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“Violazione dei diritti delle donne, violazione dei diritti umani”, domani un convegno a Molfetta Il movimento "Azzurro Donna" intende avviare un confronto-riflessione con alunni e docenti di Molfetta. In coincidenza con la "Giornata Internazionale Contro Violenza Sulle Donne; primo appuntamento domani alle ore 10 presso l'istituto professionale "Mons. Antonio Bello"
24 novembre 2010

MOLFETTA - In Italia una donna su tre è stata vittima, almeno una volta nella sua vita, di violenza da parte di un uomo. Su questo dato allarmante, accertato dalle recenti statistiche nazionali, il movimento "Azzurro Donna" intende avviare un confronto-riflessione con alunni e docenti di Molfetta.
In coincidenza con la "Giornata Internazionale Contro Violenza Sulle Donne" il primo appuntamento si terrà domani 25 novembre, alle ore 10.30, presso l’istituto professionale di Stato "Mons. Antonio Bello" (in viale XXV Aprile).
Di fronte a una platea tutta al femminile formata da alunne e docenti si terrà il convegno “Violazione dei diritti delle donne, violazione dei diritti umani”. Al dibattito prenderanno parte l’assessore comunale ai Servizi Socio Educativi Luigi Roselli, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Molfetta Cap. Domenico del Prete, il sindaco di Mola Stefano Diperna, il rappresentante del provveditorato agli Studi di Bari Giovanni Lopopolo e la rappresentante di “Azzurro Donna” Porzia Abbattista.

Autore: Q
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Strano a dirsi, ma è ancora vivo anche se nascosto, il mito che la maggior parte delle donne desidera segretamente essere violentata, in genere una donna viene biasimata per la violenza che ha subito, mentre gli uomini, in nome di un “incontrollabile” spinta carnale e sanguigna, sono spesso scusati della loro aggressività sessuale affermando: “le donne provocano, sono stato provocato, la colpa è delle donne così spinte e succinte”. La violenza contro le donne è il risultato di una propaganda culturale incentivata sul “sesso e violenza”, divenuta oggi un'espressione idiomatica come “amore e matrimonio”. Molti giornali, riviste e film spingono al sadismo dando ampio spazio a immagini di violenza sessuale. La maggior parte di coloro che rappresentano la giustizia sono uomini ed quindi non aspettatevi molta comprensione. Spesso nei processi di violenza carnale la difesa tenta di suggerire che la donna ha “una cattiva reputazione”, allo scopo di fare il processo alla sua reputazione più che all'offesa dell'accusato. (Questo non succede, per esempio, nei casi di processo per furto.) Spesso sarà accusata di mentire, dovrà essere messa di fronte all'aggressore e dovrà rivivere la violenza subita. Essere preparate mentalmente e fisicamente può aiutare a non lasciarsi prendere dal panico. Talvolta conoscere metodi di difesa (come lo judo o le tecniche del karatè) può dare sicurezza e aiutare a difendersi meglio. Un corpo sano rende più felici, più complete, e in questa società violenta imparare a proteggere se stesse dall'aggressione maschile fa parte delle cure che si deve alla salute fisica e psicologica. Non aver paura di far del male a qualcuno che vi fa del male. Né la polizia, né i tribunali, né gli uomini fermeranno la violenza contro le donne: saranno le donne a farlo. – SIATE GUARDINGHE!!!!!!!!
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