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Agro di Molfetta, discarica di pattume e eternit senza controllo
14 agosto 2012

MOLFETTA - Una discarica a cielo aperto di eternit alla contrada Piscina Pasquarella in località Santa Lucia. A pochi metri, un puzzo maleodorante per il pattume presente. La segnalazione a Quindici da parte di un cittadino di Molfetta che lamenta non solo il degrado dell’area, ma anche il disinteresse degli enti preposti per il controllo e la pulizia del territorio, in particolare l’ASM e le guardie campestri.
È probabile che, nonostante segnalazioni e denunce, siano poi mancati gli atti esecutivi per la rimozione dei rifiuti abbandonati. Negligenza nel caso di rifiuti ingombranti o solidi urbani, materiale impossibilità per l’eternit. Infatti, lo smaltimento di questo elemento pericoloso per l’uomo (soprattutto se frantumato) incontra notevoli difficoltà, soprattutto per i costi elevati (in alcuni casi, oltre i 30 euro al mq, cui si aggiungono le spese di trasporto) e per la presenza in Italia di pochissime aziende autorizzate.
Comunque, è possibile ricordare alcuni utili accorgimenti per lo smaltimento. Ad esempio, i manufatti devono essere rimossi e smaltiti solo se deteriorati o con microlesioni ed è assolutamente vietato riutilizzare le parti rimosse sia per uso personale che per la vendita. Proprio per l’alta nocività del materiale, lo smaltimento delle parti in eternit va eseguito in apposite discariche autorizzate: altre forme di smaltimento (incenerimento, frantumazione, interramento, ecc.) sono illegali. Lasciarlo incustodito lungo le strade di campagna è, perciò, un atto vandalico di palese illegalità, oltre che un attentato alla salute dei cittadini.
Purtroppo, giorno dopo giorno le strade dell’agro s’imbarbariscono nel degrado. Pressapochismo delle aziende e degli enti preposti e inciviltà dei cittadini acuiscono l’incuria. L’ARPA Puglia potrebbe anche occuparsi di questa problematica locale (discariche di eternit) in collaborazione con il Comune di Molfetta e altri enti competenti nella materia ambientale specifica. Ma prima di tutto deve cambiare drasticamente la mentalità del cittadino.
 
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Secondo molti scienziati le mutazioni ai danni dell'ambiente scatenate dall'attività umana stanno portando a una "sesta grande estinzione" di massa: entro il 2100 potrebbe scomparire dal nostro pianeta il 50% delle specie vegetali e animali. Nel corso della sua storia la terra ha assistito a cinque estinzioni di massa, dovute a cambiamenti climatici o a eventi catastrofici (come nel caso della scomparsa dei dinosauri, forse causata da un meteorite precipitato sulla Terra). 1. – ORDOVICIANO: 440 milioni di anni fa, estinzione del 25% delle famiglie viventi. Sopravvissero i trilobiti; 2. – DEVONIANO: 370 milioni di anni fa, estinzione del 19% delle famiglie viventi; 3. – PERMIANO: 250 milioni fa, estinzione del 54% delle famiglie viventi. L'estinzione più catastrofica di tutti i tempi; 4. – TRIASSICO: 210 milioni di anni fa, estinzione del 23% delle famiglie viventi. Comparvero i dinosauri e i primi mammiferi; 5. – CRETACEO: 65 milioni di anni fa, estinzione del 17% delle famiglie viventi. Sopravvissero i mammiferi, scomparvero i dinosauri. Normalmente la durata media della vita di una specie, rispetto ai dati fin qui raccolti, va da 1 milione sino a 11 milioni di anni. La comunità scientifica internazionale che studia i i sistemi naturali e la biodiversità è oggi concorde nel ritenere che l'intervento umano stia provocando una sesta estinzione di massa. Si tratta di una estinzione di massa molto particolare perché per la prima volta viene causata, direttamente e indirettamente, da una specie che condivide con le altre il nostro pianeta. Si ritiene che il tasso corrente di estinzione delle specie indotto dal pesante intervento della specie umana sia di almeno 1000 volte superiore al tasso naturale di estinzione. Alcuni studiosi di discipline umanistiche (scienze politiche, economia) e di statistica hanno duramente contestato i dati dei tassi di estinzione, ritenendoli fondamentalmente non dati scientifici ma solo congetture, sulla base delle quali si montano campagne in difesa della biodiversità che invece non sarebbe affatto in pericolo come si vuol far credere. In questa visione critica si rigetta completamente l'idea, proposta da più autorevoli studiosi di biodiversità, secondo la quale ci troveremmo in una sesta estinzione di massa dovuta all'intervento della specie umana. – Si vorrebbe così assicurare i molfettesi tutti che, prima della “pessimistica previsione” nell'anno 2100, la “Grande Opera” in atto sul mare sarà completata. Non c'è sicurezza a riguardo del suo funzionamento: nessuno può prevedere quelle che saranno le più ottimistiche o pessimistiche previsioni. Chi ci sarà, vedrà.

