All'insegna della pluralità delle idee: la Notte Nazionale del Liceo Classico di Molfetta
Maschera di Agamennone
MOLFETTA - Si spalancano le porte della cultura al "Leonardo da Vinci" di Molfetta, che aderisce, per il sesto anno consecutivo, alla Notte Nazionale dei Licei Classici, un'idea lanciata dal prof. Rocco Schembra, docente di latino e greco al Liceo Classico Gulli e Pennisi di Acireale.
Venerdì 17 gennaio le aule del Liceo Classico, ma anche l’atrio e la palestra scoperta, si sono trasformate in veri e propri mondi alternativi, creati con impegno e originalità dai docenti e dagli studenti. C’era solo l’imbarazzo della scelta per chi, entrando, in qualità di genitore, di ex alunno, di ex docente, di interessato o semplicemente di passante, si imbatteva nell’energia positiva che si percepiva tra le mura della scuola.
In ogni universo racchiuso in una stanza sono stati portati alla luce determinati ambiti del sapere: primo fra tutti quello classico, coronato dalla riproduzione della sontuosa maschera di Agamennone, con il coro iniziale, ripetutosi nella fase finale, per cui è stato scelto il prologo dell'Agamennone di Eschilo e con il laboratorio "Cara democrazia". Ma i rami del sapere presentati sono stati davvero tanti: la lingua straniera con i laboratori "Our Wonderful World" e "Young talents", la storia e la cittadinanza, con il laboratorio " Falcone e Borsellino: la storia siete voi" e con il laboratorio “Donne come noi”, l'arte con i laboratori " Caffè degli artisti" e "i 500 anni di Leonardo e Raffaello", la letteratura, con il laboratorio "La Divina Commedia in sei minuti", la scienza, con il laboratorio " Tormentati dalla Bellezza tra scienza e coscienza". E non è mancato nemmeno lo spazio per la musica, con l’esibizione dell’orchestra del Liceo e con lo spettacolo “No tengo lugar” a cura dell’ensemble Barrio Libertad e per la coreografia, con l'esibizione sulle note di “Va pensiero”.
Il pensiero della comunità scolastica, durante la sesta edizione di un'iniziativa che nel 2020 conta iscritti ben 433 Licei di tutta Italia, va ad Ani Guibahi Laurent Barthélémy, morto una settimana fa, a causa del freddo, nel carrello di un aereo. Il giovane, che aveva solo 14 anni, stava partendo dalla Costa d’Avorio perché sognava di raggiungere l’Europa: sarebbe potuto essere al Liceo, o magari in procinto di iscriversi alla quarta ginnasiale, a condividere la bellezza del sentirsi parte di un mondo dove vigono valori.
Quei valori che i latini e i greci hanno lanciato, dando ancora oggi, a chi vi si approccia, l'opportunità di trarne il senso più adatto a leggere la realtà. Una realtà in cui si ambisce all'uguaglianza di genere, all'onestà, all'ascolto dell'altro, all'accettazione del diverso, all'amore per la vita e per il prossimo. Una realtà in cui ci sembra di possedere già tutto, ignari di come si possa raggiungere molto altro. E per farlo, è necessaria non solo quella riconnessione del tempo in cui il presente si lega inscindibilmente al passato, ma anche, e soprattutto, quella in cui il presente si legge come proiezione nel futuro. Un futuro che la comunità del da Vinci immagina proprio cosí, all'insegna della riflessione e della pluralità delle idee.
Il ringraziamento per la realizzazione di questa iniziativa spetta alla dirigente scolastica, la prof.ssa Maria Pia Matilde Giannoccari e ai docenti del liceo coinvolti: Michelangelo Basile, Adriana Bucci Morichi, Antonella Camporeale, Anna Maria Caputi, Maria Rosaria Cirillo, Emilia de Ceglia, Maria de Gioia, Damiano de Virgilio, Cristina Fasciano, Giuseppe Germinario, Marta Giancaspro, Mimma Iacobellis, Elisabetta Ierimonti, Rossella Lezza, Vittoria Mezzina, Anna Salvemini, Maddalena Salvemini, Eleonora Sciancalepore, Marta Spaccavento, Paola Spaccavento, Marianna Turtur.
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