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A volo d’angelo su Molfetta
15 novembre 2021

Una delle caratteristiche di Molfetta, come di molte cittadine del Sud, è costituita dalle strade e marciapiedi in pietra. Tale materiale, per la sua composizione e struttura, è molto resistente e, per di più, refrattario così le calde estati del nostro Sud non subiscono gli effetti e le reazioni e i vapori caldi che sprigiona l’asfalto. Di sera poi, le ‘chianche’, riflettendo le luci dei lampioni, appaiono lucide e quasi colorate, per il piacere di chi le sa notare e gode dello spettacolo. Il rovescio della medaglia sta nel fatto che, quando piove, le chianche, levigate dal tempo e dall’usura, diventano scivolose, per cui a molti capita di perdere l’equilibrio. Sorvolo, per educazione, sui commenti e sulle irriferibili reazioni verbali che ne conseguono. Però, tutto sommato, vale la pena lasciare le cose come stanno. Un’altra cosa che mi capita di osservare è il comportamento dei pedoni che quasi per tradizione amano camminare, con calma al centro della carreggiata. Poi difficilmente si muovono diritti verso l’altro marciapiede ma preferiscono procedere trasversalmente sempre con la stessa flemma. Secondo me questo è uno ‘stile’ derivante dal fatto che, per secoli, le automobili non sono esistite, quindi, per un istinto atavico, non siamo abituati alla loro presenza; e, in effetti il pedone, anche secondo il codice della strada, è giustamente tutelato per naturale diritto. Quindi questo stile è millenario. La moda invece è più transeunte ed effimera, così considero l’uso invalso nelle giovani fanciulle di indossare, anche e soprattutto anche d’estate, degli ingombranti e caldi, scarponi anfibi, per lo più neri. Al solo pensiero del caldo che provano quelle leggiadre fanciulle mi viene da sudare!! Ma la moda… Infine credo che a tutti i molfettesi, di ogni sesso, dispiaccia di non poter più godere di quelle rilassanti, divertenti e romantiche passeggiate che si facevano, un tempo, sul muro del porto a contatto del cielo e della frescura di un mare che ci appartiene per diritto naturale. So che la chiusura avvenne a causa di un incidente; ma perché’ il camminamento non viene messo in sicurezza con una bella ringhiera? Ci vuole tanto? Oltretutto Molfetta, fortunatamente, sta diventando una meta turistica e in quanto a lungomare beh! invidiamo Bisceglie e Giovinazzo. Quindi bisogna adeguarsi. O no?

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