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Vito Copertino, uno dei candidati sindaci del centrosinistra, si presenta alla città
23 novembre 2005

MOLFETTA 23.11.2005 È stato Beniamino Finocchiaro, pure scomparso qualche anno fa, il protagonista della manifestazione organizzata da Vito Copertino, candidato alle primarie del centro sinistra, ieri, 22 novembre nella Fabbrica di San Domenico. Ad essa ha preso parte Elena Germano Finocchiaro (nella foto con Copertino e Centrone), che ha ricordato l'attività di denuncia condotta negli ultimi anni dall'ex senatore contro gli sprechi ed il malgoverno della giunta di Tommaso Minervini, in definitiva presentandone Copertino come l'ideale prosecutore. Ecco le sue parole: “Il Movimento del Buon Governo s'è dato un ben preciso intento, quello di raccogliere il testimone e proseguire la battaglia di Beniamino Finocchiaro contro un sindaco che al potere ha venduto l'anima. Appoggiamo Vito Copertino, sicuri del suo impegno culturale e professionale, delle sue conoscenze urbanistiche, della sua integrità morale. Chiedo per lui il voto di ciascuno di voi alle primarie”. L'incontro è stato presentato da Mario Centrone, evidentemente richiamato, come lui stesso ha ammesso, ad una maggiore aderenza alla realtà e a introduzioni meno torrenziali. Centrone, lasciando stare per una volta il G8 e la “zona rossa” e solo sfiorando la necessità di ridare centralità al Mediterraneo, un altro dei suoi must, ha cercato di definire la posizione politica di Vito Copertino. Soprattutto per contrasto con gli altri candidati alle primarie. Con un polo costituito da riciclati della prima repubblica, contro la Margherita “guglielmina”, che in passato ha operato una scissione fra società e ceto politico, contro un polo “a noi più vicino – ha sostenuto Centrone – quello della sinistra, che si riconduce alla nostra stessa visione del mondo, da cui ci differenziamo solo per la volontà di riaffermare la priorità dei partiti politici”. Una lettura dell'attuale situazione nel centro sinistra rafforzata da Vito Copertino che, dopo essersi riproposto come candidato della “società che non si riconosce nei partiti”, come colui che intende “rifondare la politica, mettendoci dentro sensibilità ed esperienze che vengono fuori dalla cittadinanza attiva”, ha fatto riferimento ai suoi contendenti, facilmente identificabili, anche se mai direttamente nominati: “Un candidato ancora fortemente legato ad un passato di cui Molfetta vuole liberarsi; un altro che rappresenta il protrarsi di un'egemonia centrista e qualche volta integralista, insopportabile per chi ha un'idea laica della società e dei partiti”. Fermandosi poi qui, facendo solo una generica allusione all'incapacità di arrivare a definire un candidato unico per andare più forti senza il centrodestra, senza far chiarezza sui perché ciò non è accaduto. Sulle questioni programmatiche, Copertino ha ribadito la necessità di mettere al centro dell'azione amministrativa una visione che integri i tre assi dell'assetto urbanistico, della socialità e dello sviluppo sostenibile, già presenti nel Documento politico-programmatico del centro sinistra. Lella Salvemini
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