milioni di euro: e gli altri soldi? Impossibile da manutenere per dimensioni ingestibili. Abbiamo consentito ai progettisti dell'Asi di cui tu facevi parte, al tempo, di fare i carotaggi: trovarono una roccia così dura in zona industriale, nel sottosuolo, che loro stessi ci dissero che i costi sarebbero lievitati ancora. Abbiamo immediatamente controproposto un'opera diversa, realizzabile, riprendendo un progetto dell'Asi precedente. Quello dei "due canali". Realizzabile per stralci. Finchè sei stato in Asi hai contrastato strenuamente la linea del dialogo con il Comune e con l’Autorità di Bacino, che insieme a noi diede il suo ok al progetto.
Intanto l'Asi ha bloccato la progettazione dell'opera dei "due canali", per assenza di fondi. Sono in Asi da pochi mesi, sempre pronta a lasciare il mio posto se me lo chiede il Commissario e certamente pronta a passare il testimone alla prossima amministrazione democraticamente eletta. Ma non intendo dimettermi. Perché' intendo battermi. Sbloccare il progetto dei "due canali", meno impattante e più efficace per la zona Asi esistente e non per il tuo immaginario PIP3 (perché' tu su quelle lame volevi costruire ancora, tu e non io). Chiedere i nuovi fondi alla Regione Puglia e al presidente Emiliano e non perdere più un solo minuto.
Caro Antonio Azzollini, che miseria il tuo attacco in cui chiedi le mie dimissioni da un Cda in cui potevi fare quintali di cose in più di due anni al posto mio. E peraltro sei stato il nostro sindaco per 7 anni e nel frattempo eri presidente della Commissione Bilancio al Senato. Perché' non esiste al comune un tuo solo progetto sulla
mitigazione? Perché non hai preso una parte dei milioni di euro di cui ogni volta ti vanti e non ci hai fatto vedere chi sei? In queste ore fai il tuo lavoro: battiti il petto per le tue responsabilità e aiuta il territorio a trovare soluzioni pratiche che tengano insieme la sicurezza dei cittadini e quella dei lavoratori e delle imprese. Quando vuoi sono pronta a spiegare di nuovo, in piazza, carte alla mano come stanno le cose e come possiamo farle andare meglio. Intanto ti invito al contegno. Mettiamoci al lavoro, testa bassa e pedalare. E' questo quello che la gente chiede alla politica. L’umiltà del fare e, qualche volta, la dignità del tacere».

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