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VOLLEY FEMMINILE - Emergenza Azzurra Volley Virginia Vuovolo abbandona improvvisamente la squadra
20 agosto 2008

MOLFETTA - Come spesso accade quando ci si illude che tutto stia filando per il verso giusto, come un fulmine a ciel sereno arriva la brutta notizia che ti sconvolge la serenità dello spogliatoio, che ti delude e che ti rischia di compromettere una intera stagione. Dopo appena due giorni dal suo rientro nei ranghi della compagine di Annagrazia Matera, Virginia Vuovolo alza bandiera bianca. L'opposta di Manfredonia nella tarda mattinata di lunedì con una “semplice” telefonata lancia un macigno grande quanto il mondo sulle spalle del presidente Vincenzo Giancaspro e di tutta la squadra. “Non posso più giocare a pallavolo perché devo scegliere per l'opportunità lavorativa che mi si è presentata.” Con queste parole dette senza nemmeno il piacere di osservare il suo bel viso, la Vuovolo liquida in meno che non si dica una società, una squadra e perché no una città che l'aveva accolta nel migliore dei modi, che l'ha esaltata e che le ha dimostrato la propria ammirazione rinnovandole per prima il contratto per la nuova stagione. “L'episodio mi ha veramente deluso, commenta il presidente Vincenzo Giancaspro. Sono da vent'anni nel mondo della pallavolo ed una situazione simile non ricordo di averla mai vissuta. Certe priorità, per l'amor di Dio, giuste e sacrosante, vanno date ma soprattutto comunicate alle società a maggio, dando così la possibilità alle società di scegliere. E' Chiaro che in questo momento il mercato non offre molto, abbiamo delle situazioni interne ma la cosa che in questo momento mi preme comunicare soprattutto al mister ed alla squadra è di stare tranquille e serene, di continuare a lavorare in palestra, perché la società ha i mezzi e le competenze per ricercare situazioni tecniche anche migliorative. Scaricare una intera società ed una squadra per “telefono” è stato un gesto poco rispettoso, ma mi sforzo di capire e di giustificare questo gesto anche con l'imbarazzo dell'atleta nel comunicare la sua decisione. Ringrazio, con la sincerità e la correttezza che contraddistingue questa società, Virginia per quanto ha dato a questo sodalizio e le faccio il mio in bocca al lupo per la sua nuova esperienza lavorativa” Mentre l'amarezza e la delusione si legge sul volto del Presidente, Annagrazia Matera mette fuori tutta la grinta che la contraddistingue. “ Nessuna è indispensabile. Certo è un comportamento da stigmatizzare, ma io lavoro in palestra con le atlete che ho a disposizione e che hanno la voglia di seguirmi e di sacrificarsi per raggiungere dei risultati. Ho chiesto alla società eventuali interventi ma di qualità. Ripieghi o alternative inferiori a quelle che già abbiamo non ne voglio. Stiamo lavorando bene e non sarà certo questo brutto episodio a fermare il nostro lavoro.” Le parole della società e del tecnico sono dure ma decise e fanno suonare l'ennesimo campanello d'allarme su un movimento che ha costi troppo alti per le realtà professionali che lo compongono. Certo non si può far di tutta l'erba un fascio perché alla superficialità di alcune si contrappone la serietà di altre ma la domanda è: da quale parte pende la bilancia? E' una risposta che le società devono cominciarsi a dare per contenere i costi e non sopravalutare “atlete” che non ci pensano due volte prima di mandare a scatafascio una intera stagione!
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