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Vito Favuzzi, un molfettese al vertice dell'Afp Giovinazzo
15 novembre 2007

E' stato prima, uno dei fondatori dell'Hockey Club Molfetta e poi uno dei principali artefi ci della rinascita dell'hockey giovinazzese: stiamo parlando di Vito Favuzzi, presidente dell'Afp Giovinazzo e fi gura di riferimento dell'hockey meridionale. Il massimo dirigente dell'Afp, è riuscito in pochi anni a portare la squadra biancoverde nella massima divisione dell'hockey nazionale, che a Giovinazzo mancava da ben tredici anni. Molfettese, trapiantato a Giovinazzo, Favuzzi, assunse la presidenza della squadra biancoverde nel 2004 e grazie all'aiuto di un manipolo di ex giocatori e affi dando la guida tecnica della squadra al “Maradona dell'hockey” Pino Marzella, è riuscito in soli tre anni a portare il Giovinazzo dalla serie B all'A1. Noi di “Quindici” lo abbiamo avvicinato allo scopo di far conoscere ai nostri lettori un personaggio che sta scrivendo pagine importanti dello sport ed in particolare dell'hockey pugliese. Presidente Favuzzi, innnanzitutto complimenti per la promozione in serie A1. Ci dica la verità se l'aspettava? «Grazie per i complimenti. Questa promozione è stata voluta, programmata e raggiunta. La società ed il tecnico, partendo dalla serie B si erano dati la scadenza di 3 anni per raggiungere la massima divisione. E' il caso di dire: programma rispettato». La società ha acquistato Piscitelli, La Forgia e negli ultimi giorni il portiere argentino Chiaramonte; con questi tre innesti, dove pensa possa arrivare quest'anno l'Afp? «Noi speriamo fortemente nella permanenza nel massimo campionato, anche per la prossima stagione. Tutte le squadre di A1 si sono rafforzate e questo rende la cosa diffi cile; sarebbe già un grande obiettivo quello della salvezza». Come spiega il mancato rinnovo del prestito dal Bassano 54, di Antonio Cirilli, che pure aveva ben impressionato la scorsa stagione? «E' stata una decisione del giocatore che noi abbiamo rispettato». Praticamente fi no all'anno scorso, i rapporti tra le società di Molfetta e Giovinazzo erano pessimi. Come vanno adesso i rapporti con il neo presidente De Palma? «Credo sia indispensabile che le uniche due società pugliesi che orbitano nel pianeta hockey nazionale, abbiano non buoni ma ottimi rapporti. Francamente non ho ancora capito perché prima non li avevano. Il mondo dell'hockey è talmente complicato che l'unione delle due uniche sorelle pugliesi farà sicuramente bene alle due compagini. L'importante, è che il tutto avvenga senza sotterfugi e atti di furbizia. Ho conosciuto il presidente De Palma e mi è sembrata una persona assolutamente per bene e questo, è elemento di garanzia per i rapporti futuri». Lei è un molfettese “doc”, cosa l'ha spinta ad assumere la presidenza dell'Afp Giovinazzo? «Tenga presente che ormai vivo da 30 anni a Giovinazzo, mia moglie è giovinazzese e i miei fi gli parlano giovinazzese. E' vero, sono un molfettese “doc”, ma la città che mi ospita da tanti anni, e che mi ha dato tante soddisfazioni, merita questo mio impegno nell'hockey. Mi piace comunque ricordare che il mio impegno in questo sport, ha le sue origini nel momento fondativo dell'Hockey Club Molfetta del grande presidente Mario Cantatore. In quell'epoca io ero il segretario della società molfettese». Presidente, chi la conosce, la descrive come una persona molto sicura di sè ed allo stesso tempo pacata e gentile. Qual è secondo lei un suo pregio e un suo difetto? «Quelli che per alcuni possono essere pregi, si possono rivelare difetti e viceversa. Quali sono i miei pregi e difetti li lascio decidere agli altri». A suo parere, quali sono i problemi dell'hockey e come si potrebbero risolvere? «I problemi dell'hockey sono comuni a quelli di tutti gli sport minori. Poca attenzione rivolta agli stessi da parte dei mass-media: ciò signifi ca pochi sponsor, pochi spettatori, impianti sportivi scadenti, poche tutele per gli atleti e le società. Questo in estrema sintesi. Ad onor del vero registriamo un grande impegno della nostra federazione ed in particolare della Lega Nazionale Hockey su pista, per il superamento di questi gap negativi. Quest'anno oltre che su Raisport Satellite qualche partita sarà trasmessa anche dalle reti nazionali via etere. Siamo entrati nel mondo delle scommesse, quelle autorizzate, sono tutti segnali di attenzione che fanno ben sperare. La ricetta per risolvere i problemi dell'hockey non ce l'ha nessuno, si va per tentativi, speriamo bene». Chiudiamo con una domanda di rito: dopo un'inizio di campionato esaltante, cosa si sente di promettere ai tifosi giovinazzesi? «Giovinazzo ha un almanacco dell'hockey del quale le farò avere una copia. Racconta dei tanti successi che l'Afp Giovinazzo ha ottenuto negli anni. Le sue imprese sono scritte in centinaia di pagine di storia, proveremo a scriverne ancora. Grazie per l'attenzione rivolta alla nostra società, le sono grato, come sono grato all'ottima testata giornalistica “Quindici” che si pregia di avere un'ottimo corrispondente sportivo come lei».
Autore: Massimiliano Napoli
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