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Villa comunale, arriva l'ultimo scempio L'amministrazione comunale vuole costruire nell'area centrale una grande fontana
15 settembre 2004

Quando si è diffusa la notizia i cittadini si sono allarmati per quest'ulteriore deturpazione della città, dove ormai piazze, monumenti e opere pubbliche vengono ristrutturate con criteri urbanistici molto discutibili, sicuramente di cattivo gusto. A “Quindici” sono arrivate decine di telefonate di persone che ci chiedevano di lanciare l'allarme, prima che l'amministrazione comunale potesse compiere l'ultimo scempio: la costruzione di una grande fontana nel centro della villa comunale. Il progetto ha dell'incredibile: si va a costruire una fontana danti al monumento ai caduti con ai lati il gazebo e la gelateria. Un vero e proprio schiaffo al decoro urbano, realizzato senz'alcuna motivazione plausibile e razionale. Ma dopo i vari scempi da piazza Municipio alla prima cala per finire a piazza “Principe di Napoli”, da noi ribattezzata Piazza “Principe dei Puffi”. Ma lasciamo la parola a un lettore che ci scrive allarmato. “Gent.mo Direttore, alcuni giorni fa sono venuto a conoscenza, per caso, dell'esistenza di un progetto di ristrutturazione della Villa comunale. Non conosco i termini complessivi di questa opera “meritoria” dell'amministrazione comunale, ma mi ha colpito la scelta di creare, al centro di questo polmone verde, una fontana. Non vorrei entrare nel merito architettonico (un nuovo corpo di fabbrica che si aggiungerebbe agli altri tre preesistenti), ma quello che mi preoccupa invece è che la città perderà un luogo ampio di aggregazione all'aperto. Per decenni il centro della Villa ha ospitato grossi eventi (Giò Madonnari, Feste di partito, Manifestazioni musicali, teatrali e di danza, Sfilate di moda, Manifestazioni di studenti, di commercianti, di partigiani, di ex-combattenti, ecc., ecc.), semplicemente perchè è un luogo aperto ma circoscritto, adatto a manifestazioni di grande partecipazione popolare, al riparo dal traffico stradale. Una fontana, per quanto artistica, priverà la città, già assai povera, di questo unico centro di aggregazione all'aperto. E ciò sarebbe una vera iattura! Perché non ipotizzare una raccolta di firme per impedirne la costruzione? Magari dopo aver aperto un dibattito sul Suo giornale sempre così attento a dar voce alla sensibilità dei Suoi concittadini. La ringrazio per l'ospitalità”. Giuseppe Abbattista Non siamo noi che come giornale dovremmo promuovere una raccolta di firme, è un compito che spetta alle forze politiche o alle associazioni. Giriamo loro la proposta, che condividiamo ampiamente, con la speranza che qualcuno si faccia promotore di quest'idea. Possibilmente in fretta, prima che sia troppo tardi e che questa nuova “follia” urbanistica sia compiuta.
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