MOLFETTA - Si potrà visitare sino al 30 settembre, “TRACCE, SEGNI... ed altri sconfinamenti” la mostra di grafiche e video di Ivano Antonazzo.
L’esposizione, organizzata con la direzione artistica di Daniela Mezzina dell’associazione culturale Flamenco del Sur, è stato pensato dal musicista – produttore molfettese Maurizio Campo per il lancio del cd “DISTANZE” da lui prodotto insieme al pianista compositore Enrico Pesce.
Grandi tele, disegni, schizzi e una selezione di video per una mostra dedicata alla grafica per la musica. Ivano Anaclerio Antonazzo (piemontese con origini tarantine) presenta una serie di lavori realizzati per le grafiche di dischi. Si tratta di opere originali destinate ad affiancarsi ai suoni per creare suggestioni ed evocare mondi. I disegni in mostra sono la materia prima da cui, attraverso un processo che si avvale della fotografia e dell’ elaborazione digitale, sono nate copertine e illustrazioni, tra cui la copertina del nuovo cd “Distanze” del pianista Enrico Pesce.
La collaborazione artistica con Enrico Pesce si arricchisce con la creazione dei visuals, video destinati ad accompagnare dal vivo le esecuzioni alla ricerca di una profonda fusione tra suoni e immagini.
In mostra, alle grafiche esposte, si affianca la proiezione di video di animazione realizzati per le musiche di Enrico Pesce, ma anche di Yo Yo Mundi e Paolo Bonfanti e per il brano "Ho visto Nina volare" di Fabrizio De Andrè e Ivano Fossati splendidamente interpretato dai pugliesi C.F.F. e il nomade venerabile.
La mostra sarà visitabile alla Sala dei templari sino al 30 settembre 2012, in Piazza Municipio a Molfetta dalle ore 18 alle 20. Per informazioni
www.flamencodelsur.it –
stampa.flamencodelsur@gmail.com
IVANO ANTONAZZO
Ivano A. Antonazzo, di padre tarantino è nato a Cuneo nel 1965. Artista grafico, illustratore, web designer.
Autore di videoclip di animazione e visuals per live performance musicali e teatrali. Studi in ingegneria aereonautica al politecnico di Torino; consumatore vorace di musica, letteratura e cinema; appassionato frequentatore dell’arte contemporanea. Disegnatore eclettico e compulsivo sin dall’infanzia. Professionalmente impegnato da venti anni nel campo della progettazione grafica con una particolare predilezione per le incursioni nel mondo della musica. Gli strumenti creativi di ogni giorno sono il computer e la carta, pennelli e tavoletta grafica ma, prima di tutto, una penna biro.
L’arte di Ivano Antonazzo
“All’inizio c’è un’idea, e c’è uno scarabocchio, spesso su un tovagliolo o una busta, ecco: il segno si muove. racconta una storia”.
I progetti nascono da una ricerca grafica che tende a sintetizzare le idee in immagini stilizzate, semplici ma evocative. Immagini che emergono dal bianco della pagina o dal nero dello schermo attraverso il segno, prosciugato di ogni dettaglio non necessario alla narrazione.
Gli sfondi, quasi sempre assenti, sono il non risolto che si cela nell’impreciso alone dei ricordi o nell’evanescente avvoltolarsi del sogno. Le figure sono modellate da un segno crudo eppure appena accennate, i paesaggi evocati da poche pennellate si perdono in atmosfere liquide che suggeriscono più che mostrare.
Del processo creativo fanno parte una fase di distillazione del disegno, ridotto ai suoi elementi essenziali, una esecuzione che è talvolta pittura informale, gesto istintivo, quasi catartico. A queste segue una fase più tecnica di fotografia dei disegni e rielaborazione digitale.
In particolare la fotografia concorre alla creazione del lavoro grafico aggiungendo ombre, grana e dominanti di colore ottenute attraverso il controllo della temperatura luce in fase di ripresa.
Le animazioni sono realizzate essenzialmente disegnando ogni dettaglio, spesso fotogramma per fotogramma con l’uso di una tavoletta grafica collegata al computer. Ma prima nasce lo scarabocchio.