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Vino e vele: “Bacco in barca a vela” da brivido
Successo della manifestazione di Monopoli nonostante il forte vento forza 7
21 luglio 2006
MONOPOLI –
“Vento forza 7 con raffiche fino a 30 nodi e mare molto agitato”. Bollettino meteorologico oceanico per barche da 22 metri, non certo per quelle impegnate nella manifestazione “Bacco in barca a vela” che hanno ugualmente sfidato il mare. E c'è chi ha azzardato il largo. Così i sommelier a bordo delle 20 imbarcazioni (ognuna ribattezzata ad una diversa cantina) alla terminologia relativa ai sentori del vino hanno aggiunto quella intrigante del “beccheggio” che per i velisti significa la prua che sale in meno di un secondo di 5 metri e si spiaccica subito dopo giù sulle onde di un mare burrascoso, producendo schizzi a non finire in coperta. In queste condizioni, indispensabile l'uso del Dropstop, il dischetto salvagoccia. Con queste avversità e tanta voglia di parlare e degustare il buon “nettare di Bacco” hanno dovuto misurarsi i velisti della manifestazione ideata dell'enogiornalista Fijev (Federation Internationale des Journalistes et Ecrivains des Vins et Spiritueux) Eustachio Cazzorla, presente anch'egli, e organizzata dalla sezione monopolitana della Lega navale italiana (presidente Antonio Stoja) in collaborazione con l'Ais Murgia per l'Ais Puglia (associazione italiana sommelier).
«Il vento di Tramontana spazzava via dal bicchiere le molecole olfattive, difficile questa volta – ha ammesso il vicepresidente regionale Ais, Vincenzo Carrasso – fare a bordo delle barche una degustazione tecnicamente perfetta». Fallito il tentativo di coniugare i sentori iodati del mare con quelli del vino bianco, la gran parte delle barche è stata costretta a navigare nel Porto di Monopoli con lo sfondo di campanili, cupole e i meravigliosi archetti veneziani di Palazzo Meoevoli. Lino Carparelli, presidente di Assoenologi Puglia e Basilicata ha avuto parole di elogio per l'iniziativa «finalmente una manifestazione interamente dedicata ai vini bianchi che sono una grande risorsa per la Puglia che non è solo Primitivo, Negro Amaro o Nero di Troia, ma anche Fiano minutolo, Verdeca, Bianco d'Alessano e altri, quindi va riscoperta come terra di Bianchi».
Schinosa, Botromagno, Calella, Cantine del Colle, Due Palme, Colli della Murgia, Cantine Di Pace, Duca Carlo Guarini, San Donaci, Dragone, I Pastini, Leone de Castris, Perrini, Rivera, Santi Dimitri, Svevo di Lucera, Torrevento, Valle dell'Asso, Bottéga (con “Vino dei poeti” e grappa spray “Alexander aqua di vita”) queste le cantine partecipanti. A bordo anche un curioso microvinificatore di cisternino, Nicola Loparco di professione docente di scuola superiore, vignaiolo per passione con 2mila bottiglie prodotte per sé e per gli amici. È lui l'inventore del Br unello di Cisternino.
Per i “capitani di lungo sorso” e per tutti, poi a terra, Festa del mare oltre agli stuzzichini, gelatine al vino Primitivo della Bernardi di Grottaglie e il gelato al Salice Salentino Selva rossa delle Cantine Due Palme, realizzato da Vito Calogero della Bella Blu di Polignano. Il tutto realizzato con il supporto diretto della Matarrese grandi impianti (specialisti in pubblici esercizi e forniture alberghiere) per un nobile fine, in cambio di un contributo all'Ant, associazione nazionale tumori, il vino si fa più buono e per controllare lo stato di ebbrezza, palloncino etilometro per tutti. Al timone come al volante, il messaggio è chiaro, bisogna essere sobri.
Autore:
Domenico Sarrocco
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""
molfettese d.o.c.
22 Luglio 2006 alle ore 00:00:00
Scommewtto che la Guardia Costiera debba tenere i motori delle proprie unita' ben caldi ...perche' prima o poi ne sentiremo di belle...sui Capitani di LUNGO SORSO
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