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Virtus, ora l'obiettivo è la salvezza (diretta)?
15 marzo 2009

Siamo sinceri: dopo aver assistito al match tra Molfetta e Ostuni, più di qualcuno, tra campo e tribuna, ha sognato una Virtus in grado di scalare la classifica e centrare un clamoroso accesso ai playoff. E le prestazioni della squadra, se escludiamo qualche brutta caduta (vedi Osimo), a partire dalle ultime partite del girone d'andata, avevano fatto giustamente ipotizzare un'incredibile rimonta. Cosa che non ci sentiamo di escludere, considerato il calendario che attende i molfettesi da qui alla fine. Andiamo in stampa prima del doppio turno interno contro Palestrina e Firenze, incontri che saranno seguiti dalla trasferta di Sant'Antimo, dall'incontro casalingo con Matera, per finire col match di Fossombrone. Una serie di partire aperte, in cui la squadra allenata da Carolillo può fare bene, potenzialmente fare anche bottino pieno. Sì, perché il coach ha fatto un lavoro incredibile, riuscendo a ricompattare una squadra in crisi, forse prima d'identità che di risultati, ma che è apparsa trasformata. Ora c'è equilibrio, c'è razionalità, e soprattutto c'è difesa. E c'è armonia tra gli atleti, solidarietà. E questo rende la Virtus competitiva in tutti gli impegni. Per questo è stato possibile sconfiggere le due battistrada, imporsi a Trapani, dominare il derby con l'Ostuni. E' vero, c'è stata qualche sconfitta evitabile, e pensiamo all'incontro di Potenza. Si trattava di un vero e proprio spartiacque per il prosieguo del cammino: una vittoria avrebbe significato lanciarsi verso l'approdo ai play-off, tenuto conto del calendario. La sconfitta ha certamente complicato i piani e riportato alla realtà, a inseguire il traguardo stabilito ad inizio stagione: la permanenza in serie A dilettanti. In realtà la sconfitta è arrivata solo per episodi: qualche errore (eccessivo in verità) ai liberi, un fallo tecnico, una palla persa. Nei finali punto a punto sono episodi che si pagano. Ma la squadra c'era, ed era viva. Un elogio al coach era doveroso, specie in una stagione in cui lo sport preferito da molti è stato attaccarlo, non sempre correttamente. Ora che le cose vanno meglio è giusto fargli i complimenti. Se le vittorie ottenute negli ultimi tempi la Virtus le avesse centrate con un altro coach in panchina, tutti i meriti sarebbero stati del nuovo arrivato. La dirigenza ha invece scelto la linea della continuità. Scelta coraggiosa, ma che consideriamo giusta e probabilmente vincente. Come già detto, scriviamo alla vigilia del doppio turno casalingo con Palestrina e Firenze che molto dirà sulle possibilità della Virtus. Con Firenze ormai condannata all'ultima piazza, i nostri dovranno puntare al nono posto che garantirebbe la salvezza diretta, o almeno al decimo o all'undicesimo che darebbero il vantaggio del fattore campo nelle gare decisive. Quel che è molto probabile è che la Virtus dovrà sudare fino all'ultimo secondo dell'ultima gara di Fossombrone. Ma il nono posto è a soli due punti, a quattro ci sono i playoff. Cinque scontri diretti vogliono dire cinque gare che valgono doppio, in cui ogni successo peserà tantissimo perché ottenuto ai danni di una diretta concorrente. Inevitabile giocare ai pronostici: con le sole vittorie casalinghe si arriverebbe a quota 22 punti, con la certezza di arrivare almeno al decimo o all'undicesimo posto; con un successo esterno il nono posto riteniamo possa essere quasi garantito, con qualche chance play-off. Centrare il grande slam spalancherebbe ai virtussini le porte dei play-off. Certamente la Virtus vista contro Ostuni vale più del dodicesimo posto. Ed è una squadra da A.
Autore: Michele Bruno
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