Villa Comunale e stadio 167 nel regno delle “incompiute”. Molfetta, citta' delle OPERE SOSPESE . Villa comunale: lavori infiniti. Stadio 167: ai...posteri
Colpevoli ritardi per il giardino comunale. Solita storia: lavori interminabili. Ruderi e abbandono per il nuovo campo di calcio
Piazze e palazzi a metà, cantieri fermi ma sempre aperti, lavori bloccati, decine di ruspe parcheggiate, mille proroghe da concedere e finanziamenti puntualmente esauriti. È questa la storia infinita delle incompiute molfettesi, che giacciono assopite mentre la gente vi cammina intorno, osserva, e si chiede ripetutamente: “Ma questi lavori quando finiranno?”. Ci sembra di conoscere già un po' tutte le risposte, da quelle legate ai problemi tecnici a quelle dei bisogni finanziari, eppure non possiamo smettere di chiederci quando finiranno questi lunghissimi lavori o significherebbe che abbiamo smesso di guardarci intorno e abbandonato la nostra città al triste destino di regina delle opere lasciate a metà. Torniamo, oggi, sul caso di “incompiuta” più caro ai cittadini, la Villa Comunale, e su quello, forse già dimenticato da tutti, di un vecchio impianto sportivo destinato al calcio e all'atletica leggera, le cui strutture portanti si intravedono in via Salvo D'Aquisto, alla periferia della zona 167. Riguardo la Villa o quello che di lei rimane, il termine dei lavori era stato fissato per la fine di novembre 2006, ma un nuovo imprevisto ha fatto sì che questo termine venisse prolungato per altri 90 giorni, sino ai primi di marzo. L'ultimo problema emerso, sollecitato dalla nuova amministrazione, è stato quello della pericolosità (ma non potevano pensarci prima? Questi tecnici sono sempre “distratti”, ndr) rappresentata dalla pavimentazione in cromofibra (ciottoli impastati col cemento), la quale, avendo una superficie molto scabra, aumenterebbe il rischio di escoriazioni nel caso di cadute. Poiché la Villa è frequentata soprattutto da ragazzini, dopo una serie di analisi tecniche finalizzate alla rimozione di un eccessivo pericolo, si è arrivati ad una soluzione che prevede la sgrossatura della pavimentazione in microfibra per una spesa che va dai 50 ai 60 mila euro. Questo tipo di soluzione dovrà essere proposta all'amministrazione nei prossimi giorni e, una volta accettata, ripartirà l'iter burocratico per il proseguimento dei lavori. “Una volta terminata la pavimentazione – ci informa l'ing. Enzo Balducci, responsabile unico del procedimento – resta molto poco da fare. Operazioni come la sistemazione del prato pronto e la pitturazione dei cancelli non richiederanno molto tempo”. A differenza della Villa Comunale, che, nonostante i vari ritardi, rimane una priorità, del tutto in sospeso rimane la questione dello stadio della zona 167. I lavori, affidati all'azienda appaltatrice nel lontano 12 febbraio del 1995 e destinati alla costruzione di un impianto sportivo polivalente all'aperto per calcio e atletica leggera, avrebbero dovuto concludersi nel febbraio del 2006, ma i finanziamenti messi a disposizione, circa 2 miliardi di vecchie lire, sono terminati molto prima di una qualsiasi conclusione e lo stadio, o meglio la struttura portante che si può scorgere, oggi, a distanza di 12 anni, rimane del tutto “incompiuto”. A quanto pare i soldi messi a disposizione dal Comune erano stati destinati alla realizzazione del primo stralcio dell'appalto, che prevedeva la costruzione della recinzione, del blocco servizi e del rettangolo di gioco, ma, tra la compilazione del preventivo e l'inizio dei lavori – ricorda ancora l'ing. Balducci –, è passato troppo tempo e intanto la somma messa in conto era diventata troppo esigua per il completamento delle operazioni. Tra l'altro l'opera era stata progettata anche in vista degli ultimi risultati conseguiti dalla squadra di calcio del Molfetta, in quegli anni in serie C2, ma oggi molte delle aspettative e dei progetti previsti per lo stadio e legati al futuro della squadra sono scemati. L'unica possibilità per riabilitarlo sarebbe quella di ridestinarlo all'atletica leggera e di continuare la creazione di otto corsie che possano essere utilizzate durante manifestazioni sportive di calibro internazionale. Per ora si tratta, però, solo di ipotesi e, intanto, il “caso dello stadio” continua a comparire nel Piano Triennale per la Opere Pubbliche approvato dal Comune, ogni anno in allegato al Bilancio ma, pur stando così le cose, non sembra costituire una priorità per l'amministrazione. D'altronde se è rimasto lì per dodici anni, senza che nessuno ci facesse caso più di tanto. Molfetta, città della pace, dei fossi e delle incompiute.
Autore: Giovanna Bellifemine