TESTO DELLA CELEBRE CANZONE DEL NOSTRO CONCITTADINO IL MOLFETTESISSIMO MICHELE SALVEMINI IN ARTE "CAPAREZZA" -VIENI A BALLARE IN PUGLIA- STA DIVENTANDO L'INNO CONTRO IL DEGRADO DELLE PERIFERIE E GLI ATTI DI VANDALISMO PERPRETATI NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MOLFETTA. -------------------- I delfini vanno a ballare sulle spiagge. Gli elefanti vanno a ballare in cimiteri sconosciuti. Le nuvole vanno a ballare all'orizzonte. I treni vanno a ballare nei musei a pagamento. E tu dove vai a ballare? RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia. Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perchè può capitare che si stacchi e venga giù. Ehy turista so che tu resti in questo posto italico. Attento! Tu passi il valico ma questa terra ti manda al manicomio. Mare adriatico e Jonio, vuoi respirare lo iodio ma qui nel golfo c'è puzza di zolfo, che sta arrivando il demonio. Abbronzatura da paura con la diossina dell'ILVA. Qua ti vengono pois più rossi di Milva e dopo assomigli alla Pimpa. Nella zona spacciano la morìa più buona. C'è chi ha fumato i veleni dell'ENI, chi ha lavorato ed è andato in coma. Fuma persino il Gargano, con tutte quelle foreste accese. Turista tu balli e tu canti, io conto i defunti di questo paese. Dove quei furbi che fanno le imprese,no non badano a spese, pensano che il protocollo di Kyoto sia un film erotico giapponese. RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia. Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più. Vieni a ballare e grattati le palle pure tu che devi ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia. Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perché può capitare che si stacchi e venga giù. E' vero, qui si fa festa, ma la gente è depressa e scarica. Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica. Tra un palo che cade ed un tubo che scoppia in quella bolgia si accoppa chi sgobba e chi non sgobba si compra la roba e si sfonda finché non ingombra la tomba. Vieni a ballare compare nei campi di pomodori dove la mafia schiavizza i lavoratori, e se ti ribelli vai fuori. Rumeni ammassati nei bugigattoli come pelati in barattoli. Costretti a subire i ricatti di uomini grandi ma come coriandoli. Turista tu resta coi sandali, non fare scandali se siamo ingrati e ci siamo dimenticati d'essere figli di emigrati. Mortificati, non ti rovineremo la gita. Su, passa dalla Puglia, passa a miglior vita. RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia. Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più. Vieni a ballare e grattati le palle pure tu che devi ballare in Puglia Puglia Puglia dove ti aspetta il boia boia boia. Agli angoli delle strade spade più di re Artù, si apre la voragine e vai dritto a Belzebù. O Puglia Puglia mia tu Puglia mia, ti porto sempre nel cuore quando vado via e subito penso che potrei morire senza te. E subito penso che potrei morire anche con te.





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