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Vittorio Arrigoni, nel sogno dei diritti umani. Un ricordo dell'attivista al Liceo Scientifico di Molfetta
04 ottobre 2014

MOLFETTA - Il Liceo Scientifico Einstein di Molfetta, ospita presso la sua sala conferenze, il giovane Andrea Abbattista dell'associazione di Bari, Kenda Onlus e la signora Arrigoni, madre dell'attivista, giornalista e scrittore italiano Vittorio Arrigoni, ucciso il 15 aprile 2011. Dopo aver ascoltato, Stay Human, il brano della band bolognese Wu Ming, in onore di Vittorio, Andrea Abbattista (nella foto, da destra: Andrea Abbattista, la dirigente scolastica Anna Margherita Bufi, la signora Arrigoni, gli studenti Giuseppe Troiano e Andrea Vitulano) ci racconta la sua testimonianza: "Noi condividiamo il pensiero di Vittorio Arrigoni, un attivista per i diritti umani; attivista in senso lato, perché era una persona che si dedicava agli altri. E' stato un punto di riferimento per la nostra associazione Kenda Onlus. Si sente spesso parlare del mar Mediterraneo quando lo si intende una linea di confine, un ostacolo insuperabile. Noi lo vediamo invece come un collante, come un qualcosa che unisce.

Al giorno d'oggi è molto difficile individuare la Palestina. Lo stesso Google Maps visualizza l'area geografica con il nome di Israele, mentre l'attuale Palestina viene denominata "territorio occupato palestinese".  Parlando della Palestina noi indichiamo un territorio grande quanto la Sicilia, ma diviso in due frazioni. In una ci sono la Cisgiordania e la striscia di Gaza, mentre dall'altra c'è pieno deserto. Nella Striscia di Gaza vivono un milione e mezzo di persone stipate in un piccolo territorio.
La popolazione non vive in condizioni ottimali. Kenda Onlus aveva costruito e si occupava di un ambulatorio pediatrico in un piccolo comune nella Striscia di Gaza. A causa dell'operazione "Margine di Protezione" 8 luglio- 26 agosto 2014, ci sono state più di duemila vittime e più di 450.000 persone che non potevano bere acqua potabile. Durante le operazioni di terra hanno ampliato la Buffer zone, zona di confine dove non tutti potevano entrare, ed hanno completamente raso al suolo l'ambulatorio che avevano costruito. Ma l'associazione Kenda Onlus non demorde e si fa forza sull'esperienza e i sacrifici di grandi maestri come Vittorio Arrigoni".
In ricordo di Vittorio Arrigoni, ci sono le parole di sua madre: "Vittorio era un ragazzo proprio come voi, un ragazzo pieno di domande e molto curioso. Dopo aver finito ragioneria, iniziava ad essere inquieto ed insoddisfatto, cercando di capire il senso della sua vita. Voleva approfondire sempre di più le ragioni del suo esistere. Riteneva troppo semplice vivere secondo la via tradizionale e quindi studiare, lavorare e costruirsi una famiglia. Così Vittorio all'età di vent'anni ha intrapreso questo cammino andando in Perù in un campo di lavoro, rimanendo lì tre mesi. Diceva che pur non sapendo fare niente, aveva imparato sul campo molte cose. Spesso partiva da solo. Voleva essere solo per conoscere al meglio luoghi e persone e vivere a pieno le sue nuove avventure. Ogni volta che tornava a casa, non era contento. Era sempre alla ricerca del suo destino.
Per Vittorio cercare di testimoniare la verità, divenne molto importante. Io lo sentivo di notte, mentre si preparava per le sue nuove operazioni. Portava sempre con sé dei libri e della musica, diversa per ogni missione. Lui amava i tatuaggi. Li definiva cicatrici della sua anima. In particolare c'è Handala; il disegno di un bambino girato di spalle a causa del rifiuto della Palestina; ciò significa la Palestina perseguitata. Uno dei suoi principali punti di forza era l'invocazione "Stay Human", che scriveva sempre alla fine di ogni suo articolo durante la missione Piombo Fuso. E' un invocazione che richiama l'attenzione di tutti. Quello che noi dovremmo fare; cercare di essere e rimanere umani. Non credere nelle bandiere, nelle frontiere e nei confini, ma essere tutti parte di una stessa famiglia.
Vittorio era un attivista per i diritti umani e non un pacifista. Non aveva deciso di seguire un popolo piuttosto che un altro, ma semplicemente di mettersi dalla parte di un popolo che chiedeva aiuto. Gaza è una prigione chiusa via mare, via cielo e via terra. Il quadro generale della missione Piombo Fuso lo vedeva come unico italiano a documentare, in tempo reale, ciò che accadeva. Vittorio aveva capito cosa cercava ed il senso della sua vita. Dopo l'operazione Piombo Fuso, ripensava spesso agli uomini del mare ,con cui condivideva intere giornate, e diceva che loro, anche se riescono a sbarcare raggiungendo terra, rimangono sempre dei pesci fuor d'acqua. Mi diceva sempre: " Se cambiamo noi, per osmosi cambierà il mondo". Ho sempre accompagnato Vittorio in qualsiasi cosa lui credesse, cercando di dargli tutta la mia fiducia e cercando di incoraggiarlo a seguire i suoi ideali, anche se dentro ho sempre portato un gran dolore. Ma è questo il ruolo di un genitore. Anche ora sono contenta di non averlo fermato perche altrimenti non sarebbe stato il Vittorio che è stato. Un giorno, mentre era in missione Piombo Fuso, ci sentimmo al telefono, aveva la voce rauca e spesso tossiva, a causa del fosforo bianco che utilizzavano in guerra. Alle nostre voci si accompagnava un sottofondo di bombe, davvero spaventoso. Allora Vittorio cercava di tranquillizzarmi perché dalla sola voce era facile capire che non ero per niente calma. Il suo desiderio fu quello di scrivere sulla sua tomba una frase che lo avrebbe accompagnato per sempre: Un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare. Vittorio Arrigoni è un vincitore."

Una testimonianza molto forte e delicata. Vittorio Arrigoni deve essere uno spunto di vita per tutti. Non solo per le sue missioni, ma perché non ha mai smesso di credere in se stesso e in quello che poteva fare per il mondo. Diceva bene ,infatti, che se ogni giorno cambiamo in modo positivo, allo stesso modo cambierà il mondo e non ci sarà più bisogno di lottare e fare guerre inutili. Non esistono bandiere, non esistono frontiere, ma siamo tutti parte di una stessa famiglia. Dobbiamo ricordarci di essere umani. Non esiste solo il male, non esiste solo il potere.
Ci sono tante cose che potrebbero rendere questo mondo migliore, e noi abbiamo i mezzi per farlo. Basta solo crederci. Vittorio Arrigoni ci ha creduto ed ora tocca a noi. Stay Human!

© Riproduzione riservata

Autore: Giambattista Palombella
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