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Alla scoperta dei parchi
15 giugno 2013

Un pubblico numeroso e attento ha salutato, presso l’Auditorium San Domenico di Molfetta, la proiezione del DVD documentario “Alla scoperta dei Parchi americani” di Liliana Carabellese Missori. La serata è stata organizzata dalla FIDAPA in collaborazione con il Centro Culturale Auditorium “San Domenico”; dopo i saluti dei presidenti delle associazioni, rispettivamente Lidia Gagliardi Amato e il preside prof. Damiano d’Elia, l’autrice ha delineato l’itinerario effettuato e ha compiuto alcune puntualizzazioni in merito alle scelte di regia. Viaggiatrice per vocazione e per sete di conoscenza, Liliana Carabellese aveva già realizzato altri pregevoli filmati, narrandoci poeticamente l’itinerario nelle pampas argentine e nella Terra del Fuoco, contemplando il fascino aristocratico e melanconico di Lisbona o il vitalismo esuberante della Grande Mela. Il “viaggio con la videocamera” consente di assumere prospettive diverse, indossare nuove lenti, per poi avvertire un senso di empatia verso l’oggetto di conoscenza o sviluppare quel senso critico, che nelle opere della Carabellese non è mai disgiunto da un’ironia raffinata e da un delicato senso di humanitas. Suggestive le riprese, spesso on the road; efficace la scelta della colonna sonora: se il viaggio argentino volava sulle note della struggente Volver e il soggiorno portoghese si colorava della nostalgica saudade tipica del fado, a far da Leitmotiv in questo percorso che da Yellowstone ci conduce nel cuore della Death Valley, per proseguire nella perlustrazione della wilderness americana, è la musica country. Talora, poi, essa cede il passo ai ritmi dei nativi americani e allora la memoria corre tristemente alle azioni di pulizia etnica patite da quest’ultimi. La Carabellese s’incanta nella contemplazione degli scenari paesaggistici. I fotogrammi maggiormente spettacolari documentano la selvaggia beltà della Valle della Morte, criptodepressione che annovera angoli mozzafiato soprattutto nella zona di Zabriskie Point, con le sue badlands, costituite dai sedimenti dell’antico lago di Furnace Creek. La memoria dell’autrice s’intreccia allora con le suggestioni della cinematografia italiana; il ricordo corre immediatamente a Michelangelo Antonioni. La videocamera ci conduce però anche nella patria dei cowboys; dalla Jackson Hole a Jackson, rivive la loro epopea, tra bizzarri, e un po’ rustici archi trionfali, e ritrovi dal fascino rude, con sedili modellati su selle. Non mancano momenti di straniamento, soprattutto quando il viaggio approda nella capitale dello shopping e del divertimento, Las Vegas. La Sin City si offre civettuola alla macchina da presa, squadernando uno charme vagamente kitsch, nell’anelito all’imitazione degli scenari più incantevoli del mondo: dal fascino elegiaco di Bellagio all’aura medioevale; dallo stile egizio del Luxor Hotel alle atmosfere tra neoclassicismo e romanticismo parigino. Questa fata Morgana riecheggia persino angoli dell’incantevolmente triste Venezia, quasi fosse simbolo del furore di un Nuovo Mondo che anela fagocitare in sé la grazia del Vecchio continente e del resto del globo. Tra elegia, ironia e tanta sana levitas il viaggio prosegue e, come asseriva Proust, la sua bellezza “non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.

Autore: Gianni Antonio Palumbo
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