Vincenzo Divella per Rifondazione a Molfetta: la politica per il sociale
MOLFETTA - Continua per le strade la campagna elettorale di Rifondazione Comunista, i cui candidati alle elezioni provinciali erano in Corso Umberto insieme a Vincenzo Divella (al centro nella foto con Antonello Zaza), candidato alla presidenza della provincia di Bari.
“Noi non intendiamo il voto come un numero”, afferma Vincenzo Mongelli, per il quale è fondamentale che dietro ogni voto ci sia una persona con le sue idee, con una specifica volontà. Quella volontà che deve guidare l'agire delle persone, a dispetto dei 50 euro che non possono esaurire l'esplicazione politica della persona, comprandone il voto.
Per questo, Rifondazione non ha comitati elettorali, ma sedi di partito aperte tutto l'anno, pronte ad accogliere le voci della gente. Per ripartire dai risultati ottenuti sul fronte del Pulo, dell'Apicella, dell'impianto di compostaggio, delle scuole, delle strade.
E questi risultati, secondo Antonello Zaza, dimostrano che non è vero che la Provincia non serve come istituzione, quando questa si impegna per i problemi sociali. E i cinque anni appena trascorsi hanno rappresentato un periodo di impegno, anche nel campo dei servizi socio-sanitari. I servizi di cui potranno godere i sordi, all'Apicella di Molfetta.
Era intenzione della Provincia restituire ai cittadini, insieme al Pulo, anche il museo archeologico. Per questo il presidente Divella venne a Molfetta per incontrare l'amministrazione. Ma ad accoglierlo non ci fu nessuno. E' questa la “maleducazione istituzionale” che, secondo Antonello Zaza, porta a concepire le istituzioni come proprietà privata. Come nel caso del porto di Molfetta, o della capitaneria, o della zona industriale, dove l'autorità di bacino ha impedito la costruzione delle due torri per il rischio idrogeologico incombente.
Anche la viabilità e i lavori svolti per la messa in regola degli istituti scolastici testimoniano l'intensa attività della Provincia in questi anni.
E' necessario salvare non solo le banche, ma anche le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, contro la visione esclusivamente tecnocratica della politica.
“Se ho avuto cinque anni di tranquillità è stato anche grazie ad Antonello”, esordisce Vincenzo Divella. In questi anni, il presidente afferma di aver imparato cosa significa lavorare per il sociale, per l'ambiente, per i giovani. Dei bus, la sera, accompagnano questi ultimi in discoteca e li riportano a casa, riducendo il rischio di incidenti. La raccolta differenziata ha permesso di evitare l'utilizzo degli inceneritori nella provincia. E l'attuale obiettivo di Divella è di continuare questo percorso, “per restituire a questa terra quello che mi ha dato”.
Autore: Giacomo Pisani