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Vito Copertino: non sono candidato alle elezioni primarie del centrosinistra a Molfetta Occorre riqualificare la città, riparare agli errori del passato e allo scempio del territorio e della costa
31 ottobre 2012

MOLFETTA - Abbiamo incontrato il prof. Vito Copertino (foto), che ha voluto esprimere a “Quindici” la propria posizione rispetto alle voci di una sua presunta candidatura a sindaco e, più in generale, chiarire i propri intenti sulla necessità di costruire una valida alternativa di centro-sinistra ad Antonio Azzollini.

Copertino smentisce le voci sulla sua candidatura e su una presunta designazione da parte di un partito, Sel, o direttamente di Tommaso Minervini, a beneficio della chiarezza, vista la confusione che impera nel quadro politico, derivante dagli errori che le dirigenze dei partiti continuano a commettere in una città in cui è innegabile, in ogni caso, la responsabilità del senatore-sindaco e della sua coalizione di amministrazione.
Oggi finalmente i partiti del centro-sinistra hanno accolto la proposta delle elezioni primarie, che era venuta da più parti della società civile, delle associazioni e dei movimenti referendari. Ma perché le elezioni primarie si risolvano nella selezione del più autorevole candidato alla carica di sindaco, è necessario evitare che diventino occasione di conflitto e di scontro senza esclusione di colpi, in quanto fondate su opzioni programmatiche e politiche troppo diverse. Occorre invece che i partiti offrano alla città un programma di vero cambiamento e di ricomposizione del tessuto civile cittadino lacerato dal declino culturale ed etico e preda della peggiore delinquenza. Un programma che ponga le basi per un governo del territorio rispettoso delle  condizioni economiche e coraggioso nella tutela di quelle ambientali.
Un programma che influenzi le scelte di schieramento dei singoli partiti, e le determini ; che sia davvero radicale e alternativo nel ridisegnare il volto della città e impegni i partiti stessi che vi aderiscono nella valorizzazione delle forze sane della città e delle energie dei giovani, finalmente inseriti nel mondo del lavoro.
Se si persegue l’obiettivo di evitare un ulteriore nuovo consumo di suolo in un territorio già eccessivamente cementificato ed edificato, bisognerà che le forze politiche aderenti incoraggino l’imprenditoria edile a volgere l’attenzione verso la riqualificazione della città costruita, per riparare ad errori architettonici, urbanistici e infrastrutturali perpetrati in un troppo lungo periodo di tempo. È su queste basi che si deve costruire la coalizione candidata a governare la città futura.
Una città a misura d’uomo ha bisogno di sanare subito il deficit di standard e servizi accumulatosi persino dentro l’attuazione di un piano regolatore generale che dieci anni fa fu concepito proprio per risolvere quel deficit. Occorre anche perseguire una rifunzionalizzazione del piano regolatore del porto, per evitare che l’illusione del grande porto commerciale si traduca soltanto in un danno al territorio e alla sua costa marina. Occorre fare delle lame gli assi portanti della futura progettazione urbanistica.
Ovviamente a tutto questo bisognerà aggiungere progetti di socialità, accoglienza, cultura partecipata, buone pratiche, equilibrio del traffico e pedonalizzazioni. Secondo Copertino, su tali temi e su tante altre opzioni programmatiche condivise dalle categorie economico-sociali, di generazione e di genere è opportuno accogliere la più larga convergenza, facendo in tal modo svanire la preoccupazione di subordinare la progettualità politica a logiche elettoralistiche o ad alleanze e coalizioni costruite ai vertici.
Per far tornare il protagonismo della società civile.
 
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Autore: Giacomo Pisani
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