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Via Fontana, per strada altre 30 famiglie Ordinanze di sgombero per gli ultimi tre stabili. Presto l'abbattimento
15 ottobre 2004

Lo sapevano le 30 famiglie “superstiti” di via Fontana che prima o poi il momento di lasciare casa e ricordi sarebbe arrivato anche per loro. Il “costante monitoraggio” disposto in occasione dello sgombero delle prime due palazzine era apparso con evidenza solo un prolungamento di agonia. Un'agonia che è ormai finita. Entro la fine del mese le case dovranno essere evacuate e si avranno poi solo pochi giorni per svuotarle anche dei mobili. La “profonda ossidazione dei ferri strutturali”, che sarebbero dovuti essere l'elemento innovativo di questa costruzione fondata su acciaio invece che su cemento, ha reso la struttura (come si legge dalla perizia effettuata dal professor Armando Albi Marini) “non più in grado di sopportare i normali carichi”. In due parole restando ancora lì dentro si rischia la vita. Tant'è che una volta ultimate le dolorose procedure di sgombero, si procederà subito alla messa in sicurezza degli stabili per evitare di mettere a rischio l'incolumità dei passanti. Dopodiché le palazzine di edilizia sperimentale saranno abbattute, lasciando spazio alle angosce di chi con tanti sforzi le aveva acquistate. Intanto l'inchiesta prosegue e il PM della Procura della Repubblica di Trani, Antonio Savasta appare determinato ad accertare quanto prima i responsabili di una vicenda così incredibilmente dolorosa. Una cosa è certa: se risarcimenti ci saranno, non avverranno a breve termine. E se i fondi per la ricostruzione pare siano già stati stanziati, questo non basta a dare un tetto a chi tra pochi giorni sarà per strada. Già in occasione dell'ultimo sgombero (circa due anni fa), in un' intervista che QUINDICI aveva fatto ad uno degli sfortunati “sfollati”, erano venute fuori situazioni indegne con presunti sciacallaggi e scarsi gesti di solidarietà. Sarà per questo motivo che il sindaco Tommaso Minervini ha invitato la cittadinanza ad essere solidale, le case del centro storico di certo non sono sufficienti per ospitare 50 famiglie e non tutti possono permettersi una casa in affitto visti i prezzi astronomici che contraddistinguono il mercato edilizio molfettese. Fabrizio Fusaro fabrizio.fusaro@quindici-molfetta.it
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